martedì, 29 Aprile 2025
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Living Room, il salotto della Manifattura Tabacchi di Firenze

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La “fase 2” della Manifattura Tabacchi di Firenze: un nuovo salotto virtuale dedicato alla cultura e all’arte contemporanea che prende il nome da un progetto già esistente,  Living Room. Da lunedì 27 aprile il palinsesto digitale Manifattura Tabacchi Home Edition si arricchisce per 6 settimane di interventi artistici, film, libri, poesie, podcast, interviste e video performance. Tutto gratuito su social e web.

In attesa di tornare a discutere e a confrontarsi dal vivo con creativi, curatori, artisti ed esperti, Living Room sposta temporaneamente il suo programma di talk e incontri sulla rete e si propone come piattaforma di analisi e riflessione sulla realtà. Previste 6 rubriche interdisciplinari che esplorano altrettanti temi: spazio, natura, tempo, corpo, identità, comunità. L’arte avrà un ruolo centrale, ma c’è anche altro: cinema e documentari, libri e poesie, editoria e architettura, scienza e moda. Ad arricchire l’offerta la collaborazione di partner d’eccezione.

L’offerta del living room della Manifattura Tabacchi di Firenze

ENTREVUE è uno spazio di dialogo, che coinvolge sei voci autorevoli nell’ambito dell’arte, dell’architettura, della moda e della sostenibilità. Ciascuno di loro affronta uno dei temi della programmazione in base alla propria esperienza e competenza, offrendo momenti di formazione e approfondimento.

Sei artisti (Laura Besançon, Alessio De Girolamo, Dori Deng, Sabrina Melis, Alessandro Cicoria, David Hartono) si domandano: “cosa succederebbe se il mondo un giorno si svegliasse in un luogo diverso da quello abituale”. Il loro spazio di espressione sarà If I woke up one day, un “metaluogo” di fantasia, nel quale il tempo, lo spazio, le relazioni umane, la natura hanno mutato forma e il virtuale è diventato reale.

Le meditazioni sull’arte prendono forma sonora grazie alla rubrica LIEVITI, una serie podcast in sei episodi a cura di Radio Papesse, l’archivio dedicato alla documentazione e all’approfondimento sulle arti visive. In questo lento viaggio di ritorno verso il mondo che conoscevamo, il tempo della vita si confonde con il tempo dell’attesa e, intanto, si fa il pane come se non ci fosse domani, tornando alle origini: farina, acqua e lievito, sempre che si trovi. E allora “Lieviti” fa innescare al pubblico dei nuovi “panificatori domestici” la lievitazione di pensieri e domande sui temi dell’oggi.

Il Festival dei Popoli, in collaborazione con CG Entertainment, ha deciso poi di mettere a disposizione la sua ‘camera con vista’ nella grande casa virtuale costruita insieme agli amici di Manifattura Tabacchi, una POPOLI STREAMING ROOM in cui sarà accessibile una selezione di documentari tratti dall’archivio del Festival dei Popoli.

E ancora il collettivo di artisti performativi Fumofonico ha creato DOCUMENTO: una rubrica fatta di video performance virtuali inedite, dove i versi di Amelia Rosselli, tra le più̀ importanti poetesse del Novecento europeo, acquistano nuova voce attraverso le letture dei membri del collettivo e di altri esponenti della scena poetica orale e performativa italiana con l’apporto sonoro di una squadra di musicisti d’eccezione.

Si parla infine di libri d’artista, quali opere d’arte sotto forma di volumi, nella rubrica LIBRARTI a cura di Centro Di, la casa editrice specializzata nella pubblicazione di libri di storia dell’arte, architettura, arti decorative, tra cui cataloghi di mostre, monografie, atti di convegno, cataloghi di musei, riviste specialistiche.

Come diventare social: corso online gratis con la Manifattura Tabacchi

Come entrare nel salotto virtuale

Le rubriche di Living Room saranno lanciate attraverso appuntamenti giornalieri sui canali social Facebook e Instagram della Manifattura Tabacchi di Firenze e tutte le uscite verranno raccolte sul sito ufficiale.

Mascherine, stop alla distribuzione nei supermercati in Toscana

Da lunedì 27 aprile si fermerà la distribuzione di mascherine nei supermercati della Toscana: continueranno a essere consegnate ai cittadini, sempre gratis, ma solo nelle farmacie e attraverso i Comuni. Così ha deciso la Regione Toscana e il presidente Enrico Rossi lo ha comunicato con un videomessaggio su Facebook.

Si ferma la distribuzione di mascherine nei supermercati della Toscana

La campagna di distribuzione di mascherine in Toscana era partita con gli 8,5 milioni di dispositivi consegnati attraverso i Comuni. All’inizio di questa settimana è stato dato avvio poi alla distribuzione di mascherine nei supermercati, gratis per tutti i cittadini.

Da lunedì a venerdì ne sono state consegnate 10 milioni attraverso supermercati e farmacie. “Un dato unico nella storia della nostra regione e nel panorama nazionale”, ha sottolineato Enrico Rossi.

Oggi però sarà l’ultimo giorno per i supermercati: da lunedì la distribuzione delle mascherine in Toscana continuerà, ma solo nelle farmacie e attraverso le iniziative organizzate dai Comuni.

Rossi: “Un successo della salute e dell’uguaglianza”

Ciò non significherà ha garantito Rossi, una minore disponibilità di dispositivi. “Non c’è motivo di avere ansia”, ha detto. “Sappiamo che potrebbero crearsi disagi e assembramenti, occorrerà avere un po’ di pazienza. Ma non lasceremo nessuno da solo“.

“I Comuni – ha continuato Rossi – continueranno a garantire un flusso di mascherine, persona per persona, casa per casa, rivolgendosi in particolare alle persone anziane. Può darsi che ci saranno esaurimenti delle scorte presso quella o l’altra farmacia. Ma arriveremo a tutti e presto la situazione si assesterà: sarà un successo della salute e dell’uguaglianza”.

Mascherine gratis a Firenze: distribuzione nei supermercati, l’elenco

Le mascherine made in Tuscany

Basti pensare che, secondo i dati riferiti dal presidente della Regione, circa un sesto dello stock totale è rimasto nei magazzini, un dato dovuto alla differente affluenza di cittadini da una farmacia all’altra. I 13 magazzini farmaceutici che riforniscono le farmacie della Toscana si stanno attrezzando per questo flusso straordinario di colli in entrata e per riequilibrare le disponibilità di tutti i negozi.

Le mascherine, ha aggiunto Rossi, sono prodotte in grande parte in Toscana. La regione oggi ha una capacità di produzione propria di 1,5 milioni di pezzi al giorno.

Mascherine nelle farmacie, avanti con la distribuzione per cognome

È “solo un suggerimento”, ha detto Rossi. Ma la distribuzione di mascherine nelle farmacie della Toscana potrebbe avvenire secondo il criterio alfabetico. Lunedì, primo giorno della consegna, per tutti i cognomi dalla A alla L. Martedì per tutti quelli dalla M alla Z. E così via nei giorni a venire, alternando i giorni.

Coronavirus, nuovi casi ancora sotto quota 100 in Toscana

Quarto giorno consecutivo con meno di 100 nuovi contagi, anche se i 97 di oggi sono comunque un dato in crescita rispetto a ieri. Queste le ultime notizie sull’andamento del coronavirus in Toscana secondo il bollettino di oggi, venerdì 24 aprile.

Il totale dei casi rilevati dall’inizio dell’epidemia sale a 8.877. Casi così ripartiti nella mappa del contagio: 2.849 segnalati in provincia di Firenze (54 in più rispetto a ieri), 493 a Prato (7 in più), 598 a Pistoia (6 in più), 966 a Massa Carrara (7 in più), 1.230 a Lucca (5 in più), 824 a Pisa (1 in più), 499 a Livorno (4 in più), 606 ad Arezzo (9 in più), 415 a Siena (1 in più), 397 a Grosseto (3 in più). Quindi 67 in più i casi riscontrati oggi nell’Asl centro, 17 nella nord ovest, 13 nella sud est.

La Toscana si conferma al decimo posto tra le regioni italiane come numerosità di casi, con circa 238 casi per 100.000 abitanti. La media italiana è di 315. È Massa-Carrara la provincia più colpita in proporzione, con 496 casi ogni 100.000 abitanti, Lucca con 317, Firenze con 282, la più bassa Livorno con 149.

Coronavirus, il bollettino del 24 aprile in Toscana

Sono 19 le morti registrate nelle ultime ventiquattro ore, dato in linea con quello degli ultimi giorni. Si tratta di 9 uomini e 10 donne con un’età media di 81,8 anni. Di questi, 11 sono deceduti nella provincia di Firenze, 1 a Prato, 2 a Lucca, 3 a Pisa e 2 a Grosseto.

Il totale dei morti in Toscana dall’inizio dell’epidemia è di 742: 228 a Firenze 39 a Prato, 72 a Pistoia, 111 a Massa, 106 a Lucca, 69 a Pisa, 41 a Livorno, 28 ad Arezzo, 25 a Siena, 16 a Grosseto, 7 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Coronavirus, ultime notizie dalla Toscana (24 aprile)

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti sul totale della popolazione residente) per Covid-19 è di 19,9 x 100.000 residenti, contro il 42,3 x 100.000 della media italiana (12esima regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa (57 x 100.000), Lucca (27,3 x 100.000) e Pistoia (24,6 x 100.000), il più basso a Grosseto (7,2 x 100.000).

Si riducono ancora le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid che oggi sono complessivamente 897, 62 in meno di ieri, di cui 159 in terapia intensiva (- 9 rispetto a ieri). E’ il punto più basso raggiunto dal 17 di marzo 2020 per le terapie intensive.

Guariti oltre quota duemila

Le persone complessivamente guarite salgono a 2.002 (più 116 rispetto a ieri, + 6,2%): 969 persone “clinicamente guarite” (-26 persone), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 1.033 (+142 persone, circa il 16% in più) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Ci sono poi 5.236 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (24 in più rispetto a ieri).
Sono 17.272 (5 in più rispetto a ieri) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl centro 8.378, nord ovest 7.698, sud est 1.196).

Lavoro, cosa prevede il nuovo protocollo di sicurezza per il coronavirus

È arrivato l’ok al nuovo protocollo di sicurezza per gli ambienti di lavoro, che viene così aggiornato con ulteriori regole in vista della fase 2 per il contenimento del coronavirus Covid-19: il documento, disponibile anche in pdf, è stato condiviso con le parti sociali e i sindacati, dopo una lunga maratona notturna al Ministero del Lavoro che si è conclusa nella mattinata del 24 aprile. L’annuncio della fumata bianca è arrivato dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.

Mascherine, guanti e misure di protezione, sanificazione degli ambienti di lavoro, privilegiare il più possibile lo smart working, postazioni distanziate in ufficio. Sono alcuni dei capisaldi del protocollo di sicurezza dei lavoratori, integrato con le nuove disposizioni in vista della graduale riapertura delle attività produttive e dei negozi (qui le ipotesi sulle date).

Sanificazione degli ambienti di lavoro

Uno dei punti principali riguarda le procedure per sanificare gli ambienti di lavoro, dagli uffici alle fabbriche, in particolare il protocollo di sicurezza per la prevenzione del Covid-19 prevede:

  • pulizia giornaliera e sanificazione periodica dei locali, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni come ad esempio le sale mensa e le zone con le macchinette automatiche di snack e bevande
  • pulizia a fine turno e sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi.
  • sanificazione degli spogliatoi

Le aziende che si trovano nei territori più colpiti dal coronavirus prima della riapertura dovranno effettuare una sanificazione straordinaria. Stessa procedura di disinfezione più accurata anche per le imprese dove sia stata rilevata la presenza di un malato di coronavirus: in questo caso scatta una vera e propria bonifica ambientale per togliere dai locali gli eventuali patogeni (qui l’articolo su come avviene la sanificazione straordinaria con l’ozono).

Sanificazione degli ambienti: cosa si intende e come si fa in un negozio?

Coronavirus e sicurezza sul lavoro: termoscanner all’entrata

I termoscanner non sono obbligatori ma le aziende avranno la possibilità di prevedere la misurazione della temperatura corporea prima dell’entrata negli ambienti di lavoro e le persone con più di 37,5 gradi, secondo il protocollo di sicurezza per il coronavirus, non potranno entrare. Dovranno essere temporaneamente isolate, non dovranno recarsi né nelle infermerie aziendali né al pronto soccorso, ma contattare subito il proprio medico di famiglia.

Chi nei 14 giorni precedenti abbia avuto contatti con persone positive al coronavirus, non potrà recarsi al lavoro. I soggetti invece che sono stati affetti da coronavirus potranno tornare in azienda solo se completamente guariti, con una sorta di “certificato di immunità”: una certificazione medica che attesti la negativizzazione dal virus Covid-19.

Coronavirus, la tabella del rischio e i codici Ateco per le riaperture

Ambienti di lavoro, cosa prevede il protocollo di sicurezza Covid-19: mascherine e postazioni distanziate

Altro capitolo importante quello delle norme di igiene e dei dispositivi di prevenzione e protezione individuare, in particolare il protocollo di sicurezza Covid-19 per gli ambienti di lavoro prevede:

  • Mascherine chirurgiche (o tipologie analoghe se sul mercato non sono disponibili dispositivi certificati) che devono essere indossate da tutte le persone che condividono spazi comuni
  • Distanza di sicurezza obbligatoria di almeno un metro
  • Protezioni aggiuntive per chi – a causa del tipo particolare di lavoro– non può rispettare il distanziamento sociale di almeno un metro (e quindi tute, cuffie, camici, guanti, occhiali).
  • accesso contingentato e per breve tempo nelle aree comuni, come zone fumatori e spogliatoi, dove la ventilazione deve essere continua
  • detergenti per le mani che le aziende devono mettere a disposizione dei lavoratori

L’ufficio ai tempi del Covid-19, cosa dice il protocollo di sicurezza

Ci sono poi le disposizioni per il lavoro dentro l’azienda o negli uffici. Tra queste:

  • scrivanie e postazioni distanziate, se non è possibile spostare il singolo lavoratore in un ufficio o in una sala riunioni dove posa operare da solo
  • orari di entrata e uscita scaglionati, con porte differenziate per l’accesso e la fine del lavoro (dove possible)
  • limitare al massimo gli spostamenti all’interno della stessa azienda
  • il divieto di fare riunioni di persona, consentite solo in caso di “necessità e urgenza, nell’impossibilità di collegamento a distanza” – si legge nel protocollo di sicurezza per il coronavirus – con partecipanti ridotti al minimo, distanziamento interpersonale, pulizia e areazione dei locali
  • favorire il più possibile il lavoro da casa, il cosiddetto smart working.

Il pdf del nuovo protocollo di sicurezza Covid-19 negli ambienti di lavoro

Da questo link è possibile scaricare il pdf del nuovo protocollo di sicurezza per il Covid-19, con tutte le disposizioni per la prevenzione del coronavirus nei posti e negli ambienti di lavoro.

Aggiornamenti anche sul sito del Ministero del Lavoro.

Coltiva la tua impresa, investimenti a fondo perduto per creare imprese sociali a Pistoia

La nuova normalità verso la quale ci si avvia lentamente sembra offrire la possibilità di disegnare una società diversa, una società più solidale e più attenta ai bisogni locali.  Come spiegato dal Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus, il momento sembrerebbe quindi migliore per provare ad avviare delle imprese con un impatto sociale positivo.

“La prossima ripresa non sarà attuata per riportare le cose al punto in cui erano prima”, ha scritto Yunus in un suo recente intervento pubblicato da La Repubblica. “Questa sarà la ripresa della gente e del pianeta. Si dovranno creare imprese in grado di rendere tutto ciò possibile. Il punto cruciale per lanciare un programma di rilancio post-coronavirus consisterà nel mettere al centro di ogni decisione e di tutti i processi decisionali politici una nuova consapevolezza sociale e ambientale”.

A Pistoia il bando “Coltiva la tua impresa!” offre proprio questa possibilità agli aspiranti imprenditori locali. Il bando propone di partecipare ad un percorso di formazione e accompagnamento per rafforzare le proprie competenze e capacità in materia di impresa sociale e ottenere un investimento a fondo perduto per l’avvio!

Il percorso di “Coltiva la tua impresa!” è promosso dagli esperti dello Yunus Social Business Centre dell’Università di Firenze, in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e la Fondazione Un Raggio di Luce Onlus.

Come è organizzato il percorso?

Da giugno a settembre, i partecipanti selezionati si cimenteranno nel social business design, nelle analisi di mercato, nel branding e nella comunicazione per ideare le proprie nuove strategie di impresa. Avranno l’opportunità di confrontarsi con consulenti e esperti in materia di impresa sociale per arrivare a dare forma concreta alla  propria idea di business plan.

Alla conclusione del percorso, i partecipanti presenteranno le loro idee di impresa ad una commissione di valutazione che deciderà se assegnare o meno l’investimento a fondo perduto per l’avvio del progetto. Grazie alle capacità acquisite durante il percorso, gli imprenditori sociali potranno poi rivolgersi anche a nuovi potenziali finanziatori per presentarsi, proporre l’idea di impresa e ottenere così nuovi fondi.

Chi può partecipare?

Singoli o gruppi che intendano avviare un’impresa in forma di cooperativa sociale di tipo A o B o di Impresa Sociale ai sensi del Decreto Legislativo 112/2017 che abbia sede legale e operativa nella Provincia di Pistoia.  Al momento della domanda l’impresa non deve essere ancora costituita.

Come si partecipa?

Gli aspiranti imprenditori e imprenditori devono compilare il formulario di partecipazione e mandarlo entro, e possibilmente non oltre, il 15 maggio 2020 alla mail: [email protected].

È possibile rivolgersi alo stesso indirizzo per fare domande e ricevere maggiori informazioni sul percorso.

Il bando, con maggiori dettagli sui criteri  e il formulario di partecipazione per sono disponibili qui: http://sbflorence.org/coltiva-la-tua-impresa-bando-per-creare-imprese-sociali-pistoia/

Chi sono i promotori?

Yunus Social Business Centre University of Florence (YSBCUF) è un centro dell’Università di Firenze che lavora per divulgare le  teorie del social business e offrire supporto strategico a privati e istituzioni che vogliono metterlo in pratica sia in Italia che all’estero. YSBCUF è il primo centro italiano accreditato dallo Yunus Centre di Dakha, in Bangladesh, fondato dal Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus. È nato dalla collaborazione l’Università di Firenze, il PIN – Polo Didattico di Prato e lo Yunus Centre.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia  è un soggetto filantropico impegnato nel sostegno del welfare comunitario e della crescita culturale e sociale del territorio.

La Fondazione Un Raggio di Luce Onlus è una fondazione laica e indipendente che opera in Italia e nel resto del mondo. Costituita all’inizio del 2004 dall’imprenditore pistoiese Paolo Carrara e dalla sua famiglia, porta avanti attività e progetti nei cosiddetti Paesi in Via di Sviluppo e sul territorio italiano collaborando con realtà territoriali e partner che condividono la sua  visione e i suoi valori.

Lotto, Superenalotto e 10 e lotto: “apertura” delle estrazioni a maggio

Dopo uno stop durato più di un mese, la ripresa delle estrazioni è fissata a maggio, con un primo antipasto a fine aprile: si torna a giocare al Lotto, Superenalotto e 10 e Lotto, secondo una “ri-apertura” a con più date che ricalca da vicino il calendario per la fase 2 del lockdown da coronavirus. Tornano anche le scommesse. Le tabaccherie non hanno mai chiuso, visto che le sigarette sono considerate beni di prima necessità, ma hanno dovuto spegnere i terminali delle ricevitorie dopo la decisioni anti-affollamento prese dall’Adm, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

L’unico gioco d’azzardo rimasto nei negozi era rappresentato finora dai Gratta e Vinci. Adesso si allenta la stretta, ma restano le regole anti-contagio: bisognerà restare nelle ricevitorie il minimo tempo indispensabile per fare la giocata e rispettare le distanze di sicurezza. Vediamo nel dettaglio il calendario.

27 aprile, riprende il 10 e lotto, Millionday e Winforlife

La prima apertura riguarda il 10 e Lotto, le cui estrazioni ogni 5 minuti riprendono da lunedì 27 aprile insieme ai giochi Millionday, Winforlife e Winforlife Vincicasa. Resta però l’obbligo per i tabaccai e le ricevitorie di spegnere i monitor che normalmente riportano i numeri vincenti, per evitare assembramenti di persone nei punti vendita, problema che ha portato allo stop di questi giochi lo scorso mese a seguito dell’emergenza coronavirus.

4 maggio, la “riapertura” delle estrazioni  per Lotto e Superenalotto. Via libera alle scommesse

Il 4 maggio, data X anche per l’inizio del calendario di riaperture dei negozi per la fase 2 (qui i dettagli), sancirà anche il ritorno delle estrazioni sulle ruote del Lotto e del Superenalotto, che saranno fatte nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria, ha comunicato in una nota ufficiale l’Agenzia per le Dogane e i Monopoli. Si potrà giocare anche a SuperStar e Eurojackpot. Sempre il 4 maggio è fissata la ripresa delle scommesse che implicano la certificazione da parte del personale dell’Agenzia. L’ultima estrazione del lotto si era tenuta a fine marzo.

Le scommesse sportive tornano dall’11 maggio, ferme le slot machine

Lunedì 11 maggio infine riprende a funzionare anche il mondo delle scommesse sportive e su eventi non sportivi e simulati. Anche in questo caso vige l’obbligo per le tabaccherie dello spegnimento dei monitor e dei televisori per evitare assembramenti che faciliterebbero la diffusione del coronavirus. Discorso diverso invece per le “macchinette”: restano ferme le slot machine.

Questo il testo in pdf della determina con cui l’Agenzia delle Dogane e Monopoli riattiva i giochi del Lotto.

Toscana, ecco l’unità di crisi del turismo per salvare le vacanze

Strutture ricettive, ristoranti, spiagge, cultura. La Regione Toscana lancia l’unità di crisi per la ripartenza del turismo nella fase 2, quattro gruppi di lavoro che lavoreranno alle linee guida di riferimento per tutti gli operatori del settore con l’obiettivo di salvare, nei limiti del possibile, le vacanze dell’estate 2020.

L’emergenza coronavirus ha travolto tutti i settori dell’economia, ma per il turismo in particolare sarà una crisi senza precedenti. L’unità di crisi lavorerà su proposte e linee guida attuative raccogliendo le istanze dei rappresentanti di categoria. Preparerà inoltre dei protocolli di sicurezza condivisi con la protezione civile e tutti gli enti responsabili della salute pubblica.

Fase 2, calendario della riapertura: bar, negozi e l’anticipo del 27 aprile

È stato attivato anche un sito internet, www.toscanapromozione.it/covid, per la condivisione di analisi, situazione dei mercati e strategie di promozione.

Vacanze in Toscana, una task force per salvare la stagione del turismo

I gruppi di lavoro elaboreranno proposte per il rilancio del turismo in Toscana a partire dalle vacanze dell’estate 2020. Sono quattro: ricettività alberghiera, extralberghiera e open-air; ristorazione; lidi; musei e luoghi di cultura (coordinati dal Ministero dei Beni culturali e dal Comune di Firenze).

Si occuperà anche di monitorare il sistema dei trasporti, e in particolare quello dei collegamenti aerei, con l’ausilio di Toscana Aeroporti. Tra gli obiettivi, la creazione di nuovi itinerari per accompagnare, con servizi integrati, i flussi dai grandi attrattori turistici ai luoghi diffusi. E la promozione delle destinazioni turistiche, cominciando prima dal mercato interno per poi passare ai mercati europei che via via si riapriranno.

Unità di crisi, chi ne fa parte

L’unità di crisi è presieduta dall’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo. Ne fanno parte Toscana Promozione Turistica, Fondazione Sistema Toscana, associazioni di categoria del turismo, Anci Toscana, Comune di Firenze, Toscana Aeroporti, Autorità portuale Tirreno Settentrionale, Irpet. Inoltre il team crisis management è in contatto e raccordo costante con l’Agenzia nazionale del turismo (Enit) e le altre regioni italiane.

Estate 2020, la Toscana schiera l’unità di crisi per salvare le vacanze

“Questa operazione ci consente di lavorare contemporaneamente su due fondamentali direttrici”, spiega l’assessore Ciuoffo. “Sostenere le imprese del settore che hanno visto azzerarsi il fatturato in queste settimane e concentrarci sul come ripartire per salvare la stagione estiva alle porte. Dobbiamo infatti trovare le giuste soluzioni per garantire il minor rischio possibile di contagio e le modalità che possano effettivamente consentire il godersi una vacanza. Con troppe restrizioni infatti si impedirebbe nei fatti il fare turismo. Stiamo lavorando per la stagione estiva e mi appello ai gestori degli stabilimenti balneari affinché non rinuncino ad aprire scoraggiati dalla situazione di incertezza perché senza questo anello della catena si ferma anche tutto il resto della filiera, dalla ristorazione ai servizi”.

“Siamo di fronte ad una emergenza senza precedenti – ha dichiarato Francesco Palumbo direttore di Toscana Promozione Turistica – per questo è molto importante valutare ciascun contesto perché dobbiamo ripartire dal nostro territorio, dalla nostra comunità e dalle nostre imprese, la ripresa del turismo in regione è una battaglia che si vince insieme. Come Agenzia del Turismo, mentre seguiamo l’evolversi della situazione, e in attesa della fase 2, nel coordinamento dell’unità di crisi, siamo guidati da due indirizzi operativi: informare e mantenere il contatto con viaggiatori e intermediari, prendere decisioni basate su dati e analisi di mercato per strutturare l’offerta che tenga conto dei nuovi indicatori basati sui protocolli di prevenzione e sicurezza”.

Fase 2, calendario della riapertura: bar, negozi e l’anticipo del 27 aprile

La fine della “quarantena”, come annunciato da Conte in Parlamento, sarà graduale. Quella che va profilandosi di ora in ora è una fase 2 con un calendario a più step e riaperture scaglionate: il 4 maggio sarà la data X per la ripartenza delle prime attività produttive (forse con deroghe già dal 27 aprile), pochi giorni dopo la riapertura dei negozi che non vendono beni di prima necessità come quelli di abbigliamento, più avanti dovrebbe toccare a bar e ristoranti, poi torneranno al lavoro parrucchieri ed estetiste infine le palestre, ma con regole ferree per contenere i contagi da coronavirus. Quindi mascherine, distanza di sicurezza, accessi contingentati e sanificazione degli ambienti.
Aggiornamento: ecco cosa è stato deciso con il nuovo decreto sulla riapertura dei negozi.

Sul calendario della ripartenza è in corso il confronto tra il premier Conte, i ministri, il gruppo di esperti guidato da Vittorio Colao, il comitato tecnico-scientifico e poi sindacati, categorie economiche ed enti locali. Dalle stanze del governo filtrano indiscrezioni sull’allentamento della stretta sugli spostamenti tra Comuni (qui i dettagli), ma anche sui diversi passi per la fine del lockdown del sistema produttivo, in base al grado di sicurezza sanitaria dei diversi settori economici (qui la tabella di rischio per le varie attività). Ecco le ipotesi delle date.

Il calendario della fase 2:  le prime riaperture dal 4 maggio

L’idea è quella di riaccendere il motore produttivo del Paese partendo dalle aziende manifatturiere, come il tessile e la moda, per far ringranare la marcia all’export del Made in Italy, e dal settore delle costruzioni e dell’edilizia, dando il via libera anche a qualche attività collegata a questi ambiti.

2,8 milioni di lavoratori saranno interessati da questo primo passo verso la nuova normalità imposta dal coronavirus. Per la riapertura dei negozi, almeno al momento, i rumors riportati dalle agenzie di stampa e dai grandi quotidiani nazionali indicano come probabile uno slittamento di qualche giorno in avanti.

11 maggio, riapertura dei negozi: dall’abbigliamento in poi

Calendario alla mano, da più parti la data indicata per la fase 2 dei negozi al dettaglio che non vendono beni di prima necessità è quella dell’11 maggio quando potrebbero tornare a riaprire anche le boutique e i grandi store di abbigliamento. Al centro della discussione le regole anti-Covid come ad esempio la sanificazione dei vestiti e dei camerini dopo ogni prova. Nelle attività commerciali resteranno contingentati gli ingressi e nei negozi sotto i 40 metri quadrati si potrà entrare solo uno alla volta.

Covid, sanificazione obbligatoria degli ambienti nelle aziende: ok al “fai da te”

Bar, pasticcerie e ristoranti dovranno aspettare ancora per aprire al pubblico, ma sarà consentita in questa fase la vendita d’asporto oltre che la consegna a domicilio: già alcune Regioni hanno dato il via libera al take away, come la Toscana e la Campania (in quest’ultimo caso dal 27 aprile).

18 maggio: riapertura di bar e ristoranti. Forse anche parrucchieri ed estetiste

Quando bar e ristoranti riapriranno al pubblico? Al momento la data ipotizzata è il 18 maggio, ma l’emergenza costringerà anche questo settore a ridisegnare la propria fisionomia: ingressi con il contagocce, niente folla intorno ai banconi delle caffetterie, separé e divisori in plexiglass ai tavoli.

Anche le categorie con rischio maggiore per il contagio da coronavirus, come parrucchieri ed estetiste, potrebbero riaprire il 18 maggio – secondo le ultime indiscrezioni – ma molto dipenderà dall’andamento dell’epidemia. Per un taglio dal coiffeur o un trattamento nel centro estetico bisognerà però seguire regole molto rigide: mascherine, guanti, sanificazioni più di due volte al giorno, disinfezione degli strumenti di lavoro, ingressi solo su appuntamento.

Coronavirus, palestre e piscine quando la riapertura?

Difficile dare una data precisa per palestre, piscine, centri benessere e centri yoga, i luoghi più a rischio per la diffusione del coronavirus: i più ottimisti parlano dell’8 giugno ma la riapertura potrebbe slittare in avanti fino all’estate con l’ipotesi di pesanti limitazioni, come il contingentamento degli ingressi, il divieto delle lezioni di gruppo, la sanificazione degli attrezzi dopo ogni utilizzo.

Ancora da capire se sarà necessario indossare la mascherina anche quando si praticherà attività fisica. Unica nota positiva in questo campo: dal 4 maggio si potrà tornare a fare sport all’aperto anche lontano dalla propria abitazione (camminate e jogging) ma da soli.

Coronavirus, la fase 3 in Italia: quando inizia e cosa prevede

L’anticipo del 27 aprile: chi apre?

Va avanti il pressing di chi vorrebbe far ripartire alcune imprese del manifatturiero e del made in Italy già il 27 aprile, in anticipo sul calendario della riapertura per la fase 2. Il governo frena su questa ipotesi e pensa a poche deroghe, solo in presenza di rigidi sistemi di sicurezza e sempre rispettando il protocollo anti-covid. Tra le ipotesi che circolano il via libera già da lunedì alla produzione industriale di macchine agricole e forse ai cantieri nautici.

Coronavirus, terzo giorno sotto i 100 casi: le notizie del 23 aprile in Toscana

Continua a scendere, ed è ormai un trend consolidato, il contagio da coronavirus in Toscana: le ultime notizie parlano di 80 nuovi casi rilevati da ieri. È il terzo giorno consecutivo con meno di 100 casi, non accadeva dal 13 marzo. Stabili però i decessi, con altri 18 morti nelle ultime ventiquattro ore.

Coronavirus, ultime notizie dalla Toscana (23 aprile)

Il totale dei casi rilevati in Toscana dall’inizio dell’epidemia sale a 8.780. Sull abase delle province di segnalazione, 2.795 sono i casi segnalati a Firenze (35 in più rispetto a ieri), 486 a Prato (7 in più), 592 a Pistoia (9 in più), 959 a Massa Carrara (2 in più), 1.225 a Lucca (4 in più), 823 a Pisa (5 in più), 495 a Livorno (1 in più), 597 ad Arezzo (10 in più), 414 a Siena (2 in più), 394 a Grosseto (5 in più). Quanto alla suddivisione per Asl, 51 in più quindi i casi riscontrati oggi nell’Asl centro, 12 nella nord ovest, 17 nella sud est.

La Toscana sale al 10° posto in Italia per numerosità di casi, con circa 235 casi per 100.000 abitanti (la media italiana è di 300 ogni 100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa con 492 casi x100.000 abitanti, Lucca con 316, Firenze con 276, la più bassa Livorno con 148.

Il bollettino sul coronavirus in Toscana del 23 aprile

I 18 nuovi decessi riguardano 12 uomini e 6 donne con un’età media di 81,9 anni. In gran parte nella provincia di Firenze, 15, gli altri 3 in quella di Lucca. Dall’inizio del contagio sono 723 i deceduti: 217 a Firenze 38 a Prato, 72 a Pistoia, 111 a Massa Carrara, 104 a Lucca, 66 a Pisa, 41 a Livorno, 28 ad Arezzo, 25 a Siena, 14 a Grosseto, 7 persone sono decedute in territorio toscano ma erano residenti fuori regione.

La mappa del contagio in Toscana

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 19,4 x 100.000 residenti contro il 40 x 100.000 della media italiana (12esima regione).

I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 118.177, 4.077 in più rispetto a ieri. Quelli analizzati nell’ultimo giorno sono 3.300.

Sempre più guariti

Si riducono ulteriormente le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid che oggi sono complessivamente 959 (35 in meno di ieri), di cui 168 in terapia intensiva (-6 rispetto a ieri). È il punto più basso raggiunto dal 18 di marzo 2020 per le terapie intensive ed dal 21 di marzo per i ricoveri totali.

Le persone complessivamente guarite salgono a 1.886 (più 58 rispetto a ieri): 995 persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 891 (più 58 persone) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo: questa è la categoria che ha annoverato l’intero ammontare delle guarigioni odierne.

Le persone in isolamento a casa sono 5.212. Si tratta di casi rilevati come positivi con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (39 in più rispetto a ieri). Altre 17.267 (6 in più rispetto a ieri) persone, anch’esse isolate, sono in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl centro 8.300, nord ovest 7.750, sud est 1.217).

Le app salta fila al supermercato (o per sapere quanta coda c’è)

Bastano pochi click, o meglio pochi tocchi sulla app, per fare il “biglietto” salta fila, anche per l’ingresso al supermercato: da Coop a Esselunga le grandi catene stanno pensando a come ridurre le attese davanti ai negozi e un’aiuto arriva dalle applicazioni per smartphone e dal web. Salt@lafila, CoD@Casa e Ufirst sono i nomi di questi nuovi sistemi di prenotazione degli accessi, ma negli ultimi tempi sono spuntati anche servizi indipendenti che  permettono di sapere quanta coda c’è davanti ai punto vendita grazie alle segnalazioni degli alti utenti.

Con il coronavirus dovremo abituarci a un nuovo modo di fare la spesa anche nella fase due: quindi, calma, mascherina e smartphone per aspettare il meno possibile dietro il carrello.

Coop, salta la fila al supermercato e fai la coda a casa

Coop è stata una delle prime insegne a sperimentare le “app salta fila”, in modo diverso a seconda della zona d’Italia. Se in Lombardia, in Liguria e nei punti vendita del nord Italia (quelli che fanno capo ad Alleanza 3.0) è attivo il servizio online CoD@Casa, in Toscana Unicoop Firenze ha lanciato l’app Salt@lafila (qui i dettagli) che sarà via via attivata in 60 supermercati, circa la metà dell’intera rete di vendita, in 7 province (Firenze, Prato, Pistoia, Pisa, Lucca, Siena, Arezzo).

Il funzionamento delle due piattaforme è simile. Durante l’orario di apertura del supermercato alcuni posti vengono riservati a chi prenota l’ingresso via app: basta registrarsi sul web, scegliere il momento della giornata in cui si preferisce fare la spesa e una volta ricevuta la mail di conferma sarà possibile presentarsi all’ingresso all’ora indicata mostrando da smartphone la propria prenotazione “salta fila”.

Fase 2, posso fare la spesa in un supermercato fuori dal mio Comune?

Esselunga: l’app Ufirst che taglia la coda

Anche Esselunga si è subito mossa per studiare progetti per diminuire l’attesa davanti al supermercato e ha lanciato l’app Ufirst (ve ne abbiamo parlato qui). Si tratta di una piattaforma che è stata messa a disposizione della grande distribuzione nell’ambito della Solidarietà digitale, iniziativa promossa dal Ministero dell’Innovazione durante l’emergenza coronavirus.

In questo caso l’applicazione, una volta registrati, fornisce un numero di ingresso digitale ed è possibile seguire direttamente da casa l’andamento della coda (virtuale): il sistema invia alcune notifiche sullo smartphone del cliente quando è il momento di andare a fare la spesa. L’app Ufirst copre al momento una quarantina di negozi Esselunga in tutta Italia: in Toscana è disponibile a Firenze (Novoli e via Masaccio), Sesto Fiorentino e Prato (via Fiorentina) ma la lista viene aggiornata periodicamente.

Supermercati e spesa senza aspettare: le app controlla coda

Ci sono poi i servizi web che grazie alla geolocalizzazione e alle segnalazioni degli stessi utenti in coda riescono a stimare quanta fila c’è davanti al supermercato e quindi permettono ai clienti di scegliere il negozio dove c’è meno da aspettare prima di entrare a fare la spesa.

Qui vi abbiamo parlato di Dovefila e Filaindiana, che funzionano in modo analogo:  si accede a una mappa ed è possibile controllare i tempi di attesa nei negozi vicino casa semplicemente scorrendo sulla cartina. Quandospesa invece è una app per Android e Apple da scaricare sul cellulare, che consiglia i periodi di minor affluenza di pubblico nel  supermercato prescelto.