mercoledì, 30 Aprile 2025
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App immuni: come funziona il tracciamento, quando e dove scaricarla

Approvata la linea del governo sulla privacy, si avvicina la data di uscita della app Immuni per il tracciamento dei contagi da coronavirus, ma da quando e dove sarà possibile scaricarla sullo smartphone? Come funzionerà? Sarà obbligatoria o no? Dove andranno a finire i dati personali e come saranno trattati? Sono tanti i dubbi che ruotano intorno alla nuova applicazione, ecco in sintesi cosa sappiamo.

App obbligatoria o no?

Non ci sarà l’obbligo di scaricare l’app Immuni e non ci saranno limitazioni per chi non la installerà. Sarà possibile fare il download sul proprio smartphone “in forma volontaria”, ha confermato nuovamente il premier Giuseppe Conte durante la sua informativa in Parlamento.

L’obiettivo iniziale era quello di coprire con questo sistema digitale di contact tracing il 60% della popolazione nazionale, ma vista l’assenza di un obbligo questa percentuale è stata rivista al ribasso dal governo: se sarà scaricata dal 25-30% degli italiani “ci sarà una buona resa”, ha spiegato la ministra all’Innovazione Paola Pisano.

App Immuni, come funziona: sì al bluetooth, no alla geolocalizzazione gps

L’applicazione non spierà gli spostamenti degli utenti con il gps: “non raccoglierà alcun dato di geolocalizzazione”, ha specificato sempre la Ministra Pisano, ma sfrutterà invece la tecnologia bluetooth per monitorare i contatti ravvicinati, a meno di un metro, con altre persone che abbiano scaricato a loro volta la app Immuni. Sarà un tassello del monitoraggio dei contagi da coronavirus durante la fase 2.

Come funziona l’app Immuni? A ogni utente sarà assegnato un codice anonimo (o in alternativa associato a uno pseudonimo) e non sarà possibile risalire ai dati identificativi di ogni persona. L’applicazione registrerà i codici associati agli individui con cui si entrerà in contatto (sempre che gli altri abbiano a loro volta installato l’applicazione).

Nel caso un utente risulti positivo al coronavirus potrà, volontariamente, comunicare la diagnosi alla app Immuni e il sistema invierà un segnale ai cellulari delle persone che negli ultimi giorni siano entrate in contatto stretto (meno di un metro) con il positivo al Covid-19. Questa segnalazione sarà anonima: il sistema non specificherà ai destinatari il codice dell’utente che ha comunicato a la diagnosi.

Privacy e trattamento dei dati: l’app non accederà a rubrica e SMS

Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri sull’app Immuni prevede che sia sempre garantita la riservatezza dei dati e l’anonimato di chi scaricherà Immuni. Il responsabile del trattamento di tutte le informazioni raccolte con l’applicazione sarà il Ministero della Salute e questi dati dovranno essere cancellati entro il 31 dicembre 2020. L’app poi non potrà accedere alla rubrica o agli SMS e non chiederà all’utente di inserire il suo numero di telefono.

App Immuni: quando e dove scaricarla? Download per Android, Apple ma non per Windows Phone

Manca adesso l’ok del Garante della privacy e le ultime implementazioni. L’uscita dell’app Immuni al momento è prevista tra metà maggio e la fine del mese, quando sarà possibile scaricarla sul proprio smartphone, gratis. Dove? L’applicazione verrà messa a disposizione su Play Store per i cellulari Android, e sull’Apple Store per il sistema operativo iOS. Almeno in una prima fase non è prevista l’implementazione dell’applicazione per Windows Phone, chi ha questo tipo di cellulare quindi non potrà effettuare il download di Immuni.

Attenzione infine ai fake che circolano in questi giorni con nomi simili a “Immuni”: l’app ufficiale non è stata ancora rilasciata ed è consigliabile tenersi informati sul sito del Ministero dell’Innovazione.

Spadafora: “Riapertura palestre dal 18 maggio, io ci spero”

Palestre e centri sportivi aperti dal 18 maggio 2020: è questa la data della riapertura alla quale sta lavorando il ministro dello sport Vincenzo Spadafora per la fase 2 dell’emergenza coronavirus.

Coronavirus, quando riapriranno le palestre in Italia? Ipotesi 18 maggio

“Dal 4 maggio sarà possibile fare attività sportiva e motoria nei parchi”, ha ricordato Spadafora intervenuto stamani in collegamento alla trasmissione “Mi manda Raitre”. Da quel giorno, ha aggiunto il ministro, “dobbiamo fare il possibile affinché ognuno rispetti le regole, perché questo è un test per poi fare il passo successivo: quello di aprire palestre, piscine, centri danza, circoli sportivi“.

Riapertura delle palestre, c’è una data per la fase 2

Dunque prima lo sport all’aria aperta, poi – con tutte le misure di sicurezza necessarie – quello nei centri sportivi. Una data per la riapertura delle palestre c’è già, nelle intenzioni del ministro: si tratta del 18 maggio, lo stesso giorno della riapertura dei negozi secondo il calendario della fase 2.

La decisione finale dovrà prima passare dall’approvazione degli esperti che stanno collaborando col Governo per l’emergenza coronavirus. “Entro l’inizio della prossima settimana – ha detto Spadafora – proporremo al Comitato tecnico scientifico le linee guida per la riapertura di tutti questi centri. Appena saranno validate procederemo”.

Il desiderio del ministro è chiaro: “Io vorrei già essere in grado di riaprire queste strutture con il prossimo decreto, quindi a partire dal 18 maggio“.

Giuseppe Conte oggi alle Camere: dove seguire il discorso in diretta

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà oggi in parlamento per l’informativa  sulle iniziative del Governo in materia economica: ecco come seguire in diretta il suo discorso, alle ore 10 alla Camera e alle ore 12.30 al Senato.

Un appuntamento molto atteso perché il premier illustrerà alle camere i contenuti di quello che era stato informalmente battezzato “decreto aprile“. Un provvedimento che dovrà cambiare nome dopo che il governo ne ha anticipato lo slittamento alla prossima settimana.

Conte oggi alle Camere: dove seguire la diretta del suo discorso

Secondo quanto anticipato dai quotidiani di oggi, il presidente del Consiglio difenderà la scelta del governo improntata alla massima prudenza anche nella fase 2. Nel suo discorso, Giuseppe Conte illustrerà i contenuti del decreto di prossima approvazione, in particolare per quanto riguarda le misure di sostegno a imprese e famiglie.

Prima il voto sul Def, poi l’informativa

Si comincia dalla Camera dei Deputati, alle ore 10. Intanto, nelle stesse ore, il Senato si starà pronunciando sull’approvazione del Documento di economia e di finanza (Def) e dello scostamento di bilancio. Per consentire la maxi manovra dettata dall’emergenza coronavirus, che non poteva ovviamente essere prevista al momento in cui venne approvato il bilancio 2020, si stima uno scostamento di 155 miliardi di euro.

Il discorso di Conte dalle aule di Camera e Senato verrà trasmesso oggi in diretta in tv, in radio e in streaming.

Informativa alle Camere, la conferenza di Conte in diretta

Rai Parlamento curerà la diretta dalla Camera, in onda su Rai1 dalle ore 10 e il successivo dibattito. L’informativa al Senato doveva essere trasmessa dalle 12.30 su Rai3, ma poi l’inizio è slittato alle 13.30 con diretta su Rai2. I live prevedono la trasmissione con traduzione simultanea nella Lingua Italiana dei Segni (LIS).

Dirette sono previste anche sulle maggiori emittenti televisive private, da Mediaset a La7 a SkyTg24. Il discorso di Conte di oggi sarà poi trasmesso in streaming sui siti dei quotidiani nazionali online e sui canali YouTube ufficiali del Parlamento.

  • Per la diretta del canale YouTube della Camera dei Deputati, clicca qui.
  • La diretta del canale YouTube del Senato della Repubblica, clicca qui.

Cosa ha detto Conte, il testo completo del discorso alla Camera

Il presidente del Consiglio Giuseppe conte ha terminato il suo primo discorso della mattinata, l’informativa alla Camera: ecco cosa ha detto nel video integrale del suo intervento.

Il testo completo del discorso di Conte di oggi alla Camer è pubblicato sul sito del Governo.

Signor Presidente, gentili deputate e deputati,

dopo nove giorni dalla mia ultima informativa alle Camere, ritorno nuovamente in Parlamento, su espressa richiesta di alcuni Gruppi, per riferire sulle iniziative assunte dal Governo in vista della ripresa delle attività economiche.

Stiamo affrontando un’emergenza, lo abbiamo già detto,  che non ha precedenti nella storia repubblicana e che sta mettendo a dura prova tutte le democrazie avanzate che sono state per buona parte colpite da questa pandemia. Leggi tutto…

Come fare i “cocktail della quarantena” (a casa): la ricetta di 2 barman

No, ancora non potremo sorseggiare dei freschi cocktail ai banconi dei locali fiorentini, dovremo aspettare ancora un po’. Per questo motivo, nell’attesa per tenerci in forma, abbiamo chiesto a due celebri barman fiorentini di istruirci per poter essere in grado di preparare due bevande fresche per il consueto aperitivo digitale con i nostri amici o semplicemente per allietare un tramonto dalla terrazza di casa. Ecco la “ricetta” e i consigli giusti su come fare i cocktail per la nostra quarantena.

La ricetta del Negroni, rivisitato per la quarantena

Julian Biondi, consulente beverage per locali e aziende, fondatore di “BarOmeter Consulting” ha proposto Waste of Thyme. “L’idea del drink – racconta – è di prendere gli ingredienti base di un cocktail tipico della mia città, il Negroni (vermouth, bitter e gin) e svilupparne una versione più estiva e rinfrescante. Il risultato è una sorta di “Pimm’s Cup”, che è il mio drink preferito da pic-nic. Particolarmente pericoloso perché molto di facile beva. In questo caso utilizzo prodotti molto locali: tutti i liquori sono prodotti a non più di 20 km da casa mia, il miele proviene da un produttore che potrei raggiungere a piedi e i limoni vengono dal mio giardino (quando non sono in stagione me ne tengo sempre un piccolo stock nel freezer!)”.

Come fare il cocktail, gli ingredienti

  • 25 ml Tuscan Vermouth Winestillery
  • 25 ml Amaro Ruffino
  • 15 ml Peter in Florence London Dry Gin
  • 15 ml Sciroppo di Miele e Timo
  • 15 ml Succo di Limone
  • 1 fetta di cetriolo
  • 1 fetta di arancia
  • Top di acqua tonica

Bicchiere: Highball

Come preparare questo drink: shakerare tutti gli ingredienti ad eccezione dell’acqua tonica. Versare il drink in un bicchiere capiente colmo di ghiaccio. Colmare con acqua tonica e guarnire con fetta di arancia e ramoscello di timo.

Mojito o Daiquiri? Tutti e due: la ricetta del cocktail

Diversa la proposta di Matteo di Ienno, barman de Il Locale di Firenze. “Old Cuban è un cocktail fresco – racconta – una via di mezzo tra un Mojito e un Daiquiri. L’ho sperimentato con una menta al cioccolato che ho piantato nel mio orto durante questa quarantena e sono rimasto colpito nello scoprire che si leghi perfettamente agli altri ingredienti, dando quella nota dolce e fresca che si adatta piacevolmente a queste serate quasi estive”.

Ingredienti

  • 50ml rum scuro Matusalem 15 anni
  • Mezzo lime spremuto fresco
  • 2 cucchiaini di zucchero
  • Foglie di menta fresca
  • Top di Prosecco

Bicchiere: a coppa

Come fare questo cocktail: shakerare tutti gli ingredienti ad eccezione del prosecco. Versare il drink nella coppa e filtrarlo attraverso un colino. Colmare con prosecco e guarnire con della menta fresca.

Toscana, sì a passeggiate e bicicletta anche lontano da casa tra conviventi

Sì alle passeggiate e all’uso della bicicletta all’aria aperta anche lontano da casa e anche accompagnati dai conviventi pur restando all’interno del comune, dal 1° maggio: è quanto dispone l’ordinanza numero 46 della Regione Toscana dal presidente Enrico Rossi. Non c’è invece il via libera alla possibilità di correre.

Aggiornamento: l’ordinanza numero 45 inizialmente firmata nel pomeriggio è stata successivamente revocata da un nuovo provvedimento, l’ordinanza 46, che ne riprende integralmente i contenuti e aggiunge una precisazione. Si specifica infatti che l’attività motoria è consentita solo con partenza e rientro alla propria abitazione. Questo per evitare tappe intermedie di qualsiasi tipo e l’uso di auto e di mezzi propri o pubblici per spostarsi.

Ordinanza a rischio annullamento?

E dopo l’informativa del premier Giuseppe Conte alla Camera, si fa strada anche l’ipotesi che l’ordinanza possa venire annullata o ritirata. A proposito dei provvedimenti adottati da alcune regioni, Conte ha detto: “Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali. Quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime“. Il riferimento non era esplicitamente all’ordinanza 46 della Regione Toscana. Ciò non toglie che queste frasi possano indurre a un ripensamento.

Toscana, si può camminare e andare in bici all’interno del comune

L’ordinanza 46 della Regione Toscana firmata oggi, 29 aprile, riconosce “le passeggiate all’aria aperta e l’utilizzo della bicicletta quale tipologia di attività motoria consentita nel territorio regionale“.

Ampliare la possibilità di spostarsi anche oltre la prossimità dalla propria casa, si legge nel testo dell’ordinanza, “risponde ad esigenze di tutela della salute individuale e collettiva e del benessere psico-fisico dei minori”.

Fase 2, attività motoria consentita dal 4 maggio: cosa si intende

Per questo, la Regione dispone che si possa passeggiare, camminare e andare in bici “nell’ambito del comune di residenza”. Cade il vincolo della prossimità alla propria casa. Questa misura entrerà in vigore a partire da venerdì 1° maggio 2020.

Passeggiate e bicicletta anche accompagnati

Non solo. Si potrà fare attività motoria anche accompagnati, in certi casi: i genitori insieme ai figli minori, le persone non completamente autosufficienti con un accompagnatore e i residenti nella stessa casa.

Per tutti gli altri resta l’obbligo di passeggiare o andare in bicicletta “in modo individuale”, da soli.

Così come si dovrà ancora mantenere la distanza di sicurezza di 1,8 metri dalle altre persone. Un obbligo che, di nuovo, non vale tra genitori e figli minori, persone non autosufficienti e accompagnatori e persone che vivono nella stessa casa.

Il testo completo dell’ordinanza numero 46 della Regione Toscana è scaricabile, in formato pdf, a questo link.

 

Il piano salva-ristoranti: Firenze taglia le tasse, suolo pubblico gratis

No alla riapertura per la fase 2 se questo vuol dire meno clienti ma più costi, dicono i gestori di ristoranti, bar e locali pubblici di Firenze e della Toscana. Taglio delle tasse e suolo pubblico gratuito per mettere sedie e tavoli in strade e piazze, propone intanto il sindaco Dario Nardella, indicando la città di Dante come piazza sperimentale a livello nazionale per un nuovo modo di vivere la socialità ai tempi del coronavirus: all’aperto e con le dovute distanze di sicurezza.

Il primo cittadino di Firenze ha incontrato una delegazione dei ristoratori e ha delineato un primo pacchetto di misure, chiedendo fondi al governo per cancellare anche la Tari, la tassa dei rifiuti il cui pagamento è stato prorogato al 30 giugno, e per trovare un accordo nazionale sugli affitti calmierati di negozi e fondi. Secondo il calendario definito dall’esecutivo bar e ristoranti riapriranno in tutta Italia dal 1° giugno, prima è consentito solo il take away.

Suolo pubblico gratuito per i tavoli dei ristoranti

“Non posso immaginare Firenze senza bar e ristoranti, pensare al rischio del loro fallimento e a più di 30mila persone che perderebbero il lavoro – scrive Nardella su Facebook – voglio aiutarli, per quanto posso, intanto con un piano di concessione di ulteriore suolo pubblico gratuito, per tavolini e sedie, e con la cancellazione della COSAP per questi mesi di chiusura”. La misura non riguarderà i dehors ma solo i tavoli posizionati temporaneamente all’esterno, per far crescere il numero di coperti dei locali, rispettando allo stesso tempo le distanze di sicurezza.

La parola d’ordine in città è “Restate a casa”, ha spiegato il sindaco incontrando i giornalisti fuori da Palazzo Vecchio, ma quando si esce dalla propria abitazione, i luoghi di socializzazione devono essere “quanto più possibile all’aperto, al sole e al caldo se vogliamo convivere e combattere il virus”.

Firenze e la nuova vita all’aperto, per combattere il coronavirus

Nei giorni scorsi sempre la giunta fiorentina ha avanzato la proposta di organizzare centri estivi open air per piccoli gruppi di bambini, anche nei giardini di scuole e asili, oltre all’idea di portare in parchi e aree verdi pubbliche gli istruttori delle società sportive per creare delle vere e proprie palestre all’aperto dove garantire sempre la distanza di sicurezza tra le persone.

Maturità 2020: ministra Azzolina conferma: “Orale in presenza, assegnerà 40 crediti”

La prova unica orale si farà in presenza, ovvero a scuola, con studenti e professori faccia a faccia, e avrà un valore di 40 crediti nel nuovo sistema di crediti per la Maturità 2020: i tecnici del Miur sono al lavoro sull’ordinanza che definirà le nuove regole per l’esame di stato nell’anno dell’emergenza coronavirus. Il testo definitivo potrebbe arrivare già oggi, ma intanto la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina ha già confermato la nuova ripartizione dei crediti.

Maturità 2020, quando inizia? Il protocollo sanitario

La data di inizio degli esami di stato è il 17 giugno 2020. Il Miur è al lavoro su un protocollo di sicurezza sanitaria per definire le regole del colloquio orale in presenza. Mascherine, studenti divisi per turni, sanificazioni frequenti e distanziamento saranno, anche in questo caso, la regola. Il protocollo verrà poi sottoposto all’Istituto superiore di sanità per ottenere il via libera.

Se ci saranno le condizioni, quindi, il colloquio in versione “maxi” si farà in classe, con studenti e professori faccia a faccia, per quanto distanziati. La ministra dell’istruzione Lucia Azzolina si è già espressa in favore dell’esame orale in presenza per la Maturità 2020.

Maturità 2020, prova orale in presenza da 40 crediti

Quella orale sarà la prova unica della Maturità 2020: logico quindi che avrà un peso maggiore, in termini di crediti, per determinare il voto finale dell’esame di stato. Come ha confermato la stessa ministra Azzolina in un’intervista trasmessa in diretta dal sito Skuola.net, la prova orale unica assegnerà un massimo di 40 crediti.

Il nuovo sistema di crediti per la Maturità 2020 sarà dunque strutturato così:

  • 40 crediti da assegnare con la prova unica d’esame, quella orale in presenza
  • 35 crediti sulla base della valutazione dell’ultimo anno scolastico, il quinto
  • 13 crediti sulla valutazione del quarto anno
  • 12 crediti sulla valutazione del terzo anno

Se così venisse approvato, il nuovo sistema richiederà anche una tabella di conversione dei crediti già accumulati negli anni scolastici precedenti. Se infatti prima il massimo dei crediti ottenibili per il rendimento nel triennio finale delle superiori era di 40, quest’anno sarà portato a 60.

Resterebbero i 5 punti bonus che la commissione può assegnare a studenti particolarmente meritevoli che raggiungono una determinata soglia di punteggio. Così come resterebbe la lode.

L’esame alla tv: al via sulla Rai Scuola@Casa Maturità

In attesa di conoscere la formula esatta dell’esame di stato 2020, gli studenti continuano a prepararsi a casa. Per loro inizia oggi la programmazione di “Scuola@Casa Maturità”. La trasmissione in onda su Rai Scuola, tutti i giorni alle ore 10 e alle 15, che proporrà due lezioni di 30 minuti tenute da docenti universitari, Accademici della Crusca e Accademici dei Lincei per aiutare gli studenti ad affrontare la prova di Maturità.

Tra i primi docenti, ci saranno nomi di spicco del panorama culturale italiano. Giulio Ferroni, Valeria Della Valle, Giuseppe Patota, Gabriele Pedullà per l’Italiano. Felice Cimatti e Maurizio Ferraris per la Filosofia e per i percorsi didattici su Costituzione e Cittadinanza. Paolo Ercolani per la filosofia, Umberto Gentiloni per percorsi interdisciplinari. Licia Troisi per Geografia Astronomica. Federico Pirrone per il Latino. Massimo Giuseppetti per il Greco. Carlo Doglioni per Scienze della Terra. Giorgio Manzi per le Scienze.

Firenze Sotto Vetro: il docufilm sulla quarantena girato dagli abitanti

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Ciak, si gira! La città e le sue strade “sotto i riflettori” con il progetto di social film making Firenze Sotto Vetro, documentario ideato dai registi Pablo Benedetti e Federico Micali, a cui tutti potranno partecipare. La protagonista sarà infatti Firenze raccontata secondo il punto di vista di chi la vive ogni giorno: i suoi abitanti. Storie e filmati dalla quarantena, videodiari dalle case, dai balconi, da chi ha continuato a lavorare in una città deserta a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus contribuiranno alla realizzazione del documentario, arricchendolo di testimonianze e dettagli da diverse prospettive. Tutto registrando semplicemente con uno smartphone o una videocamera.

A dare vita al progetto cinematografico saranno quindi i video che, uniti come i pezzi di un puzzle, permetteranno di viaggiare “là fuori”, con uno sguardo sulle case della città e tra le strade rimaste finora inaccessibili.

Come partecipare a Firenze Sotto Vetro

Partecipare alla realizzazione del documentario è semplicissimo. Ci sarà tempo fino al 24 giugno 2020 per inviare i propri video a Firenze Sotto Vetro:

#FirenzeSottoVetro: ecco il teaser!Vogliamo documentare questo momento unico nella storia di Firenze nel migliore dei…

Gepostet von Firenze Sotto Vetro am Mittwoch, 29. April 2020

Per la realizzazione saranno necessari:

  • Video già realizzati nelle settimane passate o nuovi video girati appositamente, che raccontino la vita ai tempi del coronavirus
  • Se i video non sono già stati girati, riprendere possibilmente le immagini in orizzontale 
  • Si potranno spedire anche foto, disegni, racconti audio e composizioni musicali purché racchiusi all’interno del territorio del Città Metropolitana di Firenze

Firenze Sotto Vetro nasce dalla volontà dei registi Benedetti e Micali, che hanno sentito l’esigenza di raccontare oltre le parole questi giorni particolari. L’iniziativa ha incontrato il favore del Comune di Firenze, partner istituzionale, delle produzioni Malandrino Film e 011Films oltre alla collaborazione di Toscana Film Commission, cinema La Compagnia e Lady Radio. Si tratta di un progetto aperto alla collaborazione di tutti, con l’ambizione di diventare un documento storico per Firenze. E’ inoltre open no profit: qualsiasi entrata, oltre i costi di realizzazione, sarà devoluta ad enti e associazioni impegnati in questa emergenza.

Decreto aprile, bonus da 800 euro per partite Iva e autonomi: un tetto al reddito tra i requisiti

Il bonus aumenta, da 600 a 800 euro, ma potranno riceverlo solo agli autonomi e le partite Iva al di sotto di un tetto massimo sul reddito: sarebbe questa l’ipotesi all’esame del governo che sta lavorando al testo definitivo del decreto aprile. Bonus sì, dunque, ma non per tutti come era accaduto con il “Cura Italia”. Regole che si applicherebbero agli iscritti Inps e a tutti i professionisti e le partite Iva che versano alle casse previdenziali private come Inarcassa, Enpapi e cassa forense.

I requisiti per ottenere il bonus da 800 euro per partite Iva

L’idea sulla quale il governo sta discutendo è quella di inserire un tetto al reddito, una cifra che potrebbe essere fissata tra i 35 mila e i 50 mila euro lordi. Il bonus andrebbe così soltanto agli autonomi e alle partite Iva che l’anno scorso (dunque relativo a quanto guadagnato nel 2018) hanno dichiarato un reddito più basso.

Decreto aprile, bonus su bollette e affitti per imprese e autonomi colpiti da coronavirus

Se la norma venisse prevista già per il bonus relativo al mese di aprile, il suo rinnovo non potrà essere automatico, come ipotizzato in un primo momento. Dovrà per forza passare dalla conferma di chi lo richiede, che dovrà certificare di aver percepito un reddito inferiore al tetto.

La questione del bonus per autonomi e partite Iva sarà discussa dal consiglio dei ministri tra oggi e domani. Possibile che il cosiddetto decreto aprile venga spacchettato in due parti, una con le misure che devono essere approvate entro fine mese (come il bonus stesso) e l’altra da discutere la settimana prossima.

Bonus 800 euro di aprile, quando richiederlo

Se confermate le modalità adottate il mese scorso, la domanda per il bonus relativo al mese di aprile potrà essere inoltrata dall’inizio di maggio. Se non dal 1° del mese, giorno festivo, la data da quando sarà possibile richiederlo scalerà al massimo a lunedì 4 maggio. La domanda per ottenere il bonus da 800 euro verrà gestita in via telematica dall’Inps.

Cassa forense, Inarcassa, Enpapi e le altre casse private

Anche se ogni cassa adotta modalità proprie per gestire le domande ed erogare il bonus, anche il prossimo mese potranno fare richiesta tutti gli autonomi iscritti in via esclusiva a una delle casse previdenziali private. Vale anche per loro il vincolo del tetto massimo reddituale, come per gli iscritti Inps.

Le casse private riconosciute in Italia sono quelle dei professionisti autorizzati da un ordine, un albo o un altro tipo di registro professionale: la cassa Enpam per medici e odontoiatri, la Enpapi degli infermieri, la cassa forense degli avvocati, l’Inarcassa per ingegneri e architetti. Lo stesso per geometri, commercialisti, notai e di tutti gli ordini professionali. Gli enti previdenziali privati in Italia sono:

  • Cassa nazionale previdenza e assistenza ingegneri e architetti liberi professionisti (Inarcassa)
  • Cassa italiana di previdenza e assistenza geometri (CIPAG)
  • Cassa nazionale del notariato
  • Cassa di previdenza tra dottori commercialisti (CNPADC)
  • Cassa nazionale previdenza e assistenza ragionieri e periti commerciali (CNPR)
  • Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense
  • Ente nazionale di previdenza e assistenza dei farmacisti – ENPAF
  • Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei veterinari – ENPAV
  • Ente nazionale di previdenza e assistenza per i consulenti del lavoro – ENPACL
  • Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura – ENPAIA
  • Ente nazionale previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri – ENPAM
  • Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio Fondazione ENASARCO
  • Fondo agenti spedizionieri e corrieri – FASC
  • Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani – INPGI
  • Opera nazionale per l’assistenza agli orfani dei sanitari italiani – ONAOSI
  • Ente nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei biologi (ENPAB)
  • Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica (ENPAPI)
  • Ente nazionale di previdenza ed assistenza per gli psicologi (ENPAP)
  • Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura (ENPAIA – gestione separata periti agrari e gestione separata per gli agrotecnici)
  • Ente nazionale di previdenza ed assistenza periti industriali e dei periti industriali laureati (EPPI)
  • Istituto nazionale di previdenza ed assistenza dei giornalisti italiani “Giovanni Amendola” (INPGI – gestione separata)
  • Ente di previdenza e assistenza pluricategoriale degli attuari, dei chimici, dei dottori agronomi e dei dottori forestali, dei geologi (EPAP).

Fase 2, si può andare nelle seconde case dal 4 maggio?

Nel nuovo decreto il divieto esplicito non c’è, ma la linea del governo sembra chiara: con l’attuale dpcm non si può andare nelle seconde case e non si potrà raggiungere l’abitazione secondaria al mare, in campagna o in montagna, nemmeno nella fase 2, da lunedì 4 maggio 2020. Intanto le Regioni si muovono in ordine sparso con ordinanze ad hoc. Veneto e Liguria danno il via libera a questi spostamenti, ma a specifiche condizioni, mentre il governatore della Toscana frena.

“Dal 4 maggio non si può andare nelle seconde case”.

A creare confusione è stato proprio il testo del nuovo decreto per la fase 2: il documento non contiene un riferimento preciso al divieto di spostamento verso le seconde case, indicazione che invece è presente nel “vecchio” dpcm. Le cose poi si complicano se prendiamo in considerazione l’ordinanza anti-vacanzieri del weekend, emanata dal Ministero della Salute che proibisce i viaggi verso queste abitazioni nei giorni festivi, prefestivi e in quelli immediatamente precedenti e successivi, come ad esempio il venerdì e il lunedì. Quindi quali sono le regole?

Un primo chiarimento è arrivato dalla ministra dei Trasporti Paola De Micheli, intervistata su Rai 1 anche sul tema degli spostamenti durante la fase 2. “Non si possono raggiungere le seconde case, bisogna rimanere nella casa di residenza”, ha precisato. L’interpretazione sarebbe quella più restrittiva che considera gli spostamenti verso le seconde case come ingiustificati, anche nella fase 2: raggiungere l’abitazione secondaria non sarebbe quindi considerato un motivo di necessità anche dopo il 4 maggio. Ma per essere sicuri bisognerà aspettare la pubblicazione sul sito del governo delle Faq sul nuovo decreto, ossia le risposte ai dubbi più comuni.

Il caso di Liguria e Veneto, solo per manutenzione. No alle gite di famiglia

Due Regioni si smarcano però da questa linea. In Veneto il governatore Luca Zaia con un’ordinanza ha dato il via libera agli spostamenti verso le seconde case e verso le barche di proprietà ormeggiate al di fuori del Comune di residenza e all’interno del territorio regionale, ma con forti limitazioni: lo si può fare esclusivamente da soli e per motivi legati alla manutenzione o a eventuali riparazioni. In soldoni sono vietate le gite di famiglia verso le abitazioni secondarie.

Misure analoghe in Liguria, dove l’ordinanza del governatore Giovanni Toti (qui il pdf) consente di raggiungere le seconde case o le imbarcazioni ormeggiate dentro il territorio della Regione, ma solo individualmente e per manutenzioni e riparazioni. Il rientro all’abitazione principale deve inoltre avvenire entro la fine della giornata.

Seconde case stop della Regione Toscana agli spostamenti anche nella fase 2

Brusca frenata invece in Toscana, dove il presidente della Regione Enrico Rossi ha annunciato che non si potrà andare nelle seconde case dal 4 maggio in poi, per la fase 2. “Non penso affatto alla riapertura delle seconde case in Toscana – ha spiegato il governatore in una nota – la discesa verso le seconde case dal nord Italia all’inizio della pandemia è stata purtroppo fonte di diffusione del contagio”.

Proprio le zone della Versilia, tra Massa Carrara e Lucca, sono le più interessate dai casi di coronavirus in Toscana e dove si registra la letalità più alta.