mercoledì, 30 Aprile 2025
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Quando la riapertura di parrucchieri ed estetiste? “Giugno è troppo tardi”

Una fase 2 a scoppio ritardato per i parrucchieri e le estetiste: la riapertura di coiffeur e centri di bellezza non è prevista a maggio insieme agli altri negozi, ma è slittata in avanti fino all’inzio di giugno, quando torneranno in attività anche bar e ristoranti. Ma le associazioni di categoria di chi si occupa di cura della persona non ci stanno e chiedono di anticipare il via libera: “Questa scelta ci ha sbalordito”, taglia corto la Cna Firenze Estetica che lancia l’ipotesi di riaprire a maggio anche per combattere la concorrenza sleale da parte di estetiste e parrucchieri abusivi.

Secondo il piano delineato dal premier Conte con l’ultimo decreto sulla fase 2, il 4 maggio torneranno in attività i settori del manifatturiero e dell’edilizia, insieme al commercio all’ingrosso, mentre i negozi al dettaglio come quelli di abbigliamento tireranno su la saracinesca il 18 maggio, ma sempre rispettando le misure di sicurezza (distanza, sanificazione e mascherine). Per un taglio di capelli o una ceretta però bisognerà aspettare ancora.

Fase 2, quando riaprono parrucchieri ed estetiste

Se andrà tutto bene sul fronte del contenimento dei contagi da coronavirus, con il 1° giugno arriverà il via libera del governo alla riapertura dei saloni dei parrucchieri e dei centri estetici. “Essere considerati la categoria più rischiosa di tutte è fuori luogo – commenta Daniela Vallarano, presidente di CNA Firenze Estetica – tutti i centri estetici e tutti i coiffeur, già in condizioni di normalità, rispettano norme rigorose in materia di prevenzione della salute pubblica, come previsto dalle disposizioni degli organi competenti di controllo e vigilanza territoriali”.

Mascherine e guanti, biancheria monouso e sanificazioni continue  non sono cosa nuova nei saloni, precisa l’associazione di categoria. “ Grazie agli appuntamenti siamo in grado di controllare l’afflusso nei nostri saloni – aggiunge Vallarano – sinceramente, vedo un rischio maggiore nel fare la spesa in un supermercato”.

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“Riapertura a maggio per parrucchieri ed estetiste”

La richiesta è quella di un anticipo della riapertura, già a maggio, nel pieno della fase 2: “Venite a controllare che tutte le norme siano rispettate, a tutte le ore, più volte al giorno, ma fateci aprire” dice la presidente di CNA Firenze Estetica.

L’associazione di categoria chiede al governo anche indennizzi e aiuti specifici per questo settore che sta vivendo un momento drammatico. “Non fingiamo di ignorarlo, in questi giorni di chiusura stiamo subendo una concorrenza spietate, sleale e, questa sì pericolosa, da parte degli abusivi”, conclude Vallarano.

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Guariti oltre quota 2.400: il bollettino sul coronavirus in Toscana del 27 aprile

Soltanto 32 i nuovi casi di positività riportati dal bollettino di oggi. C’entra però il fatto che ieri uno dei laboratori che analizzano i tamponi è rimasto fermo. Continuano a salire i guariti, 17 invece i decessi: queste le ultime notizie sul contagio da coronavirus in Toscana secondo il bollettino di oggi, lunedì 27 aprile.

Coronavirus in Toscana, il bollettino e le notizie del 27 aprile

Il totale dei casi di positività dall’inizio dell’epidemia in Toscana sale a 9.179. I casi sono così ripartiti per provincia di segnalazione: 3.011 a Firenze (8 in più rispetto a ieri), 513 a Prato, 618 a Pistoia (3 in più), 983 a Massa Carrara (4 in più), 1.265 a Lucca (9 in più), 840 a Pisa (4 in più), 508 a Livorno, 619 ad Arezzo (2 in più), 420 a Siena, 402 a Grosseto (2 in più).

La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 246 casi per 100.000 abitanti. La media italiana, a ieri, era di 327 x 100.000. Le province più colpite sono Massa con 504 casi x 100.000 abitanti, Lucca con 326, Firenze con 298, la più bassa Livorno con 152.

Il bollettino della Regione Toscana di oggi dà notizia di 17 nuovi decessi: 6 uomini e 11 donne con un’età media di 79,5 anni. Dei decessi, 8 sono stati notificati nella provincia di Firenze, 1 a Prato, 1 a Pistoia, 2 a Massa, 2 a Lucca, 1 a Pisa, 1 a Livorno 1 ad Arezzo.

Il totale dei morti per coronavirus in Toscana è di 795 dall’inizio dell’epidemia. Firenze è la provincia più complita in assoluto con 258 decessi, 40 a Prato, 73 a Pistoia, 114 a Massa, 112 a Lucca, 71 a Pisa, 44 a Livorno, 34 ad Arezzo, 26 a Siena, 16 a Grosseto, 7 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 21,3 x 100.000 residenti contro il 44,1 x 100.000 della media italiana (12esima regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa (58,5 x 100.000), Lucca (28,9 x 100.000) e Firenze (25,5 x 100.000), il più basso a Grosseto (7,2x 100.000).

Guariti e ricoverati, il quadro continua a migliorare

Prosegue il trend positivo per quanto riguarda i ricoverati nei posti letto dedicati ai pazienti Covi, oggi sono complessivamente 825 (10 in meno di ieri). Di questi, 154 sono in terapia intensiva (meno 4 rispetto a ieri). È il punto più basso raggiunto dalle terapie intensive dal 17 di marzo 2020. I ricoverati per Covid-19 sono il 13,8% degli attualmente positivi (i casi totali da cui sono stati sottratti i casi deceduti ed i guariti), dato inferiore alla media italiana (22%), che pone la Toscana come quint’ultima regione nella relativa classifica.

I guariti salgono a 2.401 (più 101 rispetto a ieri, il 4,4% in più): 1.133 sono “clinicamente guariti” (15 persone, +1,3% rispetto a ieri), divenuti cioè asintomatici dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione. Gli altri 1.268 (+86 persone, più 7,3%) sono i guariti a tutti gli effetti, con doppio tampone negativo.

Coronavirus, ultime notizie dalla Toscana (27 aprile)

Ci sono poi 5.158 persone sono in isolamento a casa, con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (76 in meno rispetto a ieri). Sono 15.396 (meno 775 rispetto a ieri) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl centro 8.469, nord ovest 5.990, sud est  937).

Quanto ai tamponi, il totale di quelli eseguiti dall’inizio dell’emergenza in Toscana sale a 129.048. Sono 1.654 in più rispetto a ieri, quelli analizzati oggi sono invece 2.434. Numeri ben più bassi di quelli registrati in media nelle ultime settimane. Ma, come premesso, ieri uno dei laboratori diagnostici operanti per l’Asl Toscana centro è rimasto inattivo.

I dati sono quelli elaborati dall’Agenzia regionale di sanità e dall’Unità di crisi Coronavirus

Regione Toscana e coronavirus, le misure ordinanza per ordinanza

Ci sono le regole nazionali e poi le misure che interessano i singoli territori. Non sempre è facile districarsi tra le diverse disposizioni che riguardano la prevenzione del coronavirus, perché ai decreti previsti a livello nazionale si sommano anche le decisioni del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che ordinanza dopo ordinanza, affrontano argomenti specifici: dall’obbligo di indossare le mascherine, fino al servizio di cibo d’asporto dei ristoranti.

Ecco qui riassunte le principali ordinanze in vigore, con i link al testo pdf dei singoli provvedimenti.

Fase 2: l’ordinanza 38, protocollo di sicurezza Covid in Toscana

Distanza sociale di almeno 1 metro e 80 centimetri, mascherine obbligatorie fornite dal datore di lavoro, sanificazione periodica anche gli impianti di areazione, accessi scaglionati nei negozi: sono queste alcune delle misure previste dal protocollo di sicurezza per la prevenzione del Covid-19 in Toscana.

Qui il testo dettagliato dell’ordinanza 38.

Ordinanza 39: chi può fare il test sierologico

La Toscana ha introdotto, in anticipo rispetto alle disposizioni nazionali, la possibilità di sottoporre ai test sierologici gratuiti chi ha continuato a lavorare durante l’emergenza coronavirus, avendo contatto con il pubblico. Ecco alcune delle categorie interessate: gli operatori sanitari, gli addetti dei supermercati, le forze dell’ordine, i dipendenti pubblici (i dettagli nel nostro articolo sui test sierologici in Toscana).

Questo il testo dell’ordinanza numero 39 in pdf, con in allegato l’elenco dei laboratori di analisi che sono autorizzati a fare gli esami sul coronavirus.

Ordinanza 40 della Regione Toscana, protocollo di sicurezza coronavirus per i cantieri (pdf)

In Toscana, per tutelare la salute dei lavoratori dei cantieri temporanei o mobili, la Regione ha pubblicato un’ordinanza con un protocollo di sicurezza anti-Covid 19. Tra i vari obblighi, la distanza interpersonale di 1,8 metri, i dispositivi medici di sicurezza e la sanificazione di ambienti e strumenti di lavoro. Qui l’ordinanza 40 in pdf.

Ordinanza 41, ristoranti e cibo d’asporto in Toscana

In anticipo rispetto a quanto previsto dal decreto sulla fase 2, in Toscana dal 24 aprile i ristoranti e i bar possono vendere cibo da asporto, a patto che la prenotazione sia fatta prima via telefono oppure online e con gli appuntamenti per il ritiro da parte dei clienti dilazionati nel tempo. Questo per evitare assembramenti e garantire l’entrata delle persone nei locali una alla volta e per il tempo strettamente necessario a prendere il cibo, che andrà poi consumato a casa.

Qui il testo in pdf dell’ordinanza 41 del presidente della Regione Toscana sul take away.

Le ordinanze sulle mascherine

Dal 20 aprile è entrata in vigore in tutta la Toscana l’ordinanza numero 26 che prevede l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi aperti o chiusi, accessibili al pubblico, dove siano presenti più persone, rispettando anche la distanza di sicurezza di 1,8 metri (più alta di quella prevista a livello nazionale). Per assicurare una fornitura minima di questi dispositivi, la Regione ha deciso la distribuzione gratuita di mascherine per tutti i cittadini, che avverrà ora solo nelle farmacie e non più davanti ai supermercati, dando il via libera all’acquisto di 10 milioni di mascherine con l’ordinanza numero 42 firmata dal governatore della Toscana Enrico Rossi (qui in testo in pdf).

Mascherine: prezzo calmierato a 50 centesimi, l’ordinanza di Arcuri

Dopo il decreto del premier Conte sulla fase 2, è arrivata anche l’ordinanza del commissario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri che impone un prezzo calmierato per le mascherine chirurgiche e per dispositivi analoghi: il costo non potrà superare i 50 centesimi per il singolo pezzo. La decisione è stata ufficializzata nel giorno in cui è stato firmato il dpcm che tra le altre cose introduce, dal 4 maggio in poi, l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, oltre che sui mezzi pubblici.

L’Ordinanza di Arcuri sul prezzo calmierato delle mascherine a 50 centesimi

Le nuove regole per la fase 2 rischiavano infatti di far lievitare i prezzi di questi dispositivi per la tutela della salute e quindi il commissario Arcuri ha firmato l’ordinanza per assicurare la massima diffusione delle mascherine a un prezzo calmierato senza aumenti ingiustificati dei costi per i consumatori. Il prezzo massimo imposto è quindi di 0,50 euro a cui va aggiunta l’IVA (imposta che però il premier Conte ha annunciato di voler eliminare su questi prodotti essenziali), ecco i tipi di mascherine a cui si applica questo costo calmierato:

  • Tipo I
    Efficienza di filtrazione batterica superiore o uguale al 95%
    Pressione differenziale maggiore di 40 Pa/cm²
    Pulizia microbica, superiore o uguale a 30 ufc/g
  • Tipo II
    Efficienza di filtrazione batterica superiore o uguale al 98%
    Pressione differenziale maggiore di 40 Pa/cm²
    Pulizia microbica, superiore o uguale a 30 ufc/g
  • Tipo IIR
    Efficienza di filtrazione batterica superiore o uguale al 98%
    Pressione differenziale maggiore di 60 Pa/cm²
    Pressione di resistenza agli spruzzi minore di 16,0
    Pulizia microbica, superiore o uguale a 30 ufc/g

Obbligo di indossare le mascherine (anche di comunità), quando e dove

L’ordinanza di Arcuri segue il decreto sulla fase 2 (qui le misure in sintesi e testo in pdf) che introdurrà dal 4 maggio l’obbligo di indossare le mascherine su tutto il territorio italiano, unito al rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro dalle altre persone. Bisognerà indossare la mascherina, coprendo sia il naso che la bocca, nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, come ad esempio negozi, supermercati, parrucchieri, ma anche sui mezzi di trasporto pubblici (bus, tram, treni, traghetti, aerei) e in tutte le occasioni in cui non sarà possibile rispettare la distanza di sicurezza di un metro dalle altre persone. Mascherina obbligatoria anche nelle case private quando si incontrano parenti e ai funerali (massimo 15 persone).

L’obbligo non riguarda i bambini con meno di 6 anni e le persone con forme di disabilità che non tollerino questo tipo di dispositivo.

Sì alle “mascherine di comunità”: cosa sono

Oltre alle mascherine chirurgiche certificate è possibile usare le cosiddette mascherine di comunità, che altro non sono che mascherine autoprodotte monouso o lavabili. Devono però soddisfare i seguenti requisiti: impiegare materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera, garantire comfort e respirabilità, assicurare aderenza al volto e la possibilità di coprire la faccia dal naso al mento.

“Le mascherine proteggono tutti noi, ma attenzione a quali usare”

L’ordinanza di Arcuri sul prezzo delle mascherine, il pdf

A questo link è possibile scaricare l’ordinanza 11 del 26 aprile 2020 sul prezzo calmierato delle mascherine, firmata dal commissario straordinario l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri.

I codici Ateco che possono lavorare nella fase 2: l’elenco in pdf della riapertura dal 4 maggio

Manifattura, costruzioni, tessile, automotive. Si torna al lavoro. Il 4 maggio è il giorno della riapertura, dell’inizio della cosiddetta fase 2: ecco l’elenco dei codici Ateco delle imprese che possono riaprire e riprendere a lavorare, disponibile anche in formato pdf e Word.

Verso la fase 2: codici Ateco e tappe della riapertura

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato il calendario delle riaperture per la fase durante la conferenza stampa di ieri sera. Una road map prevista nel decreto, il Dpcm 26 aprile, che regola anche gli altri aspetti della fase 2: spostamenti, visite ai parenti, attività sportiva, autocertificazione.

Sarà di fatto una riapertura in tre tappe. Il 4 maggio tocca a buona parte delle fabbriche, l’edilizia e il commercio all’ingrosso legato ai settori che tornano al lavoro. Bar e ristoranti potranno inoltre ripartire con il solo servizio da asporto.

Fase 2, il calendario delle riaperture

Il 18 maggio tocca ai negozi e a tutto il commercio al dettaglio. Oltre a questi, riaprono musei, mostre d’arte e biblioteche. Infine il 1° giugno toccherà a tutti gli altri: bar, ristoranti, parrucchieri, estetiste, centri massaggi e simili.

Le attività che possono riaprire il 4 maggio: elenco dei codici Ateco

Codici Ateco delle imprese per la riapertura del 4 maggio
01 Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi
02 Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali
03 Pesca e acquacoltura
05 Estrazione di carbone (esclusa torba)
06 Estrazione di petrolio greggio e di gas naturale
07 Estrazione di minerali metalliferi
08 Estrazione di altri minerali da cave e miniere
09 Attività dei servizi di supporto all’estrazione
10 Industrie alimentari
11 Industria delle bevande
12 Industria del tabacco
13 Industrie tessili
14 Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia
15 Fabbricazione di articoli in pelle e simili
16 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio
17 Fabbricazione di carta e di prodotti di carta
18 Stampa e riproduzione di supporti registrati
19 Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
20 Fabbricazione di prodotti chimici
21 Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici
22 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche
23 Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
24 Metallurgia
25 Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature)
26 Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi
27 Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche
28 Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca
29 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
30 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto
31 Fabbricazione di mobili
32 Altre industrie manifatturiere
33 Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature
35 Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
36 Raccolta, trattamento e fornitura di acqua
37 Gestione delle reti fognarie
38 Attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali
39 Attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti
41 Costruzione di edifici
42 Ingegneria civile
43 Lavori di costruzione specializzati
45 Commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli
46 Commercio all’ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli)
49 Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte
50 Trasporto marittimo e per vie d’acqua
51 Trasporto aereo
52 Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti
53 Servizi postali e attività di corriere
55 1 alberghi e strutture simili
58 Attività editoriali
59 Attività di produzione, post-produzione e distribuzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, registrazioni musicali e sonore
60 Attività di programmazione e trasmissione
61 Telecomunicazioni
62 Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse
63 Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici
64 Attività di servizi finanziari (escluse le assicurazioni e i fondi pensione)
65 Assicurazioni, riassicurazioni e fondi pensione (escluse le assicurazioni sociali obbligatorie)
66 Attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative
68 Attività immobiliari
69 Attività legali e contabilità
70 Attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale
71 Attività degli studi di architettura e d’ingegneria; collaudi ed analisi tecniche
72 Ricerca scientifica e sviluppo
73 Pubblicità e ricerche di mercato
74 Altre attività professionali, scientifiche e tecniche
75 Servizi veterinari
78 Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale
80 Servizi di vigilanza e investigazione
81.2 Attività di pulizia e disinfestazione
81.3 Cura e manutenzione del paesaggio (inclusi parchi, giardini e aiuole)
82 Attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese
84 Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria
85 Istruzione
86 Assistenza sanitaria
87 Servizi di assistenza sociale residenziale
88 Assistenza sociale non residenziale
94 Attività di organizzazioni associative
95 Riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa
97 Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico
99 Organizzazioni ed organismi extraterritoriali

 

Fase 2, i codici Ateco che possono riaprire il 4 maggio: elenco pdf e Word

Il decreto del presidente del consiglio del 26 aprile contiene anche l’elenco completo dei codici Ateco delle imprese che possono tornare a lavorare fin dall’inizio della fase 2.

  • L’elenco dei codici Ateco per le riaperture del 4 maggio è disponibile qui in formato pdf
  • L’elenco dei codici Ateco per le riaperture del 4 maggio è disponibile qui in formato Word

Quali negozi riaprono il 18 maggio

Il 18 maggio toccherà poi al commercio al dettaglio: tutti i negozi e i supermercati. Con un protocollo di sicurezza molto rigido che prevede accessi contingentati, sanificazioni quotidiane, distanziamento e altre misure per evitare di favorire il contagio.

Il decreto sul 4 maggio e la fase 2, il testo in pdf

In particolare, i negozi che potranno riaprire il 18 maggio sono quelli individuati all’allegato 1 del Decreto 26 aprile. Riportiamo di seguito l’elenco completo.

  • Ipermercati
  • Supermercati
  • Discount di alimentari
  • Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari
  • Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
  • Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici
  • Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2)
  • Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)
  • Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico
  • Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
  • Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione
  • Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici
  • Farmacie
  • Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica
  • Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale
  • Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici
  • Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
  • Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
  • Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono
  • Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici
  • Commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria
  • Commercio al dettaglio di libri
  • Commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati
  • Commercio al dettaglio di fiori, piante, semi e fertilizzanti

Il decreto sul 4 maggio e la fase 2, il testo in pdf

Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha firmato il 26 aprile il nuovo decreto (dpcm) riguardo alle misure per la fase 2, previste dal 4 maggio 2020  in poi: il testo, disponibile anche in pdf e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, prevede novità per quanto riguarda gli spostamenti, la riapertura dei negozi e delle attività produttive, nuove possibilità per uscire di casa e per fare sport, oltre a disposizioni per contenere il contagio da coronavirus.

Ecco cosa dice il testo del decreto, in sintesi. In fondo all’articolo il link per scaricare il pdf del decretio.

Spostamenti tra Comuni e regioni, seconde case, quando si potrà uscire di casa

  • Restano vietati gli spostamenti interregionali: secondo il nuovo decreto, anche dopo il 4 maggio non si potrà andare da una regione all’altra, eccetto che per motivi di lavoro o salute.
  • Spostamenti tra Comune e Comune, anche per fare visita ai parenti oltre che per motivi di lavoro, salute e necessità. Quando si andrà a trovare i familiari bisognerà indossare le mascherine e mantenere la distanza di sicurezza di un metro. No a feste private e rimpatriate con i familiari, vietati anche gli assembramenti
  • Cade il divieto esplico di spostamento verso le seconde case
  • Resta l’autocertificazione, ma ci sarà un nuovo modello.
  • Si potrà fare attività sportiva o motoria anche lontano dalla propria abitazione, purché da soli e rispettando la distanza di sicurezza di un metro (che sale a due per le attività fisiche più intense)
  • Riaprono parchi e giardini, ma solo se sarà possibile contingentare gli ingressi. Obbligatorio mantenere le distanze di sicurezza.

Qui i dettagli su cosa prevede il testo del decreto per gli spostamenti, dal 4 maggio in poi.

Il decreto sulla fase 2: da maggio riapertura dei negozi

Il testo del decreto sulla fase 2, scaricabile anche in pdf (vedi link in basso), stabilisce anche un calendario per le riaperture delle attività produttive, dei negozi, dei bar e dei ristornati, ecco le date:

  • dal 4 maggio ripartono manifatturiero ed edilizia, con la riapertura del commercio all’ingrosso legato a questi settori. Sempre da questo giorno è consentito il take away per bar e ristoranti
  • dal 18 maggio riaprono i negozi al dettaglio, come quelli di abbigliamento, oltre che mostre, musei e biblioteche
  • dal 1° giugno riaprono bar, ristoranti, parrucchieri, centri massaggi e centri estetici
  • Quando riaprono palestre e piscine? Ancora non c’è una data

Obbligo di indossare le mascherine. Distanza di sicurezza: cosa dice il decreto

Il nuovo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte stabilisce anche le misure per contenere la diffusione del coronavirus dopo il 4 maggio, in una fase in cui bisognerà convivere con il virus. In particolare viene previsto:

  • L’obbligo di indossare la mascherina in luoghi chiusi, che siano accessibili al pubblico, come anche su bus, treni e aerei. Il prezzo sarà calmierato: massimo 50 centesimi a mascherina
  • Bisognerà mettere le mascherine anche quando si vanno a trovare i parenti o quando si partecipa a un funerale (alle cerimonie possono prendere parte solo i familiari di primo e secondo grado, per un massimo di 15 persone)
  • Distanza di sicurezza obbligatoria: bisognerà mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone.

Cosa cambia dal 4 maggio, il nuovo decreto sulla fase due: scarica il testo del dpcm in pdf

Il dpcm firmato il 26 aprile dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il 27 aprile: da questo link è possibile il testo completo in pdf.

Aggiornamenti sul sito del governo.

Fase 2, il calendario delle riaperture

Già domani, 27 aprile, sarà il giorno del ritorno al lavoro per i dipendenti delle imprese di moda, automotive e componentistica che si sono messi in regola con le misure di sicurezza. Con la fase 2 ormai vicina – l’inizio è fissato per il 4 maggio – comincia a delinearsi il calendario completo delle riaperture: per tutti, dall’edilizia ai negozi, dai dentisti alle parrucchiere. Compresi i grandi marchi del retail, da Ikea a Decathlon.

La road map è stata definita dal presidente del consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa di stasera. Il calendario delle riaperture è di fatto delineato. Si procederà in tre tappe: alcune riaperture il 4 maggio, altre il 18 maggio. Le ultime il 1 giugno, con le riaperture di bar, ristoranti, parrucchiere ed estetiste.

Coronavirus, cosa riapre il 4 maggio

Il 4 maggio, primo giorno della fase 2, potranno innanzitutto riprendere gli spostamenti all’interno della stessa regione, anche fuori dal proprio comune di residenza. Ritornano anche le estrazioni del Lotto e del Superenalotto.

Quando riapre l’edilizia

Sarà anche la data in cui riapre l’edilizia: il 4 maggio via libera a tutti i cantieri. Ripartiranno anche il settore manifatturiero e quello tessile, oltre a tutte le attività di commercio all’ingrosso legate a questi settori. Possibile anche la ripresa di tutti i lavori di ufficio, anche se in questo caso lo smart working, quando possibile, resta da preferire.

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Lo stesso giorno si tornerà a poter correre e fare attività sportiva all’aperto non più soltanto nelle vicinanze di casa. Ovviamente, sempre mantenendo la distanza interpersonale di sicurezza, aumentata a due metri.

18 maggio, via alla riapertura dei negozi

Il giorno forse più atteso è però quello del 18 maggio, quando riaprono i negozi e le attività di commercio al dettaglio. Le regole di sicurezza resteranno stringenti: mascherine, ingressi contingentati, sanificazioni e distanziamento.

Riaprono i negozi di abbigliamento e scarpe, quelli di articoli per la casa, articoli sportivi e in generale tutto il commercio al dettaglio. Troppo presto, il 18 maggio, per la riapertura di parrucchiere ed estetiste.

Cultura, riaprono musei, mostre, biblioteche

Il 18 maggio sarà anche la data in cui riapriranno i luoghi della cultura: musei, mostre e biblioteche saranno di nuovo accessibili, anche in questo caso con le necessarie misure di sicurezza.

“Le mascherine proteggono tutti noi, ma attenzione a quali usare”

Parrucchiere ed estetiste, riapertura il 1 giugno

Il giorno della riapertura di parrucchiere ed estetiste è il 1 giugno. Non solo: lo stesso giorno toccherà anche a bar e ristoranti. Capienze ridotte, distanze dal bancone, camerieri con guanti obbligatori e sanificazioni. Non sarà come prima, ma intanto è un primo passo.

Quando riapre Decathlon

Con le palestre chiuse e la prospettiva che saranno tra le ultime a riaprire, in molti si sono arrangiati. Corsi in streaming, lezioni su YouTube e case trasformate in sale pesi. I negozi online di articoli sportivi sono stati letteralmente presi d’assalto, tanto che hanno dovuto contingentare l’accesso alle loro pagine. I magazzini oggi sono vuoti, impossibile ricevere cyclette, manubri e tappetini prima di giugno.

Sono in molti a domandarsi quando riapre Decathlon, Cisalfa Sport o il proprio negozi di articoli sportivi di riferimento. La data sarà quella del 18 maggio, la stessa segnata nel calendario delle riaperture per tutti i negozi di vendita al dettaglio. Anche qui con le dovute misure di sicurezza.

Coronavirus, la fase 3 in Italia: quando inizia e cosa prevede

Quando riapre Ikea e Mondo convenienza

A forza di stare in casa, c’è chi ha avuto il tempo di immaginarsela diversa. Progettando qualche lavoretto, oppure un restyling completo, si dovrà aspettare fin quando riapre Ikea, oppure altri negozi di arredamento e articoli per la casa come Mondo Convenienza. La data sarà quella del 18 maggio. Con delle misure restrittive per quanto riguarda l’accesso e la circolazione nelle sale dell’esposizione.

E i dentisti, quando riaprono?

C’è chi ha rimandato le visite meno urgenti nei giorni dell’emergenza più acuta. La salute però non può aspettare a lungo. Quando potranno ripartire le visite mediche? E quando riaprono i dentisti?

Per la verità, i medici specialisti non si sono mai fermati. I dentisti, ad esempio, si sono limitati a gestire le emergenze. La visita dal dentista, per i prossimi mesi, sarà piuttosto diversa da quella a cui siamo abituati. Intanto si verrà contattati per telefono il giorno precedente per sapere se si ha febbre o qualche altro sintomo riconducibile al Covid 19. In caso contrario, l’appuntamento è confermato.

Il dentista, tra le professioni più esposte al rischio contagio visto che non può mantenere la distanza di sicurezza, indosserà una maschera filtrante e una visiera protettiva. L’agenda giornaliera degli appuntamenti sarà molto più diradata per evitare assembramenti nelle sale d’attesa e per permettere un’igienizzazione ancora più profonda tra una visita e l’altra.

Coronavirus in Toscana, le ultime notizie del 26 aprile

Sono 132 i nuovi casi di coronavirus registrati da ieri, un dato influenzati dai 25 positivi individuati alla Rsa Villa Gisella di Firenze. Stabile il numero dei decessi (18), il dato dei pazienti ricoverati in terapia intensiva tocca il minimo dal 17 marzo. Queste le ultime notizie sul contagio da coronavirus in Toscana secondo il bollettino di oggi, domenica 26 aprile.

Coronavirus, Firenze la più colpita in Toscana

I casi totali dall’inizio dell’epidemia salgono a 9.147. La mappa del contagio vede 3.003 casi segnalati in provincia di Firenze (79 in più rispetto a ieri), 513 a Prato (11 in più), 615 a Pistoia (8 in più), 979 a Massa-Carrara (2 in più), 1.256 a Lucca (12 in più), 836 a Pisa (3 in più), 508 a Livorno (7 in più), 617 ad Arezzo (7 in più), 420 a Siena (3 in più), 400 a Grosseto.
Sono quindi 98 i casi in più riscontrati oggi nell’Asl Centro, 24 quelli nella Nord Ovest, 10 quelli nella Sud Est.

La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi con circa 245 casi per 100.000 abitanti. La media italiana è di 324 ogni 100.000, dato di ieri. Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa-Carrara con 502 casi X100.000 abitanti, Lucca con 324, Firenze con 297, la più bassa Livorno con 152.

Il bollettino di oggi riporta anche 18 nuovi decessi. Si tratta di 10 uomini e 8 donne con un’età media di 83 anni. Relativamente alla provincia di notifica del decesso, 11 le persone decedute nella provincia di Firenze, 1 a Massa-Carrara, 1 a Lucca, 1 a Pisa, 1 a Livorno e 3 ad Arezzo.

Coronavirus, ultime notizie dalla Toscana

Sono 778 i deceduti dall’inizio dell’epidemia, cosi ripartiti: 250 a Firenze, 39 a Prato, 72 a Pistoia, 112 a Massa-Carrara, 110 a Lucca, 70 a Pisa, 43 a Livorno, 33 ad Arezzo, 26 a Siena, 16 a Grosseto; 7 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti sulla popolazione residente) per COVID 19 è di 20,9 x 100.000 residenti. La media nazionale è di 43,7 e ciò fa della Toscana la 12° regione più colpita.

Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa-Carrara (57,5  x 100.000), Lucca (28,4  x 100.000) e Firenze (24,7 x 100.000), il più basso a Grosseto (7,2 x 100.000).

Continua la riduzione dei ricoverati nei posti letto dedicati ai pazienti Covid. Oggi sono complessivamente 835, 18 in meno di ieri. Di questi, 158 sono in terapia intensiva (8 meno rispetto a ieri). È il dato più basso per le terapie intensive dal 17 di marzo 2020.

I ricoverati per Covid-19 sono il 13,9% degli attualmente positivi, dato inferiore rispetto alla media italiana (22,3%), che pone la Toscana come quint’ultima regione.

Il bollettino sul coronavirus in Toscana del 26 aprile

Le persone in isolamento domiciliare sono 5.234, 59 in meno rispetto a ieri.
Quelle in sorveglianza attiva dopo essere entrati in contatti con persone risultate positive sono 16.171 (meno 198 rispetto a ieri).

I guariti sono 2.300, 191 in più rispetto a ieri. Si dividono in 1.118 persone “clinicamente guarite” (132 persone, più 13,4%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 1.182 (+59 persone, più 5,3%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

A proposito di tamponi, il numero di test eseguiti sale a 127.394, 1.899 in più rispetto a ieri. Quelli analizzati oggi sono 3.786. Il recupero nell’analisi di circa 2.000 tamponi effettuati nei giorni precedenti ha influenzato l’aumento del numero di nuovi casi.

Coronavirus, ultime notizie dalla Toscana (26 aprile)

Prosegue anche lo screening con i test sierologici, saliti a 84.500 con tampone molecolare di conferma. I test sono stati effettuati sul personale sanitario (51.500 i test eseguiti, con un 2,2% di casi positivi, ridottisi all’1,1 dopo il tampone), sia su ospiti e operatori di Rsa/Rsd (33.000 i test effettuati con diagnosi in corso).

Liberazione, le celebrazioni per il 25 aprile a Firenze

È una Liberazione diversa dal solito, con l’emergenza coronavirus che non ha consente i consueti appuntamenti di piazza: ma a Firenze le celebrazioni ufficiali per il 25 aprile si sono comunque tenute, per quanto possibile, secondo la tradizione. Con la deposizione della corona di fiori da parte del sindaco Dario Nardella e l’esecuzione di “Bella ciao” sull’Arengario di Palazzo Vecchio.

Firenze, le foto delle celebrazioni per il 25 aprile 2020

Le celebrazioni si sono aperte alle 9.30, quando il sindaco Dario Nardella ha deposto una corona di fiori al monumento ai caduti di piazza Piazza dell’Unità. Con lui era presente anche il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani.

foto di Paola Bolletti

Firenze celebra la Liberazione

La cerimonia per il 25 aprile si è spostata poi sull’Arengario di Palazzo Vecchio. Qui, alle 10.30, Andrea Dell’Ira, prima tromba del Maggio Musicale Fiorentino, ha intonato “Bella Ciao”, il celebre canto popolare divenuto simbolo della resistenza partigiana.

Alle iniziative erano presenti anche i rappresentanti di Anpi e dell’Istituto Storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea. Tutte le iniziative del Comune di Firenze per il 25 aprile 2020.

25 aprile: la piazza è online (o sul balcone)

Sono tante, nonostante il lockdown, le iniziative promosse per il 75° anniversario della Liberazione. Se infatti non ci si potrà riunire nelle piazze, nulla vieta di festeggiare il 25 aprile nei balconi o nelle piazze virtuali. L’ANPI, l’associazione nazionale partigiani, ha lanciato per il 25 aprile un flash mob, invitando tutti a intonare “Bella Ciao” dal proprio terrazzo di casa.

E tante sono le iniziative nate dall’appello lanciato da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, sociologo e scrittore, ha invitato tutti gli italiani a festeggiare online questo momento. La stessa Anpi ha lanciato una sottoscrizione online.

Lo Spi Cgil della Toscana, il sindacato dei pensionati, ha promosso una sottoscrizione online dell’appello. E per festeggiare i partigiani e i 75 anni della Liberazione lo Spi invita tutti i cittadini a scrivere un messaggio su un cartello, farsi un selfie e inviarlo su Whatsapp al numero 348 52 85 436 per poi ritrovarsi sul sito ipartigiani.it.

25 aprile, festa in piazza (virtuale) e flash mob con “Bella Ciao” dal balcone

Una festa della Liberazione diversa, “assediati” dal coronavirus e chiusi in casa per il lockdown. Da più parti però arriva l’appello a non dimenticare il significato del 25 aprile e celebrare in una piazza virtuale questa giornata che ricorda la fine dell’occupazione nazi-fascista. Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, sociologo e scrittore, ha invitato tutti gli italiani a festeggiare online questo momento e il suo appello è stato firmato da migliaia tra intellettuali, giornalisti, politici, sindacalisti, personaggi del mondo dello spettacolo. Intanto l’ANPI, l’associazione nazionale partigiani, ha proposto sempre per il 25 aprile un flash mob, dando appuntamento sul balcone di casa, per intonare insieme “Bella Ciao”.

Piazza Italia, come partecipare al 25 aprile (online)

Tra le realtà che hanno aderito all’iniziativa di Carlo Pertini anche lo Spi Cgil della Toscana: il sindacato dei pensionati invita tutti i cittadini a firmare l’appello e a unirsi il 25 aprile in una piazza virtuale per festeggiare i partigiani e i 75 anni della Liberazione.  Basta scrivere un messaggio su un cartello, farsi un selfie e inviarlo su Whatsapp al numero 348 52 85 436 per poi ritrovarsi sul sito ipartigiani.it.

Intanto c’è una nuova sfida da affrontare, proprio in questi giorni. “Abbiamo la nostra battaglia in corso – scrive lo Spi -. Sconfiggere il coronavirus significa riconquistare i valori della libertà individuale, significa rispettare le condizioni di vita di ognuno, sentirsi perché lo siamo al fianco di chi in prima linea espone la sua vita al pericolo. Siamo convinti che il loro valore sia indispensabile per il futuro di ognuno”.

25 aprile, la piazza virtuale dello Spi Cgil Toscana

Il Flash mob del 25 aprile, sul balcone per cantare “Bella Ciao”

A questa iniziativa, si aggiunge il flash mob lanciato dall’Anpi per il pomeriggio del 25 aprile: alle 15.00, orario in cui ogni anno a Milano parte il corteo nazionale, tanti italiani si ritroveranno sul balcone di casa, in terrazza o affacciati alla finestra per intonare insieme la canzone simbolo della resistenza “Bella Ciao” e sventolare il tricolore. Anche a questo evento hanno aderito in molti, dall’Arci alla Cgil, dagli studenti universitari al Comune di Firenze, fino al movimento delle sardine.

“L’Italia ha bisogno, oggi più che mai, di speranza, di unità, di radici che sappiano offrire la forza e la tenacia per poter scorgere un orizzonte di liberazione – scrive l’Anpi in una nota -. Il 25 aprile arriva con una preziosa puntualità. Arrivano le partigiane e i partigiani, il valore altissimo della loro memoria. L’ANPI chiama il Paese intero a celebrarlo come una risorsa di rinascita. Di sana e robusta rinascita”.

Intanto in Toscana, un’ordinanza regionale, ha imposto la chiusura di tutti i negozi e i supermercati il 25 aprile e 1° maggio.