martedì, 29 Aprile 2025
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Test sierologico, prosegue lo screening: chi deve farlo e dove si può fare in Toscana

Dopo operatori sanitari e forze dell’ordine, ora tocca a tutti quelli che lavorano a contatto con il pubblico. Saranno loro a sottoporsi per primi al test sierologico gratuito previsto dalla campagna di screening della Regione Toscana per tracciare il contagio da coronavirus. L’obiettivo è raggiungere presto le 400 mila persone testate. Un’ordinanza del presidente della Regione, la numero 39, fissa regole e priorità per le analisi e l’elenco dei laboratori dove si può fare il test sierologico in Toscana.

Test sierologico, prosegue lo screening del coronavirus in Toscana

Il test sierologico serve a rilevare se una persona ha sviluppato gli anticorpi al coronavirus e quindi se lo ha contratto. In caso di esito dubbio o positivo verrà eseguito il tampone per avere la conferma del contagio. Da questo si potrà capire se il paziente ha superato la malattia ed è quindi immune oppure se il virus è ancora presente nell’organismo e dunque se la persona, anche se asintomatica, è ancora potenzialmente contagiosa.

Lo screening di massa era partito all’inizio di aprile da operatori sanitari, ospiti delle Rsa e residenze per disabili, personale del volontariato impegnato nell’emergenza sanitaria e di protezione sociale. Oltre a questi, lavoratori delle farmacie, personale degli istituti penitenziari, forze dell’ordine, vigili del fuoco e chiunque fosse impegnato nell’assistenza alla popolazione anziana e fragile.

Test sierologico, chi lo deve fare in Toscana

Oggi che altri kit di analisi sono disponibili, lo screening proseguirà sottoponendo al test nuove categorie di lavoratori e cittadini.

Coronavirus, test sierologici in Toscana: a chi saranno fatte le analisi del sangue

Secondo quanto fissato dall’ordinanza del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, i prossimi a effettuare il test per il coronavirus saranno gli agenti della Polizia municipale e della Polizia provinciale, chi lavora negli esercizi commerciali e grandi strutture di vendita alimentare e chi è addetto al trasporto delle merci.

Ci saranno poi i lavoratori di aziende pubbliche o private di smaltimento e raccolta dei rifiuti la cui attività implica il contatto con rifiuti potenzialmente infetti, i dipendenti pubblici, la cui attività implica contatto con il pubblico. Allo stesso modo i dipendenti degli uffici postali che hanno contatti con il pubblico, i dipendenti dei servizi bancari, finanziari e assicurativi che hanno contatti con i clienti.

Ordinanza della Regione Toscana, chi deve fare il test sierologico per covid

Test sierologici anche ai lavoratori dei servizi a domicilio, i lavoratori della editoria e della emittenza radiotelevisiva a contatto con il pubblico, gli edicolanti e librai, gli operatori del trasporto pubblico locale ugualmente in contatto con il pubblico.

E ancora, tassisti, operatori delle imprese o agenzie di onoranze funebri, gli operatori della logistica la cui attività implica il contatto con il pubblico. Infine, il personale dei consolati a contatto con il pubblico, il personale dei porti e degli aeroporti.

Il caso del distretto della carta

Caso a parte è poi quello dei lavoratori del distretto cartario, nella Lucchesia. Si tratta di un distretto che non ha mai interrotto le attività e che quindi potrà fornire indicazioni utili sull’impatto del virus all’interno di un’area industriale ben definita.

L’elenco si allargherà ulteriormente via via che nuovi kit saranno disponibili.

Dove fare il test sierologico da coronavirus in Toscana

L’ordinanza del presidente della Regione Toscana (qui il testo completo) fissa anche l’elenco dei laboratori dove è possibile fare il test sierologico. Sono quaranta, distribuiti in tutte e 1 le province toscane. A loro potranno rivolgersi i cittadini delle categorie che hanno priorità nel sottoporsi al test.

Coronavirus, i test: tampone o analisi del sangue e degli anticorpi?

I laboratori che effettuano il test sierologico per il coronavirus in Toscana sono elencati di seguito.

  • Ambulatori Misericordia Campi Bisenzio
    055/89411 – 3429506677
  • Bianalisi – Villafranca Lunigiana
    0187/493638
  • Biolabor – Livorno
    3403494270 – 3468404949
  • Biomedical – Monsummano Terme
    0572/951359 Monsummano Terme – 0574/604147 Prato
  • Biomedix – Aulla
    0187/420680
  • Cam – Viareggio
    0584/962153
  • Casa Di Cura Villa Tirrena – Livorno
    0586/263101
  • Cdl Omnia Medica – Pistoia
    0573/26683
  • Centro Analisi Cascina – Cascina
    050/711123
  • Centro Analisi Cliniche Alba – Poggibonsi
    0577/600893
  • Centro Diagnostico Senese – Siena
    0577/51026
  • Centro Diagnostico Valdichiana – Foiano Della Chiana
    0575/641106
  • Centro Ricerche Cliniche – Pisa
    050/503020
  • Data Medica – Montecatini Terme
    0572/911611 – 3245612221
  • Diagnosys – Prato
    0574/31303 – 25063
  • Ecol Studio – Lucca
    0583/808840
  • Iama – Prato
    388/3676306
  • Istituto Ecomedica – Empoli
    0571/99281
  • Istituto Fanfani – Firenze
    055/4970324 – 055/4970486 – 055/4970636
  • Istituto Prosperius – Firenze
    055/50661
  • Istituto Ragionieri – Sesto Fiorentino
    055/4200056
  • Istituto Senese – Grosseto
    0564/24190
  • Kobiol – Pisa
    3516684845
  • Labgamma – Grosseto
    0564/451184 – 0564/458999 – 335323966
  • Laboratorio Analisi Bruno – Carrara
    0585/857987
  • Laboratorio Apuano – Massa
    3482894690
  • Laboratorio Nuovo – Cecina
    0586/635170
  • Laboratorio Pieroni – Camaiore
    3482894690
  • Laboratorio Analisi Tirreno – Carrara
    0585/631795
  • Lacc – Pontedera
    0587/53924
  • Lam – Pisa
    050/44022
  • Lam Sanvito – Capannori
    0583/936430
  • Lamm Srl – Lucca
    0583/581491
  • Lea Srl – Empoli
    0571/543985 – 3713547896
  • Multitest – Livorno
    331/7411339
  • Nuova Igea – Firenze
    055/600546 -055/6540501 – 055/4376697 – 055/701607
  • Polo Ggb – Siena
    0577/381312
  • San Giuseppe Analisi – Arezzo
    0575/3734459 – 3929065215
  • Sanavir Srl – Pistoia
    0573/506329
  • Synlabmed – Sesto Fiorentino
    055/4211617

Coronavirus in Toscana, le ultime notizie del 19 aprile

Altri 135 nuovi casi di positività e 9 decessi, ma anche 90 guarigioni. Mentre i tamponi sfondano quota 100 mila: queste le ultime notizie dal bollettino regionale di oggi, domenica 19 aprile, sul contagio da coronavirus in Toscana.

Coronavirus, ultime notizie dalla Toscana (19 aprile)

Il totale dei casi di positività registrati in Toscana dall’inizio dell’epidemia è di 8.372. Sono 2.609 i casi segnalati complessivamente in provincia di Firenze (46 in più rispetto a ieri), 466 a Prato (9 in più), 557 a Pistoia (3 in più), 933 a Massa (15 in più), 1.197 a Lucca (32 in più), 778 a Pisa (4 in più), 489 a Livorno (9 in più), 558 ad Arezzo (10 in più), 405 a Siena (6 in più), 380 a Grosseto (1 in più).

Di questi, 6.496 (+26 rispetto a ieri) sono i casi attualmente attivi.

I decessi salgono a 637. Dei 19 registrati dal bollettino di ieri (11 uomini e 8 donne con un’età media di poco più di 81 anni), 10 sono quelli notificati nella provincia di Firenze, 1 a Prato, 1 a Massa, 3 a Lucca, 1 a Pisa, 3 a Livorno.

La provincia con la letalità (percentuale dei deceduti sul totale dei casi) più alta continua ad essere Pistoia con 12,2%, seguita da Massa con 10,9%. Le più basse Arezzo con il 4,1% e Grosseto con 3,7%. La Toscana ad oggi arriva al 7,6% contro una media italiana che ieri era 13,2%.

Coronavirus, il bollettino del 19 aprile in Toscana

La Toscana si conferma inoltre all’11° posto in Italia per la numerosità di casi: circa 224 ogni 100.000 abitanti. La media italiana, a ieri, era di 291,5. La provincia più colpita è Massa con 479 casi per 100.000 abitanti, seguono Lucca con 309 e Firenze con 258.

Ricoverati al minimo dal 22 marzo

Si riducono ancora le persone ricoverate in ospedale. Sono 1.044, 37 in meno di ieri. Di queste, 192 in terapia intensiva (-6 rispetto a ieri). Il trend discendente dei ricoverati, totali e in terapia intensiva, si conferma ulteriormente e raggiunge il punto più basso dal 22 marzo per i ricoveri totali e dal 20 marzo per le terapie intensive.

Le persone complessivamente guarite salgono a 1.239 (più 90 rispetto a ieri). Si dividono in 639 persone “clinicamente guarite” (+ 8 persone), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 600 (+ 82 persone) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Oltre i 100 mila tamponi

La Toscana supera il muro dei 100 mila tamponi. Con i 4.072 eseguiti da ieri (di cui 3.550 analizzati) il totale sale infatti a 103.975.

Le persone in isolamento domiciliare con sintomi lievi sono 5.452, 63 in più rispetto a ieri. Quelle isolate in sorveglianza attiva perché entrate in contatto con persone positive sono 18.096 (più 109 rispetto a ieri).

 

Un protocollo per la sicurezza nella fase 2 in Toscana: patto tra Regione e categorie

Riprendere a vivere contrastando il virus, incoraggiando la “fase 2” di ripartenza del lavoro con misure di sicurezza rafforzate (come quelle introdotte dall’ordinanza del presidente della Regione Toscana): è il protocollo proposto dalla Regione e già firmato da sindacati e associazioni di categoria. Resta in sospeso, al momento, l’adesione di Confindustria, che ha preso qualche giorno per discuterne con i territori.

Protocollo per la sicurezza: chi aderisce in Toscana

Il protocollo ha già le firme di Cgil, Cisl e Uil, da Cna e Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio, Legacoop Toscana, Cispel Toscana, Federalberghi, Assopellettieri, Cia, Confagricoltura e Agc Toscana. Oltre a questi, aderiscono l’Anci, l’associazione dei comuni toscani, e l’Upi, l’Unione delle province.

Confindustria Toscana si confronterà sui contenuti con le sue organizzazioni territoriali prima di aderire al protocollo. Ma ha fatto sapere di apprezzarne “lo spirito, che si rifà al patto per lo sviluppo del luglio 2019″, garantendo “ampia disponibilità a collaborare in questa fase così difficile sui temi della sicurezza e dello sviluppo”.

Bonus 600 euro, al via il pagamento. E per aprile sale a 800 euro

Sicurezza e lavoro: il protocollo della Regione Toscana (formato pdf)

Il testo completo del patto per la sicurezza e la responsabilità è disponibile qui in formato pdf.

Tutto parte da una considerazione: nel 2020 è previsto un calo di almeno il 5,1% del Pil della zona Euro. Per l’Italia le stime più conservative prevedono del -6,5%, ma si potrebbe arrivare molto più in basso. Per la Toscana potrebbe essere ancora peggio.

Questo perché una buona fetta della produzione regionale è rappresentata da settori molto esposti alla competizione internazionale. Su tutti, la moda e la manifattura. Oltre a questi, anche il turismo e la cultura, settori di rilievo per la Toscana, rischiano una ripartenza lenta e ancora lontana nel tempo.

Toscana, le regole per l’avvio della fase 2

Le sigle che hanno firmato il protocollo condividono la necessità di favorire la ripartenza dell’apparato produttivo. Bisogna insomma procedere verso la “fase 2″ e far ripartire il lavoro”. Fermo restando l’assoluta priorità della salute collettiva, per la quale la Regione è già intervenuta con l’ordinanza numero 38 che fissa le nuove regole da rispettare in tutti i luoghi di lavoro che hanno già ripreso o vorranno riprendere le attività.

Toscana, dieci regole anti coronavirus per la sicurezza sul lavoro

L’ordinanza 38 della Regione Toscana per la sicurezza sul lavoro

L’obiettivo è ora costruire protocolli regionali di sicurezza per i diversi settori, da declinare a livello prima regionale e poi territoriale.

Nel patto, le sigle si sono espresse a favore delle garanzie sui prestiti introdotte per fornire liquidità alle imprese. Appoggio anche per quanto riguarda i nuovi ammortizzatori sociali e la possibilità di istituire un reddito di emergenza.

Il documento riconosce poi un ruolo fondamentale al rilancio della domanda pubblica. In particolare nei settori strategici come sanità, scuola, ricerca, assetto idrogeologico, sostegno all’economia circolare, all’innovazione tecnologica, contrasto ai cambiamenti climatici, rigenerazione urbana, infrastrutture e servizi alle persone.

Fase 2, la Toscana firma un protocollo per partire in sicurezza

“Il risultato raggiunto oggi – commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi – è quello di una regione che si dimostra coesa, che anche se discute trova il punto più alto di equilibrio possibile e più avanzato, una regione che coinvolge unitariamente e in modo compatto le forze sociali e le istituzioni”. “Questo documento – conclude – dà forza alla discussione sui territori e alla Regione Toscana che si dimostra unita nei confronti del governo nazionale. Un risultato straordinario e abbastanza unico nel panorama italiano”.

Toscana, dieci regole anti coronavirus per la sicurezza sul lavoro

Dieci regole per la sicurezza sul lavoro nella cosiddetta “fase 2”, quella delle riaperture: con l’ordinanza numero 38, la Regione Toscana ha stabilito nuove norme per le aziende che, passata la fase acuta del contagio da coronavirus, torneranno a lavorare.

Le regole di sicurezza nei luoghi di lavoro sono state stabilite con un’ordinanza del Presidente della Regione Toscana firmata oggi (qui il testo completo dell’ordinanza 38). Sono misure che riguardano sia le attività già aperte (tranne gli ambienti sanitari, i cantieri e le aziende dei servizi pubblici locali che hanno un protocollo “rinforzato” e già condiviso) sia quelle che dovranno riaprire.

La Regione ha inoltre siglato un protocollo per la sicurezza e la ripartenza nella cosiddetta fase 2 in Toscana. Ecco cosa prevede.

Mascherine gratis in Toscana: distribuzione in supermercati e farmacie

Le stesse misure di sicurezza si applicano anche alle imprese che hanno già ripreso il lavoro in deroga con la comunicazione alla prefettura.

Di seguito le dieci regole per la sicurezza sul lavoro in Toscana.

Le 10 regole anti coronavirus per la sicurezza sul lavoro

1. Guanti e mascherine sui mezzi pubblici

Primo punto, i trasporti: obbligo di guanti monouso e mascherine sui mezzi pubblici e pulizia delle mani prima e dopo l’utilizzo. Consigliato dove possibile l’uso di bicicletta e mezzi elettrici. Raccomandata la mascherina nell’auto propria, se con due persone a bordo.

2. Distanza di sicurezza

Secondo punto, la distanza sociale in fabbrica, nei laboratori artigianali e negli uffici: non un metro ma almeno un metro e ottanta centimetri, come prescrive l’Organizzazione mondiale per la sanità. Se nella riorganizzazione dei processi produttivi questa distanza non potrà essere garantita, dovranno essere inseriti elementi di separazione tra le persone oppure usate mascherine FFP2 senza valvola (o due mascherine chirurgiche contemporaneamente) per chi lavora all’interno di uno stesso ambiente.

3. Mascherine sempre, sul luogo di lavoro

Le mascherine chirurgiche saranno obbligatorie sempre e dovranno essere fornite dal datore di lavoro: negli spazi chiusi in presenza di più persone, si specifica al punto tre, ma anche negli spazi aperti quando non è garantito il mantenimento della distanza personale.

Coronavirus, in Toscana 10 regole per la sicurezza

4. Chi ha la febbre resta a casa

Chi ha febbre o altri sintomi influenzali, suggestivi di Covid-19, dovrà rimanere a casa: il datore di lavoro potrà misurare la temperatura ai dipendenti all’ingresso oppure raccogliere una loro dichiarazione.

5. Lavarsi spesso le mani

La frequente e minuziosa pulizia delle mani è raccomandata in più momenti dell’attività lavorativa e non solo a inizio turno: per questo dovranno essere installati appositi dispencer.

6. Separatori se non si può mantenere la distanza

Ci saranno casi in cui, anche riorganizzando i processi produttivi, non sarà proprio possibile mantenere la distanza interpersonale di 1,8 metri. Si dovrà allora installare pannelli o altri elementi di separazione fra le persone. Oppure, chi lavora in quegli ambienti dovrà utilizzare le mascherine FFP2. Se queste non fossero reperibili, specifica l’ordinanza, sarà sufficiente utilizzare contemporaneamente due mascherine chirurgiche.

Verso la fase 2 in Toscana

7. Sanificazione una volta al giorno

Gli ambienti dovranno essere sanificati almeno una volta al giorno, pulendo con candeggina o altri prodotti simili porte, maniglie, tavoli e servizi igienici e annotando il tutto su appositi registri.

8. Il registro delle sanificazioni

Sarà compito del datore di lavoro mantenere un registro, cartaceo o informatico, delle sanificazioni effettuate ogni giorno. Il tutto dovrà essere accompagnato da una autodichiarazione.

Sanificazione degli ambienti: cosa si intende e come si fa in un negozio?

9. Ricambio d’aria

Dovrà essere garantito, per quanto possibile, anche il ricambio di aria e la sanificazione periodica, secondo precise indicazioni, degli impianti di aerazione, che altrimenti dovranno rimanere spenti.

10. Le mense

Il decalogo si conclude con la riorganizzazione del servizio mensa, dove si dovrà porre attenzione alla distanza tra le persone e le sanificazione dei tavoli dopo ogni pasto.

Cosa prevede l’ordinanza 38 in Toscana

Per i negozi vale un protocollo con alcune regole in più che riguardano la sicurezza dei clienti. Cosa prevede il protocollo di sicurezza per i negozi.

Tutti i datori di lavoro hanno l’obbligo di redigere un protocollo di sicurezza anticontagio da coronavirus e inviarlo alla Regione entro trenta giorni da oggi. Nel protocollo dovranno impegnarsi a mettere in pratica le misure previste dall’ordinanza. Controlli saranno previsti da parte dei servizi di igiene e da chi si occupa di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Più guariti, 127 nuovi casi, 16 decessi: il bollettino del 18 aprile in Toscana

Un deciso aumento delle guarigioni, 224 in più da ieri, 127 nuovi casi positivi e 16 morti: queste le ultime notizie dal bollettino regionale di oggi, sabato 18 aprile, sul contagio da coronavirus in Toscana.

Coronavirus, il bollettino del 18 aprile in Toscana

Il totale dei casi di positività accertata dall’inizio dell’epidemia da coronavirus in Toscana sale così a 8.237 di cui 6.470 attualmente positivi (-113 da ieri).

La mappa del contagio in Toscana

La mappa del contagio vede al momento 2.563 i casi complessivi nella provincia di Firenze (69 in più rispetto a ieri), 457 a Prato (8 in più), 554 a Pistoia (7 in più), 918 a Massa (6 in più), 1.165 a Lucca (7 in più), 774 a Pisa (8 in più), 480 a Livorno (5 in più), 548 ad Arezzo (7 in più), 399 a Siena (7 in più), 379 a Grosseto (3 in più).

Più guariti, meno ricoverati

Prosegue il trend positivo sia per quanto riguarda i guariti che per i ricoverati in ospedale. Si riducono infatti le persone nei posti letto dedicati ai pazienti Covid, che oggi sono complessivamente 1.081, 24 in meno di ieri. Di questi, 198 sono in terapia intensiva (complessivamente 9 in meno rispetto a ieri).

Prendendo a riferimento il picco toccato il 3 aprile 2020, oggi i ricoverati totali sono il 25% in meno (il 12% in Italia), il 31% in meno nelle terapie intensive (dato in linea con quello italiano).

Coronavirus, ultime notizie dalla Toscana (18 aprile)

Aumentano poi le persone guarite, salite a 1.149 (circa il 24% in più rispetto a ieri). Di queste, 631 sono considerate “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione. Altri 518 sono i “negativizzati”, guariti a tutti gli effetti.

Complessivamente, 5.389 persone sono in isolamento a casa con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, oppure risultano prive di sintomi (89 in meno rispetto a ieri).

Altre 17.987 (più 196 rispetto a ieri) sono le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (ASL centro 8.420, Nord Ovest 8.254, Sud Est 1.313).

Nelle ventiquattro ore dall’ultimo bollettino si sono registrati 16 decessi: 9 uomini e 7 donne con un’età media di 81 anni. Si tratta di 5 persone decedute nella provincia di Firenze, 1 a Prato, 5 a Massa-Carrara, 2 a Lucca, 2 a Pisa, 1 a Grosseto.

La provincia con la letalità (percentuale di morti sul totale dei casi) più alta continua ad essere Pistoia con 12,3%. La più bassa è Grosseto, con 3,7%. La Toscana, complessivamente, è al 7,5% contro la media italiana che ieri era del 13,2%.

La regione si consolida all’undicesimo posto in Italia come numerosità di casi, con circa 221 casi per 100.000 abitanti (a fronte di una media italiana di 286 casi per 100 mila, dato di ieri).

Verso quota 100 mila tamponi

I tamponi si avviano verso quota 100 mila. Con i 3.672 eseguiti da ieri e i 4.522 il totale dei test fatti da inizio epidemia in Toscana è di 99.903.

Regala un libro, una campagna contro la crisi delle librerie

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Libri in regalo ai propri clienti, per aiutare le librerie indipendenti a uscire dalla crisi e offrire una buona lettura, ancor più d’aiuto in tempi come questi. È l’idea di Jump Media, società fiorentina di comunicazione, che invita chiunque voglia, imprese e cittadini, a unirsi alla campagna #regalaunlibro.

Regala un libro e aiuta le librerie

“Questo maledetto virus – scrive Jump in una nota –, oltre a farci pagare un prezzo altissimo di vite umane, sta producendo danni enormi in settori rilevanti della nostra economia. Il mondo dell’editoria, e quello delle piccole librerie indipendenti in particolare, già fragile e finora poco tutelato, patisce moltissimo questa crisi“.

Da qui l’idea: “La nostra (piccola) società, Jump, è stata, finora, invece fortunatamente poco toccata dalla crisi. Per questo abbiamo pensato che fosse giusto dedicare qualche ora del nostro tempo, e qualche risorsa, ad una iniziativa che abbiamo scelto di chiamare semplicemente #regalaunlibro“.

Coronavirus, contro la crisi dei librai “Regala un libro”

“Abbiamo infatti deciso – prosegue Jump – di comprare alcune decine di libri (alla fine sono 80 – 80vogliadileggere) presso una delle
librerie indipendenti che provano a resistere a questa crisi: la Todo Modo di Firenze. Questi libri li regaliamo ai nostri clienti e partner
e chiediamo loro di fare altrettanto, se possono”.

“Chiediamo insomma alle società che lavorano con noi ma anche a singoli cittadini di comprare uno o più libri (possibilmente in una libreria indipendente) e di regalarli a qualcuno. E ci piacerebbe poi che lo raccontassero, aiutandoci a far conoscere il più possibile l’iniziativa #regalaunlibro e le librerie indipendenti che vogliamo provare ad aiutare”.

La lettura, un grande aiuto contro la paura

“Torneranno presto tempi migliori, ne siamo certi – conclude la società–. Vogliamo pensare alla ripartenza e vorremmo che nessuno rimanesse indietro. E leggere un buon libro in questo momento è sempre una delle cose migliori da fare. Se puoi aiutaci a far conoscere l’iniziativa con un tweet o come riterrai più opportuno . Sappiamo che questo è un gesto poco più che simbolico, ma ci fa molto piacere farlo”.

Coronavirus in Toscana: balzo in avanti dei guariti, morti sopra quota 600

La Toscana supera i 600 morti dall’inizio dell’emergenza, i casi positivi sono 167 in più, ma c’è un balzo in avanti dei guariti, mentre continua a diminuire la pressione sul sistema sanitario regionale con meno ricoverati: le ultime notizie sui contagi da coronavirus in Toscana sono contenute nel bollettino della Regione, aggiornato con i dati raccolti alle ore 12.00 di oggi, venerdì 17 aprile 2020, e trasmesso alla protezione civile nazionale.

I casi di Covid-19 in Toscana

Al momento sono 8.110 i casi di positività al coronavirus registrati dall’inizio dell’emergenza sanitaria in Toscana, il 5% dei contagi registrati a livello nazionale. Questi i casi di positività sul territorio, in base alla provincia dove è stata fatta la diagnosi: sono 2.494 i casi complessivi ad oggi a Firenze (51 in più rispetto a ieri), 449 a Prato (9 in più), 547 a Pistoia (11 in più), 912 a Massa Carrara (19 in più), 1.158 a Lucca (24 in più), 766 a Pisa (16 in più), 475 a Livorno (10 in più), 541 ad Arezzo (11 in più), 392 a Siena (8 in più), 376 a Grosseto (8 in più).

Coronavirus in Toscana: le ultime notizie dal bollettino di oggi 17 aprile

17 i nuovi decessi (12 in meno rispetto al bollettino precedente): 8 uomini e 9 donne, tutti con patologie pregresse, per un’età media  di circa 80 anni. Con oggi, 17 aprile, i morti totali sono 602 e il tasso di letalità del coronavirus in Toscana arriva al 7,4% contro la media italiana che ieri era del 13,1% (percentuale dei deceduti su casi). Questi i nuovi morti in base alla residenza: 3 le persone decedute della provincia di Firenze, 3 di Massa, 1 di Lucca, 1 di Pisa, 2 di Arezzo, 5 di Siena, 2 deceduti in regione ma residenti fuori Toscana.

Guarda la mappa del contagio in Toscana e i grafici

Buone notizie arrivano dall’aumento delle persone guarite dal coronavirus in Toscana, 180 in più secondo i dati resi noti oggi 17 aprile nel bollettino della Regione, per un totale di 925 dall’inizio dell’epidemia: 471 non presentano più i sintomi (sono quindi “clinicamente guarite”) e 454 sono state dichiarate guarite a tutti gli effetti perché negative a due tamponi consecutivi. Questo balzo in avanti delle guarigioni, spiega la Regione, è determinato da una particolare attivazione dei Dipartimenti di Prevenzione nel recupero delle informazioni.

Meno ricoverati per coronavirus (dati del 17 aprile)

Si riducono ancora i pazienti ricoverati in ospedale: al 17 aprile sono 1.105, 48 in meno rispetto al precedente bollettino, di cui 207 in terapia intensiva (6 in meno). I ricoverati sono il 17,4% dei casi, uno dei dati più bassi in tutta Italia: 5.478 persone affette da coronavirus, ma con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, sono in isolamento a casa.

Isolamento domiciliare anche per altre 17.791 persone (più 203 rispetto a ieri) perché hanno avuto contatti con soggetti positivi al coronavirus. Infine è alto il numero di tamponi effettuato nelle ultime 24 ore, ben 4.091, per un totale di 96.231 test analizzati dal primo febbraio ad oggi: la Toscana è la quarta regione in Italia per numero di tamponi eseguiti. I dati sono stati elaborati dall’Agenzia regionale di sanità e dall’Unità di crisi coronavirus.

Supermercati Coop aperti domenica 19 aprile a Firenze e in Toscana

Dopo quasi un mese di chiusura festiva, alcuni dei supermercati Coop della Toscana saranno aperti domenica 19 aprile: in particolare 52 punti vendita di Unicoop Firenze saranno attivi per mezza giornata nelle province di Firenze, Prato, Pistoia, Pisa, Lucca, Arezzo e Siena. Di fatto si tratta della metà dei negozi con l’insegna Coop.fi.

Via libera quindi al carrello della spesa anche di domenica, dopo che la cooperativa di consumo aveva deciso una strategia diversa all’inizio dell’emergenza coronavirus, lasciando il bandone giù nelle domeniche dal 22 marzo in poi e poi chiudendo per scelta tutti i punti vendita per Pasqua e Pasquetta (fatto poi imposto a tutta la grande, media e piccola distribuzione da un’ordinanza regionale).

La lista dei supermercati Coop aperti domenica 19 aprile in 7 province della Toscana e l’orario

Ecco quindi nel dettaglio l’elenco dei 52 punti vendita che sono aperti il mattino di domenica 19 aprile a Firenze, Prato, Pistoia, Pisa, Lucca, Arezzo e Siena. Nel territorio comunale fiorentino saranno aperti 5 Coop.fi. L’orario di apertura domenicale, ad eccezione di due supermercati sulla costa, va dalle 8.30 alle 13.30.

Firenze città, le Coop aperte il 19 aprile

  1. Gavinana
  2. Novoli
  3. Piazza Leopoldo
  4. Ponte a Greve
  5. Via Cimabue

Città metropolitana di Firenze

  1. Bagno a Ripoli
  2. Barberino di Mugello
  3. Borgo San Lorenzo
  4. Campi Bisenzio
  5. Castelfiorentino
  6. Certaldo
  7. Empoli centro commerciale viale Sanzio
  8. Figline Valdarno
  9. Fucecchio
  10. Impruneta
  11. Lastra a Signa
  12. Montelupo Fiorentino
  13. Pontassieve
  14. Ponte a Ema
  15. San Casciano
  16. Sesto Fiorentino centro commerciale via Petrosa
  17. Tavarnelle Val di Pesa
  18. Vingone (Scandicci)

Prato

  1. Prato centro commerciale via delle Pleiadi
  2. Prato via Valentini
  3. Montemurlo

Pistoia

  1. Pistoia
  2. Agliana
  3. Buggiano
  4. Lamporecchio
  5. Monsummano
  6. Montecatini (Massa e Cozzile)

Pisa

  1. Pisa Cisanello
  2. Pisa Porta a mare
  3. Bientina
  4. Cascina via Fosso vecchio
  5. Marina di Pisa (chiude alle 13.00 invece che alle 13.30)
  6. Pontedera Terracini
  7. Ponsacco
  8. San Miniato
  9. Santa Maria a Monte
  10. Volterra

Lucca

  1. Viale Puccini
  2. Via di Tiglio
  3. Torre del Lago (chiude alle 13.00 invece che alle 13.30)

Siena

  1. Siena centro commerciale via delle Grondaie
  2. Colle Val d’Elsa
  3. Poggibonsi Salceto

Arezzo

  1. Arezzo viale Amendola
  2. Montevarchi, centro commerciale via dell’Oleandro
  3. San Giovanni Valdarno
  4. Sansepolcro

Per eventuali cambiamenti o aggiornamenti si consiglia di consultare il sito di Unicoop Firenze.

Il laboratorio che testa le mascherine chirurgiche: cotone o TNT?

Meglio le mascherine in cotone o quelle chirurgiche in tessuto non tessuto? E le “protezioni” fatte con altri tipi di stoffa? A porsi questa domanda, ormai diventata un dubbio comune, sono i ricercatori del dipartimento di chimica dell’Università di Firenze, chiamati ad analizzare i dispositivi prodotti dalle aziende della Toscana.

Le mascherine made in Tuscany, prima di intraprendere il viaggio per essere certificate, devono infatti passare un esame preliminare: uno screening che esclude subito i materiali non idonei, mentre quelli che vengono promossi proseguono l’iter per il bollino CE in altri laboratori per indagini più approfondite. La scrematura serve a velocizzare questo processo, ma anche a dare una prima valutazione positiva dei prodotti che riescono a filtrare le particelle più piccole.

Come vengono fatti i test sulle mascherine

Dietro questo lavoro ci sono tre esperti del gruppo di ricerca di chimica analitica dell’Università di Firenze, che fino a poco tempo fa studiavano i cambiamenti climatici e la qualità dell’aria. Con l’emergenza coronavirus la squadra si è convertita in un team per testare le mascherine, sfruttando le proprie conoscenze sulle micro-particelle. Da marzo, in poco più di un mese, è stato analizzato un centinaio di prototipi: circa un quinto delle mascherine è risultato inadeguato, il resto ha passato l’esame.

Per queste analisi viene usata una macchina che produce aerosol e simula così le piccole gocce prodotte dalla respirazione umana. “Con un contatore ottico andiamo poi  a contare fisicamente le particelle che passano, in base alla loro dimensione: un sistema semplice ma che dà indicazioni importanti”, spiega Rita Traversi, docente di chimica analitica e parte del gruppo di ricerca insieme a Silvia Becagli e Mirko Severi. Ma da queste indagini arrivano anche indicazioni utili.

Mascherine in cotone, proteggono?

A differenza delle ffp2 e ffp3 (dotate di filtro) usate in ambito ospedaliero, le mascherine al centro dei test sono quelle di tipo chirurgico che agiscono principalmente sul respiro in uscita. Di fatto proteggono poco chi le indossa, ma mettono al sicuro gli altri, perché trattengono le piccole gocce di saliva, che nel caso di persone infette anche asintomatiche potrebbero trasportare il coronavirus. Più persone indossano le mascherine, quindi, più si abbatte il rischio di contagio.

Le prime mascherine bocciate sono state quelle in cotone. “Sebbene sia un tessuto più piacevole da indossare rispetto al TNT (tessuto non tessuto) usato per le mascherine chirurgiche, il cotone tende a bagnarsi molto con il respiro e, in base alle nostre analisi, spesso è risultato avere una bassa efficacia di filtrazione”, dice la ricercatrice.

Le fibre del cotone, da sole, non riescono a trattenere in uscita più del 75% delle particelle più piccole, quelle sotto i 5 micrometri. Fibre come il lino o la viscosa fanno registrare performance peggiori. Va meglio invece se il cotone è abbinato a materiali come il polipropilene, ma sono le mascherine in tessuto non tessuto a ottenere il punteggio migliore, riuscendo a trattenere tra il 90 e il 95% dell’aerosol più minuto. Ovviamente si tratta di una media: ogni modello ha una storia a sé e deve essere analizzato in laboratorio.

Le mascherine sono lavabili? Si possono sanificare e disinfettare?

Altro dubbio comune riguarda la possibilità di disinfettare e rendere riutilizzabili le mascherine che in realtà nascono come dispositivi monouso. Nonostante sul web circolino tutorial e un documento dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze su come sanificare le mascherine, ancora una risposta certa non c’è.

Una soluzione composta dall’80% di alcol e dal 20% di acqua e perossido di idrogeno (acqua ossigenata), una volta vaporizzata sui tessuti e lasciata agire, uccide batteri e patogeni, il problema però è un altro: dopo il trattamento disinfettante la “stoffa” delle mascherine riesce ancora a filtrare o viene danneggiata dalla pulizia? Ebbene, su questo aspetto non ci sono ricerche attendibili. “Il prossimo passo sarà proprio capire se le mascherine sono lavabili, sanificabili e riutilizzabili, anche per ovviare alla carenza di questi dispositivi e diminuire la quantità di rifiuti – dice Rita Traversi – ma al momento è troppo presto per avere un responso”.

La polizia scorta un istrice sui viali di Firenze / VIDEO

Un istrice scortato dalle pattuglie della polizia di Firenze fino alla più vicina area verde e messo al sicuro dal rischio di essere investito. È la singolare “operazione di salvataggio” andata in scena sui viali fiorentini nella notte tra il 16 e il 17 aprile e immortalata dalle telecamere di videosorveglianza installate in città.

Intorno a mezzanotte una volante della Questura, durante i controlli per il rispetto delle norme anti-coronavirus,  ha intercettato un istrice che vagava nel bel mezzo del viale Fratelli Rosselli, nei pressi della Stazione Leopolda. Forse invogliato dall’assenza di auto e persone, l’animale gironzolava tranquillamente in strada: un pericolo per un’eventuale automobilista di passaggio. Così la pattuglia, insieme a una seconda auto della polizia arrivata sul posto, ha scortato per qualche centinaio di metri l’istrice, fino a quando l’animale non si è rifugiato in un parco poco lontano da Porta al Prato.

L’istrice scortato dalla Polizia di Firenze, il video

A seguito delle norme per limitare la diffusione del coronavirus, negli ultimi tempi sono molti gli animali avvistati in città. A fine marzo, per esempio, le foto di una famigliola di anatre in “visita” a un centro commerciale della periferia di Firenze sono diventate virali.