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Elezioni regionali 2020 in Toscana: rinvio in autunno. E la data?

Confermato il rinvio delle elezioni regionali 2020 all’autunno, in Toscana come nelle altre 7 regioni e nei comuni chiamati al voto per le amministrative, anche se una data precisa ancora non c’è, potrà essere a settembre come a ottobre, novembre o dicembre. Da quando è scattata l’emergenza coronavirus era stata più volte avanzata l’ipotesi di far slittare in avanti l’appuntamento elettorale previsto inizialmente a fine maggio, adesso è arrivato il decreto legge del Consiglio dei ministri.

L’attuale Consiglio regionale e la giunta rimangono quindi in carica: il loro mandato è prorogato per tre mesi oltre la scadenza naturale di fine luglio. Il rinvio delle elezioni riguarda, oltre alla Toscana, anche Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Marche, Campania e Puglia.

Coronavirus, la data delle elezioni regionali 2020 in Toscana: quando si vota?

Il decreto del governo, come detto, non fissa una data precisa per le regionali 2020, ma indica una finestra temporale in cui i cittadini saranno chiamati alle urne: si voterà in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre 2020, con l’eventuale turno di ballottaggio da svolgersi due settimane più tardi. Anche in Toscana quindi i candidati per le elezioni regionali si confronteranno in piena crisi coronavirus e al centro del dibattito ci saranno proprio i temi sul rilancio economico e sul contrasto ai danni provocati dall’emergenza sanitaria. Qui il testo del decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Elezioni regionali 2020 in Toscana, la guida completa

Regionali 2020,comunali e referendum: l’ipotesi election day

Tra le ipotesi sul tavolo c’è anche la possibilità di condensare in un unica giornata tutte le tornate previste, dalle regionali alle elezioni comunali (in Toscana tra i 9 sindaci da rinnovare ci sono anche quelli di Arezzo e Viareggio) fino al referendum 2020 sul taglio dei parlamentari che avrebbe dovuto tenersi il 29 marzo e che dovrà essere svolto entro il 22 novembre.

Ma c’è chi chiede elezioni in estate

Fuori dalla Toscana, non tutti però sono concordi con la decisione del Consiglio dei ministri in merito al rinvio delle elezioni regionali 2020: i governatori di Liguria (Giovanni Toti), Veneto (Luca Zaia), Campania (Vincenzo De Luca) e Puglia (Michele Emiliano) hanno scritto al governo per chiedere che si possa votare in una data durante l’estate.

Mascherine gratis in Toscana: distribuzione in supermercati e farmacie

Finita la prima tranche di distribuzione porta a porta, da lunedì 20 aprile in Toscana le mascherine vengono consegnate (gratis) in oltre mille farmacie e nei punti di ritiro allestiti davanti o dentro 230 supermercati. La Regione ha stipulato due accordi stabilendo come funziona il nuovo progetto, per garantire a tutti i cittadini l’approvvigionamento di dispositivi di tutela della salute durante l’emergenza coronavirus. La novità ha debuttato proprio quando in tutta la Toscana è diventato obbligatorio indossare la mascherina.

Si parte con 500 mila dispositivi sanitari da consegnare ogni giorno, tra mascherine chirurgiche standard e  di tessuto non tessuto fabbricate dalle aziende toscane, ma a pieno regime la disponibilità quotidiana salirà a un milione e mezzo di pezzi. Vediamo allora come ritirare le mascherine e quante poterne prendere ogni volta.

Quante mascherine gratis si possono ritirare in Toscana

In farmacia come nei punti di consegna allestiti nei pressi dei supermercati, ogni cittadino può ritirare una confezione da 5 mascherine monouso, per un totale di 30 mascherine gratis al mese (si può richiedere un kit alla volta per un massimo di 6 volte nell’arco di 30 giorni).

Questa fornitura di dispositivi per la tutela della salute spetta a tutti i residenti in Toscana (e quindi con iscrizione sanitaria nella Regione), con età superiore ai 6 anni: i bambini piccoli infatti non hanno l’obbligo di indossare la mascherina.

Mascherine, distribuzione gratis in farmacie e supermercati della Toscana: come funzione e cosa serve

Quando ci si presenta in farmacie o nei punti di distribuzione davanti ai supermarket è necessario portare con sé la tessera sanitaria o il codice fiscale. Basta una persona per famiglia: la Regione Toscana precisa che un solo componente del nucleo familiare può farsi consegnare le mascherine gratuite per tutti gli altri familiari che vivono insieme nella stessa abitazione, come figli, coniuge, convivente e genitori.

Altro dubbio da chiarire. La distribuzione delle mascherine gratis avviene anche nelle farmacie e nei supermercati fuori dal proprio Comune di residenza, purché in Toscana? La risposta è sì: è possibile prendere il kit per 6 volte anche in un Comune diverso, perché sulla tessera sanitaria viene via via registrata la quantità di dispositivi prelevati fino a quel momento.

La distribuzione nelle farmacie toscane (e non nelle parafarmacie)

Grazie a un intesa siglata con Federfarma Toscana e Cispel Toscana, ogni cittadino potrà ritirare in farmacia il kit di mascherine per la prevenzione della diffusione del coronavirus. In tutto sono 1150 le farmacie convenzionate, pubbliche e private.

Come detto, sarà necessario presentare al farmacista la tessera sanitaria o la card con il proprio codice fiscale. Grazie a questi dati il farmacista risalirà alla ricetta dematerializzata e potrà consegnare i dispositivi. Al momento nella distribuzione non sono coinvolte le parafarmacie, perché non utilizzano gli stessi software delle farmacie, ma sono in corso verifiche tecniche per estendere  il servizio anche a questo tipo di negozi.

Mascherine nei supermercati della Toscana: orario e modalità

Sono poi 230 i punti vendita della grande distribuzione coinvolti in questo nuovo progetto, in particolare hanno aderito le principali Coop della Toscana (Unicoop Tirreno e Unicoop Firenze), Conad, Esselunga, Lidl, Carrefour e Federdistribuzione. In questo caso i punti di consegna, allestiti fuori o dentro i supermercati, sono gestiti dai volontari e dagli operatori del Servizio sanitario regionale, con orario 9.00 – 16.00, nei giorni di apertura dei negozi. Qui l’elenco dei supermercati di Firenze e provincia dove viene effettuata la distribuzione.

Servirà sempre la tessera sanitaria o il codice fiscale. Gli stessi operatori forniranno ai cittadini anche tutte le informazioni per il corretto uso delle mascherine, ad esempio su come indossarle senza rischi, per la prevenzione del coronavirus.

Il laboratorio che testa le mascherine chirurgiche: cotone o TNT?

“Ci sono per tutti, rispettate le distanze di sicurezza anti-coronavirus”

Non c’è bisogno di assaltare i luoghi dove vengono distribuite le mascherine gratuite, precisa la Regione Toscana: la fornitura andrà avanti per tutto il periodo di emergenza per il coronavirus e ci sono per tutti, assicurano gli uffici regionali. Farmacie e punti di ritiro davanti ai supermercati saranno riforniti ogni giorno e per più settimane, grazie alle mascherine chirurgiche standard acquistate dalla Regione (500 mila pezzi al giorno) e a quelle in tessuto non tessuto prodotte in Toscana dal neonato “distretto delle protezioni” capace di garantirne quotidianamente 1 milione di pezzi.

“Invito a mettersi in fila in modo ordinato e a distanza di sicurezza per evitare inutili e pericolosi assembramenti – ha ricordato il presidente della Regione Enrico Rossi -. Abbiamo mascherine per tutti e ognuno le riceverà gratuitamente, come è giusto che sia per un presidio che consideriamo di prevenzione primaria. A distribuire i dispositivi sarà personale adeguatamente formato che darà ai cittadini anche tutte le informazioni sul loro corretto utilizzo”.

Coronavirus, in Toscana +3% dei guariti ma aumentano i morti

Il numero di nuovi casi è stabile (+135), aumentano del 3% le guarigioni, ma crescono i morti, 30 nelle ultime 24 ore: a tracciare il quadro dei contagi da coronavirus in Toscana è il bollettino di oggi, 20 aprile, con le ultime notizie aggiornate alle ore 12.00.

In particolare sono 8.507 i positivi al Covid-19 dall’inizio dell’emergenza sanitaria: la Toscana è l’undicesima regione in Italia per il numero di casi, circa 228 per 100.000 abitanti (la media italiana, riferita a ieri, è di 296 contagi per 100.000 abitanti).

Le ultime notizie sul coronavirus in Toscana (bollettino di oggi, 20 aprile)

Si riduce ancora la pressione sul sistema sanitario della Toscana, oggi si registra il dato più basso di ricoveri per coronavirus in terapia intensiva dallo scorso 19 marzo: 1.032 pazienti si trovano in ospedale, 12 in meno rispetto al bollettino precendete, di cui 182 in terapia intensiva (-10 rispetto al giorno precedente).  5.776 persone sono invece in isolamento a casa, perché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere.

Sono 33 in più i guariti, per un totale di 1.272 persone: 660 persone non presentano più i sintomi e 612 sono ormai negative al virus. 30 i nuovi decessi. Si tratta di 17 uomini e 13 donne con un’età media di 83,5 anni: 13 le persone morte nella provincia di Firenze, 1 a Prato, 3 a Pistoia, 6 a Massa Carrara, 3 a Lucca, 2 a Pisa, 1 ad Arezzo ed 1 a Siena. Il numero complessivo dei decessi dall’inizio dell’epidemia è di 667 persone.

Coronavirus, guarda la mappa del contagio in Toscana

La provincia con la letalità (% deceduti sui casi) più alta continua ad essere Pistoia con il 12,5%, seguita da Massa (11,4%). Le più basse percentuali ad Arezzo (4,2%) e Grosseto (3,7%). La media Toscana è del 7,8%

I casi e l’andamento dell’epidemia di coronavirus

Secondo le ultime notizie sul coronavirus in Toscana del 20 aprile, le province con il tasso più alto di casi segnalati rimangono Massa (487 contagi per 100.000 abitanti), Lucca (313) e Firenze (262). Meno interessate dai contagi Livorno e Arezzo.

Cresce, seppur con un ritmo inferiore rispetto ai giorni precedenti, il numero di tamponi, che raggiunge quota quota 105.857 (+1.882 in più rispetto a ieri). Infine ad oggi, 20 aprile, sono 18.189 le persone in isolamento domiciliare e sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate. Le ultime notizie del bollettino di oggi, 20 aprile, sono state elaborate dall’Agenzia regionale di sanità e dall’Unità di crisi coronavirus della Toscana.

Tramvia , bus Ataf e treno: mascherina obbligatoria a bordo

Mascherina obbligatoria anche sui mezzi pubblici: con l’obbligo di indossare sempre i dispositivi di protezione nei luoghi pubblici che scatta oggi in Toscana, sarà obbligatorio averla anche per salire in tramvia, sui bus Ataf, sul treno, su taxi, Ncc e tutti gli altri mezzi del trasporto pubblico, a Firenze e in Toscana.

Sempre obbligatoria in tramvia

La tramvia di Firenze non ha mai interrotto il servizio durante l’emergenza coronavirus. L’unica variazione è stata la rimodulazione delle corse, che dal 1° aprile sono programmate ogni 8 minuti per la linea T1 e ogni 9 minuti per la linea T2. Una frequenza minore, sia per le disposizioni delle autorità sanitarie che invitano a usare i mezzi pubblici solo in caso di necessità, sia perché ci sono meno passeggeri da trasportare.

Gest, la società che gestisce il servizio, effettua la sanificazione dei 48 tram della rete fiorentina ogni notte. Da oggi sul tram si sale solo con la mascherina. Il gestore raccomanda anche l’uso dei guanti usa e getta. Inoltre, a bordo si deve mantenere la distanza di sicurezza di 1,80 metri.

Mascherina anche sui bus Ataf, in treno e in taxi

Discorso simile sui bus fiorentini di Ataf: anche in questo caso la mascherina è obbligatoria per poter salire a bordo.

Oltre alla mascherina, Ataf ha introdotto altre misure di sicurezza sui propri mezzi. È vietato salire e scendere dalla porta anteriore e sedersi sui posti vicini al conducente. Inoltre, è sospesa la vendita dei biglietti a bordo e anche in questo caso si devono mantenere le distanze di sicurezza.

Su tutti gli altri mezzi di trasporto, a partire dal treno, vale quanto previsto dall’ordinanza della Regione Toscana: mascherina obbligatoria sempre e distanziamento sociale.

Obbligo di mascherina in Toscana: dalla tramvia al bus

Con due sole eccezioni per quanto riguarda la mascherina: i bambini di età inferiore ai sei anni e le persone che non tollerino l’utilizzo delle mascherine a causa di particolari condizioni psicofisiche, attestate da certificazione.

Mascherine gratis a Firenze: distribuzione nei supermercati, l’elenco

Parte la distribuzione delle mascherine gratis davanti ai supermercati della Toscana: a Firenze e provincia l’elenco dei punti vendita dove viene effettuata la consegna di questi dispositivi sanitari comprende una cinquantina di negozi. Presentandosi nei punti allestiti dai volontari e dagli operatori del servizio sanitario regionale, ogni cittadino può ritirare ogni volta una confezione da 5 mascherine, fino a un massimo di 30 mascherine gratuite al mese (6 kit).

Per il ritiro serve la tessera sanitaria o quella del codice fiscale. Questa seconda fornitura, offerta dal servizio sanitario regionale, arriva proprio quando a Firenze è entrata in vigore l’ordinanza che prevede l’obbligo di indossare le mascherine nei luoghi accessibili al pubblico, all’aperto e al chiuso, dove sono presenti più persone. Qui le regole in dettaglio della distribuzione delle mascherine gratis in Toscana.

Mascherine gratis a Firenze: l’elenco dei supermercati dove viene fatta la distribuzione

Ecco quindi la lista dei negozi della grande distribuzione, a Firenze e nella Città metropolitana, dove viene effettuata la consegna delle mascherine, rivolgendosi agli appositi punti di consegna (orario 9.00 – 16.00, nei giorni di apertura dei supermercati). Le mascherine sono disponibili anche in oltre mille farmacie convenzionate di tutta la Toscana.

Firenze – Quartiere 2  Campo di Marte, Coverciano

  • Esselunga Via del Gignoro ang. Via Calasso n. 19
  • Lidl Via D’annunzio, 19
  • Unicoop Firenze – Coop.fi Via Cimabue
  • Unicoop Firenze – Coop.fi Coverciano

Firenze – Quartiere 3 Galluzzo

  • Esselunga Via Senese 194/G
  • Unicoop Firenze – Coop.fi Gavinana

Firenze – Quartiere 4 Isolotto e Ponte a Greve

  • Esselunga Via Canova, 164
  • Lidl Via Cortona, 5
  • Unicoop Firenze – Coop.fi Ponte a Greve

Firenze – Quartiere 5 Novoli, Rifredi

  • Esselunga via di Novoli, 61 ang. Via Paganini 1/3/5
  • Lidl Via R. Giuliani, 575
  • Lidl Via Baracca, 177
  • Lidl Dei Via Benedetto Dei, 21
  • Unicoop Firenze – Coop.fi Novoli
  • Conad via Pistoiese Ang. Via Del Pesciolino
  • Conad Piazza Dalmazia 12/14

Scandicci

  • Unicoop Firenze – Coop.fi Scandicci
  • Carrefour Market Via Monti angolo Via Parini

Sesto Fiorentino

  • Unicoop Firenze – Coop.fi Sesto Fiorentino
  • Esselunga Via Gramsci 544/546

Campi Bisenzio

  • Unicoop Firenze – Coop.fi Campi
  • Lidl Via Barberinese

Calenzano

  • Lidl Via Vittorio Emanuele, 14
  • Unicoop Firenze – Coop.fi Calenzano
  • Conad Via Don Minzoni 13

Mugello

  • Borgo San Lorenzo – Conad Viale Giovanni XXIII 47
  • Borgo San Lorenzo – Coop.fi Borgo San Lorenzo
  • Barberino di Mugello – Coop.fi Barberino di Mugello
  • Dicomano – Coop.fi Dicomano
  • Vicchio – Coop.fi Vicchio
  • Rufina – Coop.fi Rufina

Mascherine gratis: gli altri supermercati in provincia di Firenze

  • Lastra a Signa  – Coop.fi Lastra a Signa
  • Signa – Coop.fi Signa
  • Bagno a Ripoli – Coop.fi Bagno a Ripoli
  • Impruneta – Coop.fi Impruneta
  • Caldine – Coop.fi Caldine
  • Empoli – Coop.fi Empoli Ovest
  • Cerreto Guidi – Conad Via Provinciale Pisana 172 174
  • Casetlfiorentino – Lidl Via Dei Praticelli, 18 Lidl
  • Figline Valdarno – Lidl  Via Fratelli Cervi, 34
  • Figline Valdarno – Coop.fi Figline
  • Rignano – Coop.fi Rignano
  • Fucecchio– Coop.fi Fucecchio
  • Pontassieve – Coop.fi Pontassieve
  • Castelfiorentino – Coop.fi Castelfiorentino
  • Certaldo– Coop.fi Certaldo
  • Montelupo Fiorentino – Coop.fi Montelupo
  • San Casciano Val di Pesa– Coop.fi San Casciano
  • Tavarnelle Val di Pesa – Coop.fi Tavarnelle

Informazioni e aggiornamenti sul sito della Regione Toscana.

Coronavirus, Toscana a contagio zero non prima del 30 maggio

Non prima del 30 maggio: è questa la data in cui si arriverà al “contagio zero”, zero nuovi casi di coronavirus in Toscana, secondo la previsione dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane. Previsioni fatte però sulla base dei soli casi effettivamente rilevati e ipotizzando che il lockdown continui a oltranza. La data effettiva andrà quindi probabilmente spostata in avanti.

L’Osservatorio è l’organismo nato su iniziativa dell’Istituto di Sanità Pubblica-Sezione di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. È diretto da Walter Ricciardi, attuale consigliere del ministero della Sanità per l’emergenza coronavirus, e opera in collaborazione con gli Istituti di Igiene di altre università italiane e istituzioni pubbliche pubbliche e private.

Cosa dice l’ordinanza della Regione Toscana sull’obbligo delle mascherine

Coronavirus, quando finirà l’epidemia?

Secondo le proiezioni dell’Osservatorio, la fine dell’emergenza Covid-19 in Italia avrà avere tempi diversi da regione a regione, a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia.

È possibile ipotizzare che dove è iniziata prima e ha colpito più duramente si arriverà al contagio zero non prima della fine di giugno. È il caso, ad esempio, di Lombardia e Marche. Al contrario, dove il coronavirus è arrivato più tardi potrebbe azzerarsi prima, già dalla terza settimana di aprile.

La Toscana si colloca più o meno nel mezzo: il contagio zero è previsto per non prima del 30 maggio 2020. Un mese più tardi di quanto previsto da un altro studio redatto dall’Agenzia regionale di sanità.

Le proiezioni, precisa però l’Osservatorio in una nota, sono calcolate tenendo conto delle misure di sicurezza adottati dal governo, il cosiddetto lockdown. Se nelle prossime settimane queste misure venissero allentate, le proiezioni non sarebbero più verosimili.

C’è poi un’altra grossa incognita che pesa sullo studio. Si tratta di previsioni fatte sulla base dei casi di positività al coronavirus rilevati con tampone. Gli stessi raccolti e comunicati dalla Protezione civile nazionale. Ma il numero reale degli infetti è sicuramente maggiore, tra asintomatici e positivi che non hanno ancora fatto il test.

Toscana verso il contagio zero?

Difficile dire quando finirà l’epidemia da coronavirus se vengono meno queste due condizioni. È anzi quasi certo che la data del contagio zero sia da spostare in avanti, in Toscana come nelle altre regioni.

Cosa dice l’ordinanza della Regione Toscana sull’obbligo delle mascherine

Obbligo di mascherina per tutti (o quasi). Le nostre abitudini di vita sono già cambiate, ma adesso, quando usciamo di casa, dobbiamo portare sempre con noi questo nuovo “accessorio” di protezione. In Toscana è entrata in vigore l’ordinanza firmata dal presidente della Regione Enrico Rossi che prevede l’obbligo di indossare le mascherine nei luoghi pubblici, come ulteriore misura di prevenzione del coronavirus Covid-19.

Questo non vuol dire che si può uscire liberamente o non rispettare la distanza di sicurezza, che anzi aumenta. Restano infatti le regole sul distanziamento sociale: va sempre mantenuta la distanza dalle altre persone che in Toscana sale a 1,8 metri, in base alle ultime indicazioni dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità.

Da quando entrano in vigore le nuove regole sulle mascherine?

Dopo la distribuzione della prima tranche di mascherine gratuite da parte del sistema regionale di protezione civile, l’ordinanza è entrata in vigore in tutta Toscana dal 20 aprile. “Sia ben chiaro, avere la mascherina non autorizza ad uscire – ha spiegato il governatore  Enrico Rossi – Il primo compito di ciascun toscano è quello rimanere a casa, salvo motivi di necessità che sono il lavoro, fare la spesa o recarsi dal medico o in farmacia”.

Intanto la Regione dal 20 aprile fornisce altre mascherine, gratis, a tutti i cittadini: non più con la consegna a domicilio, ma grazie a punti di ritiro davanti ai supermercati e nelle farmacie convenzionate.

Coronavirus, come e quando usare le mascherine (senza rischio)

Dove vige l’obbligo di indossare le mascherine in Toscana? Anche sul bus

Ecco nel dettaglio dove e quando è previsto l’obbligo di indossare le mascherine secondo l’ordinanza della Regione Toscana:

  1. In tutti i luoghi chiusi, accessibili al pubblico, in presenza di più persone. E quindi anche al supermercato, nei negozi, nelle tabaccherie, in banca, negli uffici e via dicendo;
  2. Sui mezzi del trasporto pubblico locale, ad esempio autobus, tramvia e treni, oltre che sui taxi e sulle vetture a noleggio con conducente;
  3. Negli spazi all’aperto frequentati da più persone in cui è obbligatorio mantenere la distanza di sicurezza, quindi per esempio nei mercati alimentari rionali.

Se si è in macchina da soli si può stare senza mascherina, ma dovrà essere indossata una volta scesi dall’auto anche per fare piccole commissioni, come andare allo sportello bancomat della banca.

Grazie ai comuni abbiamo già distribuito 8,5 milioni di mascherine ai cittadini.Oggi parte anche la distribuzione…

Gepostet von Enrico Rossi am Sonntag, 19. April 2020

Mascherine e bambini. Le deroghe all’obbligo: chi può non indossarle

Le regole si applicano a tutti i cittadini, ma ci sono delle eccezioni. Secondo l’ordinanza della Regione Toscana, l’obbligo non si applica ai bambini più piccoli di 6 anni e alle persone che non tollerino l’utilizzo delle mascherine a causa di particolari condizioni psicofisiche attestate da una certificazione rilasciata dal medico. In questi casi restano comunque in vigore le altre limitazioni, come il distanziamento sociale di almeno 1,8 metri.

Cosa si rischia se non si mettono le mascherine: le multe

L’ordinanza regionale della Toscana prevede che chi non rispetterà l’obbligo potrà incorrere nelle multe previste dal decreto legge del 25 marzo, in particolare una sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro.

Obbligo e mascherine: il testo dell’ordinanza regionale (pdf)

L’ordinanza numero 26 del 6 aprile 2020 è stata pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione Toscana: a questo link è possibile leggere in testo integrale (pdf).

Coronavirus isolato a Siena: è la prima volta in Toscana

Per la prima volta in Toscana, a Siena è stato isolato il SARS-Cov2, virus della famiglia dei coronavirus responsabile della pandemia di Covid 19. Un risultato raggiunto dall’Unità operativa complessa di microbiologia e virologia dell’Aou senese, guidata dalla professoressa Maria Grazia Cusi.

Perché è importante isolare il coronavirus? “Perché – spiega la professoressa Cusi in una nota – permette alla comunità scientifica di studiare l’agente patogeno, valutarne la virulenza e testare possibili farmaci antivirali e vaccini“. Isolarlo significa in pratica poterne osservare meglio le caratteristiche e i comportamenti. Conoscere meglio il virus per trovare nuovi modi per contrastarlo.

Covid, sanificazione obbligatoria degli ambienti nelle aziende: ok al “fai da te”

Toscana, coronavirus isolato a Siena

“Siamo riusciti ad isolare il virus – spiega ancora Cusi – utilizzando tecniche di virologia di base, che sono importanti quando è necessario studiare virus nuovi emergenti. Studiare la patogenesi dell’infezione permette di capire come il virus si replica all’interno dell’ospite e causa malattia. Ad oggi conosciamo la natura del virus, la sua struttura, la malattia che può causare, ma c’è ancora molto da capire. È un virus nuovo ed emergente e, per combatterlo, bisogna conoscere bene il nemico”.

I prossimi passi della ricerca? “Coltivare il virus su colture cellulari –spiega Cusi – in quantità tali da poterlo caratterizzare ed usare per valutare l’attività antivirale dei nuovi farmaci. Studiare l’efficacia dei vaccini sperimentali in vivo, su modelli animali, valutare la presenza di anticorpi protettivi in soggetti immuni”.

Test sierologico, prosegue lo screening: chi deve farlo e dove si può fare in Toscana

Grazie a questo risultato la comunità scientifica potrà ora “studiare l’agente patogeno, valutarne la virulenza e testare possibili farmaci antivirali e vaccini”.

Conoscere il virus per imparare a combatterlo

“La lotta al Covid-19 passa anche attraverso la conoscenza”, commenta il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. “Per questo – aggiunge nella nota – è una notizia importante che l’équipe di microbiologia e virologia dell’Aou senese abbia isolato il virus SARS-Cov2. Questo ci rende molto orgogliosi. Da settimane i laboratori di microbiologia della Toscana stanno compiendo un grande lavoro. Ogni giorno analizzano migliaia di tamponi e di test sierologici. Nonostante questa mole di attività, medici come la professoressa Cusi hanno avuto anche il tempo e la capacità di isolare il virus”.

Spesa: in Toscana nuove regole per supermercati e negozi, l’ordinanza

Regole ferree per fare la spesa nei supermercati e nei negozi aperti in Toscana, con maggiori obblighi legati all’emergenza coronavirus. La Regione ha emanato una nuova ordinanza che riguarda non solo il mondo della grande distribuzione alimentare, ma anche tutte quelle attività commerciali che hanno riaperto. Dalle mascherine, ai guanti fino alla sanificazione dei carrelli, le nuove norme mettono in fila le linee guida già emanate e le misure prese in ordine sparso dalle diverse insegne.

Insomma il modo di fare la spesa ai tempi del coronavirus cambia di nuovo, ma non così tanto rispetto a quello a cui eravamo già abituati entrando nei supermercati e nei negozi della Toscana. Vediamo le novità entrate in vigore.

Al supermercato obbligo di mascherina, guanti e gel disinfettanti per le mani

Dal 20 aprile in tutta la Toscana è obbligatorio indossare la mascherina quando si frequentano luoghi accessibili al pubblico, all’aperto o al chiuso, è quindi anche quando si va a fare la spesa al supermercato o anche al mercato rionale. Obbligatorio inoltre indossare guanti monouso prima di entrare nei locali o sanificare le mani grazie ai dispenser di disinfettanti per le mani messi a disposizione dai negozi all’ingresso (questo vale anche per i mercati degli ambulanti). L’ordinanza consiglia – dove possibile – di applicare entrambe le misure: guanti più gel disinfettante. Confermate anche le protezioni in plexiglass alle casse, per evitare contatti ravvicinati tra lavoratori e clienti.

La distanza di sicurezza si allunga: più fila davanti ai supermercati della Toscana?

Tra le novità anche il raddoppio della distanza interpersonale di sicurezza. Mentre le regole nazionali prevedono di stare lontano almeno un metro dalle altre persone, con la nuova ordinanza della Regione Toscana la distanza da mantenere quando si è in fila e dentro i supermercati è di 1,8 metri (come già succedeva nelle librerie, cartolerie e negozi di abiti per bambini che hanno riaperto), rispettando gli ultimi suggerimenti dell’Organizzazione mondiale di Sanità per la prevenzione del coronavirus.

Questo potrebbe far crescere le file e i tempi di attesa fuori dai supermercati della Toscana, aumentando la pressione sui canali di spesa online già presi d’assalto: maggiore è la distanza da garantire tra le persone nei negozi, minore è la quantità di clienti che potrà entrare ogni volta a fare la spesa.

Dove è possibile, devono essere poi previsti percorsi differenziati di entrata e uscita nei punti vendita, mentre nei negozi più piccoli di 40 metri quadrati è consentito l’accesso solo di una persona alla volta.

Spesa in Toscana: nei supermercati può entrare solo una persona per famiglia

L’ordinanza della Regione Toscana mette nero su bianco quella che era una indicazione di massima per i supermercati e i negozi: può entrare a fare la spesa soltanto una persona per famiglia, non di più. Ad esempio se marito e moglie si presentano davanti al supermarket, solo uno di loro potrà accedere all’area di vendita. Le uniche eccezioni riguardano i bambini, che ovviamente possono accompagnare il genitori, o persone non autosufficienti che necessitino assistenza.

Coronavirus: la sanificazione per carrelli della spesa non è obbligatoria

Salta la sanificazione obbligatoria delle maniglie dei carrelli della spesa dopo ogni utilizzo, uno dei punti più discussi dalle catene di supermercati, anche per la difficoltà a introdurre questa novità in breve tempo. L’ordinanza non impone quindi questo genere di pulizia (che comunque il singolo gestore, di propria iniziativa, può fare), ma raccomanda di posizionare dispenser di gel disinfettanti e carta assorbente, vicino ai punti dove i clienti prendono carrelli e cestini della spesa, in modo tale che gli utenti possano pulire autonomamente le maniglie.

Inoltre gli spazi di vendita, nei supermercati come in tutti i negozi, devono essere sottoposti a sanificazione almeno una volta la giorno (qui i dettagli), per prevenire la diffusione del virus Covid-19.

Resta infine ancora sul tavolo la questione degli orari dei supermercati in Toscana e delle aperture festive e domenicali: da una parte i sindacati chiedono di limitarle (come deciso anche per il 25 aprile e il 1° maggio )in modo da dare maggiori garanzie ai lavoratori, dall’altra alcune catene di supermercati puntano ad ampliare la fascia oraria di attività per consentire a più persone di fare la spesa.

Covid, sanificazione obbligatoria degli ambienti nelle aziende: ok al “fai da te”

Aperti sì, ma rispettando le regole anti-coronavirus. I negozi, le aziende e le fabbriche per cui è stata stabilita la riapertura (e le attività che torneranno via via a spalancare i battenti durante la fase 2) devono infatti sottostare ad alcune norme, tra cui anche la sanificazione obbligatoria degli ambienti e degli impianti di condizionamento per prevenire la diffusione del virus Covid 19: ma cosa significa “sanificazione”? Bisogna rivolgersi a imprese specializzate o è possibile fare questa operazione con prodotti che si trovano normalmente in commercio? In Toscana un’ordinanza del presidente della Regione ha fatto chiarezza su questi dubbi.

Il documento è un vero e proprio protocollo di sicurezza per il Covid-19 stilato dopo il confronto con i rappresentanti delle categorie economiche e i sindacati (qui il dettaglio sulle altre prescrizioni per le attività aperte).

Sanificazione obbligatoria, cosa significa e come fare l’autocertificazione

Nel settimo punto dell’ordinanza regionale della Toscana viene imposto l’obbligo per le attività aperte, siano esse negozi, aziende o studi, di sanificare gli ambienti almeno una volta al giorno e comunque in funzione dei turni di lavoro.

Della sanificazione quotidiana deve però rimanere traccia, grazie a un’autocertifcazione,  registrata dall’azienda o dal negozio su fogli cartacei o in formato digitale (per esempio un documento Word sul computer).

Covid-19: sanificazione degli ambienti, in cosa consiste e cosa dice l’ordinanza

Nelle ultime settimane ci sono stati dei dubbi su come interpretare la parola “sanificare”, usata anche quando si parla della bonifica degli ambienti dove siano stati acclarati casi di coronavirus. Si tratta però di due procedure diverse: per i locali dove abbiano soggiornato persone con infezione da Covid-19 entrano in azione ditte specializzate che seguono procedimenti professionali effettuando in alcuni casi anche la sanificazione con ozono (qui vi abbiamo parlato di un’azienda di Firenze che si occupa di questo tipo di bonifiche ambientali); cosa diversa invece è la sanificazione quotidiana per i negozi e le aziende in attività, che può essere “fai-da-te”, ma secondo regole precise, e con un costo minore rispetto agli interventi dei professionisti.

In questo ultimo caso viene disposta una pulizia a fondo almeno una volta al giorno (o come detto in base ai turni di lavoro), che secondo l’ordinanza della Regione Toscana può essere effettuata anche usando prodotti e disinfettanti comunemente in commercio.

I prodotti per la sanificazione: come si fa?

Le disposizione della Regione Toscana poi indicano quali prodotti usare per la sanificazione quotidiana degli ambienti, per prevenire la diffusione del Covid 19, in particolare:

  • etanolo (alcol etilico) al 70%
  • prodotti con con una concentrazione dello 0,1% e 0,5% di cloro attivo (candeggina)
  • altri prodotti disinfettanti che uccidono virus, batteri e agenti patogeni.

Come si fa? Questa pulizia a fondo deve concentrarsi in particolare sulle superfici toccate più di frequente, come ad esempio porte e maniglie, tavoli e tastierini dei bancomat, oltre ai servizi igienici.

Sanificare gli impianti di areazione e di condizionamento

Il protocollo di sicurezza per il Covi-19 stilato dalla Regione Toscana per aziende e negozi prevede oltre alla sanificazione degli ambienti anche la pulizia periodica dei condizionatori e degli impianti di aerazione, facendo riferimento ai suggerimenti dell’Istituto Superiore di Sanità. Se questo non viene fatto, devono restare spenti.

L’ISS consiglia di pulire almeno una volta a settimana i filtri, in base alle indicazioni del produttore, perché la polvere catturata rappresenta un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri, funghi e agenti biologici come il coronavirus. Bisogna però evitare di spruzzare i prodotti e i disinfettanti direttamente sul filtro per non rischiare poi di respirare sostanze inquinamenti durante il funzionamento degli impianti di condizionamento.

Sanificazione coronavirus Covid impianti condizionamento condizionatori

Vanno poi pulite le prese e le griglie di ventilazione con panni in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75% asciugando successivamente. In ogni si consiglia di ventilare gli ambienti e aumentare il ricambio d’aria.

Sanificazione Covid-19, il testo dell’ordinanza e il vademecum dell’ISS (pdf)

Ecco quindi due link utili sul tema della sanificazione degli ambienti e dei protocolli di sicurezza per aziende, negozi e studi professionali: