giovedì, 8 Maggio 2025
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Tramvia , bus Ataf e treno: mascherina obbligatoria a bordo

Mascherina obbligatoria anche sui mezzi pubblici: con l’obbligo di indossare sempre i dispositivi di protezione nei luoghi pubblici che scatta oggi in Toscana, sarà obbligatorio averla anche per salire in tramvia, sui bus Ataf, sul treno, su taxi, Ncc e tutti gli altri mezzi del trasporto pubblico, a Firenze e in Toscana.

Sempre obbligatoria in tramvia

La tramvia di Firenze non ha mai interrotto il servizio durante l’emergenza coronavirus. L’unica variazione è stata la rimodulazione delle corse, che dal 1° aprile sono programmate ogni 8 minuti per la linea T1 e ogni 9 minuti per la linea T2. Una frequenza minore, sia per le disposizioni delle autorità sanitarie che invitano a usare i mezzi pubblici solo in caso di necessità, sia perché ci sono meno passeggeri da trasportare.

Gest, la società che gestisce il servizio, effettua la sanificazione dei 48 tram della rete fiorentina ogni notte. Da oggi sul tram si sale solo con la mascherina. Il gestore raccomanda anche l’uso dei guanti usa e getta. Inoltre, a bordo si deve mantenere la distanza di sicurezza di 1,80 metri.

Mascherina anche sui bus Ataf, in treno e in taxi

Discorso simile sui bus fiorentini di Ataf: anche in questo caso la mascherina è obbligatoria per poter salire a bordo.

Oltre alla mascherina, Ataf ha introdotto altre misure di sicurezza sui propri mezzi. È vietato salire e scendere dalla porta anteriore e sedersi sui posti vicini al conducente. Inoltre, è sospesa la vendita dei biglietti a bordo e anche in questo caso si devono mantenere le distanze di sicurezza.

Su tutti gli altri mezzi di trasporto, a partire dal treno, vale quanto previsto dall’ordinanza della Regione Toscana: mascherina obbligatoria sempre e distanziamento sociale.

Obbligo di mascherina in Toscana: dalla tramvia al bus

Con due sole eccezioni per quanto riguarda la mascherina: i bambini di età inferiore ai sei anni e le persone che non tollerino l’utilizzo delle mascherine a causa di particolari condizioni psicofisiche, attestate da certificazione.

Mascherine gratis a Firenze: distribuzione nei supermercati, l’elenco

Parte la distribuzione delle mascherine gratis davanti ai supermercati della Toscana: a Firenze e provincia l’elenco dei punti vendita dove viene effettuata la consegna di questi dispositivi sanitari comprende una cinquantina di negozi. Presentandosi nei punti allestiti dai volontari e dagli operatori del servizio sanitario regionale, ogni cittadino può ritirare ogni volta una confezione da 5 mascherine, fino a un massimo di 30 mascherine gratuite al mese (6 kit).

Per il ritiro serve la tessera sanitaria o quella del codice fiscale. Questa seconda fornitura, offerta dal servizio sanitario regionale, arriva proprio quando a Firenze è entrata in vigore l’ordinanza che prevede l’obbligo di indossare le mascherine nei luoghi accessibili al pubblico, all’aperto e al chiuso, dove sono presenti più persone. Qui le regole in dettaglio della distribuzione delle mascherine gratis in Toscana.

Mascherine gratis a Firenze: l’elenco dei supermercati dove viene fatta la distribuzione

Ecco quindi la lista dei negozi della grande distribuzione, a Firenze e nella Città metropolitana, dove viene effettuata la consegna delle mascherine, rivolgendosi agli appositi punti di consegna (orario 9.00 – 16.00, nei giorni di apertura dei supermercati). Le mascherine sono disponibili anche in oltre mille farmacie convenzionate di tutta la Toscana.

Firenze – Quartiere 2  Campo di Marte, Coverciano

  • Esselunga Via del Gignoro ang. Via Calasso n. 19
  • Lidl Via D’annunzio, 19
  • Unicoop Firenze – Coop.fi Via Cimabue
  • Unicoop Firenze – Coop.fi Coverciano

Firenze – Quartiere 3 Galluzzo

  • Esselunga Via Senese 194/G
  • Unicoop Firenze – Coop.fi Gavinana

Firenze – Quartiere 4 Isolotto e Ponte a Greve

  • Esselunga Via Canova, 164
  • Lidl Via Cortona, 5
  • Unicoop Firenze – Coop.fi Ponte a Greve

Firenze – Quartiere 5 Novoli, Rifredi

  • Esselunga via di Novoli, 61 ang. Via Paganini 1/3/5
  • Lidl Via R. Giuliani, 575
  • Lidl Via Baracca, 177
  • Lidl Dei Via Benedetto Dei, 21
  • Unicoop Firenze – Coop.fi Novoli
  • Conad via Pistoiese Ang. Via Del Pesciolino
  • Conad Piazza Dalmazia 12/14

Scandicci

  • Unicoop Firenze – Coop.fi Scandicci
  • Carrefour Market Via Monti angolo Via Parini

Sesto Fiorentino

  • Unicoop Firenze – Coop.fi Sesto Fiorentino
  • Esselunga Via Gramsci 544/546

Campi Bisenzio

  • Unicoop Firenze – Coop.fi Campi
  • Lidl Via Barberinese

Calenzano

  • Lidl Via Vittorio Emanuele, 14
  • Unicoop Firenze – Coop.fi Calenzano
  • Conad Via Don Minzoni 13

Mugello

  • Borgo San Lorenzo – Conad Viale Giovanni XXIII 47
  • Borgo San Lorenzo – Coop.fi Borgo San Lorenzo
  • Barberino di Mugello – Coop.fi Barberino di Mugello
  • Dicomano – Coop.fi Dicomano
  • Vicchio – Coop.fi Vicchio
  • Rufina – Coop.fi Rufina

Mascherine gratis: gli altri supermercati in provincia di Firenze

  • Lastra a Signa  – Coop.fi Lastra a Signa
  • Signa – Coop.fi Signa
  • Bagno a Ripoli – Coop.fi Bagno a Ripoli
  • Impruneta – Coop.fi Impruneta
  • Caldine – Coop.fi Caldine
  • Empoli – Coop.fi Empoli Ovest
  • Cerreto Guidi – Conad Via Provinciale Pisana 172 174
  • Casetlfiorentino – Lidl Via Dei Praticelli, 18 Lidl
  • Figline Valdarno – Lidl  Via Fratelli Cervi, 34
  • Figline Valdarno – Coop.fi Figline
  • Rignano – Coop.fi Rignano
  • Fucecchio– Coop.fi Fucecchio
  • Pontassieve – Coop.fi Pontassieve
  • Castelfiorentino – Coop.fi Castelfiorentino
  • Certaldo– Coop.fi Certaldo
  • Montelupo Fiorentino – Coop.fi Montelupo
  • San Casciano Val di Pesa– Coop.fi San Casciano
  • Tavarnelle Val di Pesa – Coop.fi Tavarnelle

Informazioni e aggiornamenti sul sito della Regione Toscana.

Coronavirus, Toscana a contagio zero non prima del 30 maggio

Non prima del 30 maggio: è questa la data in cui si arriverà al “contagio zero”, zero nuovi casi di coronavirus in Toscana, secondo la previsione dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane. Previsioni fatte però sulla base dei soli casi effettivamente rilevati e ipotizzando che il lockdown continui a oltranza. La data effettiva andrà quindi probabilmente spostata in avanti.

L’Osservatorio è l’organismo nato su iniziativa dell’Istituto di Sanità Pubblica-Sezione di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. È diretto da Walter Ricciardi, attuale consigliere del ministero della Sanità per l’emergenza coronavirus, e opera in collaborazione con gli Istituti di Igiene di altre università italiane e istituzioni pubbliche pubbliche e private.

Coronavirus, quando finirà l’epidemia?

Secondo le proiezioni dell’Osservatorio, la fine dell’emergenza Covid-19 in Italia avrà avere tempi diversi da regione a regione, a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia.

È possibile ipotizzare che dove è iniziata prima e ha colpito più duramente si arriverà al contagio zero non prima della fine di giugno. È il caso, ad esempio, di Lombardia e Marche. Al contrario, dove il coronavirus è arrivato più tardi potrebbe azzerarsi prima, già dalla terza settimana di aprile.

La Toscana si colloca più o meno nel mezzo: il contagio zero è previsto per non prima del 30 maggio 2020. Un mese più tardi di quanto previsto da un altro studio redatto dall’Agenzia regionale di sanità.

Le proiezioni, precisa però l’Osservatorio in una nota, sono calcolate tenendo conto delle misure di sicurezza adottati dal governo, il cosiddetto lockdown. Se nelle prossime settimane queste misure venissero allentate, le proiezioni non sarebbero più verosimili.

C’è poi un’altra grossa incognita che pesa sullo studio. Si tratta di previsioni fatte sulla base dei casi di positività al coronavirus rilevati con tampone. Gli stessi raccolti e comunicati dalla Protezione civile nazionale. Ma il numero reale degli infetti è sicuramente maggiore, tra asintomatici e positivi che non hanno ancora fatto il test.

Toscana verso il contagio zero?

Difficile dire quando finirà l’epidemia da coronavirus se vengono meno queste due condizioni. È anzi quasi certo che la data del contagio zero sia da spostare in avanti, in Toscana come nelle altre regioni.

Cosa dice l’ordinanza della Regione Toscana sull’obbligo delle mascherine

Obbligo di mascherina per tutti (o quasi). Le nostre abitudini di vita sono già cambiate, ma adesso, quando usciamo di casa, dobbiamo portare sempre con noi questo nuovo “accessorio” di protezione. In Toscana è entrata in vigore l’ordinanza firmata dal presidente della Regione Enrico Rossi che prevede l’obbligo di indossare le mascherine nei luoghi pubblici, come ulteriore misura di prevenzione del coronavirus Covid-19.

Questo non vuol dire che si può uscire liberamente o non rispettare la distanza di sicurezza, che anzi aumenta. Restano infatti le regole sul distanziamento sociale: va sempre mantenuta la distanza dalle altre persone che in Toscana sale a 1,8 metri, in base alle ultime indicazioni dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità.

Da quando entrano in vigore le nuove regole sulle mascherine?

Dopo la distribuzione della prima tranche di mascherine gratuite da parte del sistema regionale di protezione civile, l’ordinanza è entrata in vigore in tutta Toscana dal 20 aprile. “Sia ben chiaro, avere la mascherina non autorizza ad uscire – ha spiegato il governatore  Enrico Rossi – Il primo compito di ciascun toscano è quello rimanere a casa, salvo motivi di necessità che sono il lavoro, fare la spesa o recarsi dal medico o in farmacia”.

Intanto la Regione dal 20 aprile fornisce altre mascherine, gratis, a tutti i cittadini: non più con la consegna a domicilio, ma grazie a punti di ritiro davanti ai supermercati e nelle farmacie convenzionate.

Dove vige l’obbligo di indossare le mascherine in Toscana? Anche sul bus

Ecco nel dettaglio dove e quando è previsto l’obbligo di indossare le mascherine secondo l’ordinanza della Regione Toscana:

  1. In tutti i luoghi chiusi, accessibili al pubblico, in presenza di più persone. E quindi anche al supermercato, nei negozi, nelle tabaccherie, in banca, negli uffici e via dicendo;
  2. Sui mezzi del trasporto pubblico locale, ad esempio autobus, tramvia e treni, oltre che sui taxi e sulle vetture a noleggio con conducente;
  3. Negli spazi all’aperto frequentati da più persone in cui è obbligatorio mantenere la distanza di sicurezza, quindi per esempio nei mercati alimentari rionali.

Se si è in macchina da soli si può stare senza mascherina, ma dovrà essere indossata una volta scesi dall’auto anche per fare piccole commissioni, come andare allo sportello bancomat della banca.

Mascherine e bambini. Le deroghe all’obbligo: chi può non indossarle

Le regole si applicano a tutti i cittadini, ma ci sono delle eccezioni. Secondo l’ordinanza della Regione Toscana, l’obbligo non si applica ai bambini più piccoli di 6 anni e alle persone che non tollerino l’utilizzo delle mascherine a causa di particolari condizioni psicofisiche attestate da una certificazione rilasciata dal medico. In questi casi restano comunque in vigore le altre limitazioni, come il distanziamento sociale di almeno 1,8 metri.

Cosa si rischia se non si mettono le mascherine: le multe

L’ordinanza regionale della Toscana prevede che chi non rispetterà l’obbligo potrà incorrere nelle multe previste dal decreto legge del 25 marzo, in particolare una sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro.

Obbligo e mascherine: il testo dell’ordinanza regionale (pdf)

L’ordinanza numero 26 del 6 aprile 2020 è stata pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione Toscana: a questo link è possibile leggere in testo integrale (pdf).

Coronavirus isolato a Siena: è la prima volta in Toscana

Per la prima volta in Toscana, a Siena è stato isolato il SARS-Cov2, virus della famiglia dei coronavirus responsabile della pandemia di Covid 19. Un risultato raggiunto dall’Unità operativa complessa di microbiologia e virologia dell’Aou senese, guidata dalla professoressa Maria Grazia Cusi.

Perché è importante isolare il coronavirus? “Perché – spiega la professoressa Cusi in una nota – permette alla comunità scientifica di studiare l’agente patogeno, valutarne la virulenza e testare possibili farmaci antivirali e vaccini“. Isolarlo significa in pratica poterne osservare meglio le caratteristiche e i comportamenti. Conoscere meglio il virus per trovare nuovi modi per contrastarlo.

Toscana, coronavirus isolato a Siena

“Siamo riusciti ad isolare il virus – spiega ancora Cusi – utilizzando tecniche di virologia di base, che sono importanti quando è necessario studiare virus nuovi emergenti. Studiare la patogenesi dell’infezione permette di capire come il virus si replica all’interno dell’ospite e causa malattia. Ad oggi conosciamo la natura del virus, la sua struttura, la malattia che può causare, ma c’è ancora molto da capire. È un virus nuovo ed emergente e, per combatterlo, bisogna conoscere bene il nemico”.

I prossimi passi della ricerca? “Coltivare il virus su colture cellulari –spiega Cusi – in quantità tali da poterlo caratterizzare ed usare per valutare l’attività antivirale dei nuovi farmaci. Studiare l’efficacia dei vaccini sperimentali in vivo, su modelli animali, valutare la presenza di anticorpi protettivi in soggetti immuni”.

Test sierologico, prosegue lo screening: chi deve farlo e dove si può fare in Toscana

Grazie a questo risultato la comunità scientifica potrà ora “studiare l’agente patogeno, valutarne la virulenza e testare possibili farmaci antivirali e vaccini”.

Conoscere il virus per imparare a combatterlo

“La lotta al Covid-19 passa anche attraverso la conoscenza”, commenta il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. “Per questo – aggiunge nella nota – è una notizia importante che l’équipe di microbiologia e virologia dell’Aou senese abbia isolato il virus SARS-Cov2. Questo ci rende molto orgogliosi. Da settimane i laboratori di microbiologia della Toscana stanno compiendo un grande lavoro. Ogni giorno analizzano migliaia di tamponi e di test sierologici. Nonostante questa mole di attività, medici come la professoressa Cusi hanno avuto anche il tempo e la capacità di isolare il virus”.

Spesa: in Toscana nuove regole per supermercati e negozi, l’ordinanza

Regole ferree per fare la spesa nei supermercati e nei negozi aperti in Toscana, con maggiori obblighi legati all’emergenza coronavirus. La Regione ha emanato una nuova ordinanza che riguarda non solo il mondo della grande distribuzione alimentare, ma anche tutte quelle attività commerciali che hanno riaperto. Dalle mascherine, ai guanti fino alla sanificazione dei carrelli, le nuove norme mettono in fila le linee guida già emanate e le misure prese in ordine sparso dalle diverse insegne.

Insomma il modo di fare la spesa ai tempi del coronavirus cambia di nuovo, ma non così tanto rispetto a quello a cui eravamo già abituati entrando nei supermercati e nei negozi della Toscana. Vediamo le novità entrate in vigore.

Al supermercato obbligo di mascherina, guanti e gel disinfettanti per le mani

Dal 20 aprile in tutta la Toscana è obbligatorio indossare la mascherina quando si frequentano luoghi accessibili al pubblico, all’aperto o al chiuso, è quindi anche quando si va a fare la spesa al supermercato o anche al mercato rionale. Obbligatorio inoltre indossare guanti monouso prima di entrare nei locali o sanificare le mani grazie ai dispenser di disinfettanti per le mani messi a disposizione dai negozi all’ingresso (questo vale anche per i mercati degli ambulanti). L’ordinanza consiglia – dove possibile – di applicare entrambe le misure: guanti più gel disinfettante. Confermate anche le protezioni in plexiglass alle casse, per evitare contatti ravvicinati tra lavoratori e clienti.

La distanza di sicurezza si allunga: più fila davanti ai supermercati della Toscana?

Tra le novità anche il raddoppio della distanza interpersonale di sicurezza. Mentre le regole nazionali prevedono di stare lontano almeno un metro dalle altre persone, con la nuova ordinanza della Regione Toscana la distanza da mantenere quando si è in fila e dentro i supermercati è di 1,8 metri (come già succedeva nelle librerie, cartolerie e negozi di abiti per bambini che hanno riaperto), rispettando gli ultimi suggerimenti dell’Organizzazione mondiale di Sanità per la prevenzione del coronavirus.

Questo potrebbe far crescere le file e i tempi di attesa fuori dai supermercati della Toscana, aumentando la pressione sui canali di spesa online già presi d’assalto: maggiore è la distanza da garantire tra le persone nei negozi, minore è la quantità di clienti che potrà entrare ogni volta a fare la spesa.

Dove è possibile, devono essere poi previsti percorsi differenziati di entrata e uscita nei punti vendita, mentre nei negozi più piccoli di 40 metri quadrati è consentito l’accesso solo di una persona alla volta.

Spesa in Toscana: nei supermercati può entrare solo una persona per famiglia

L’ordinanza della Regione Toscana mette nero su bianco quella che era una indicazione di massima per i supermercati e i negozi: può entrare a fare la spesa soltanto una persona per famiglia, non di più. Ad esempio se marito e moglie si presentano davanti al supermarket, solo uno di loro potrà accedere all’area di vendita. Le uniche eccezioni riguardano i bambini, che ovviamente possono accompagnare il genitori, o persone non autosufficienti che necessitino assistenza.

Coronavirus: la sanificazione per carrelli della spesa non è obbligatoria

Salta la sanificazione obbligatoria delle maniglie dei carrelli della spesa dopo ogni utilizzo, uno dei punti più discussi dalle catene di supermercati, anche per la difficoltà a introdurre questa novità in breve tempo. L’ordinanza non impone quindi questo genere di pulizia (che comunque il singolo gestore, di propria iniziativa, può fare), ma raccomanda di posizionare dispenser di gel disinfettanti e carta assorbente, vicino ai punti dove i clienti prendono carrelli e cestini della spesa, in modo tale che gli utenti possano pulire autonomamente le maniglie.

Inoltre gli spazi di vendita, nei supermercati come in tutti i negozi, devono essere sottoposti a sanificazione almeno una volta la giorno (qui i dettagli), per prevenire la diffusione del virus Covid-19.

Resta infine ancora sul tavolo la questione degli orari dei supermercati in Toscana e delle aperture festive e domenicali: da una parte i sindacati chiedono di limitarle (come deciso anche per il 25 aprile e il 1° maggio )in modo da dare maggiori garanzie ai lavoratori, dall’altra alcune catene di supermercati puntano ad ampliare la fascia oraria di attività per consentire a più persone di fare la spesa.

Covid, sanificazione obbligatoria degli ambienti nelle aziende: ok al “fai da te”

Aperti sì, ma rispettando le regole anti-coronavirus. I negozi, le aziende e le fabbriche per cui è stata stabilita la riapertura (e le attività che torneranno via via a spalancare i battenti durante la fase 2) devono infatti sottostare ad alcune norme, tra cui anche la sanificazione obbligatoria degli ambienti e degli impianti di condizionamento per prevenire la diffusione del virus Covid 19: ma cosa significa “sanificazione”? Bisogna rivolgersi a imprese specializzate o è possibile fare questa operazione con prodotti che si trovano normalmente in commercio? In Toscana un’ordinanza del presidente della Regione ha fatto chiarezza su questi dubbi.

Il documento è un vero e proprio protocollo di sicurezza per il Covid-19 stilato dopo il confronto con i rappresentanti delle categorie economiche e i sindacati (qui il dettaglio sulle altre prescrizioni per le attività aperte).

Sanificazione obbligatoria, cosa significa e come fare l’autocertificazione

Nel settimo punto dell’ordinanza regionale della Toscana viene imposto l’obbligo per le attività aperte, siano esse negozi, aziende o studi, di sanificare gli ambienti almeno una volta al giorno e comunque in funzione dei turni di lavoro.

Della sanificazione quotidiana deve però rimanere traccia, grazie a un’autocertifcazione,  registrata dall’azienda o dal negozio su fogli cartacei o in formato digitale (per esempio un documento Word sul computer).

Covid-19: sanificazione degli ambienti, in cosa consiste e cosa dice l’ordinanza

Nelle ultime settimane ci sono stati dei dubbi su come interpretare la parola “sanificare”, usata anche quando si parla della bonifica degli ambienti dove siano stati acclarati casi di coronavirus. Si tratta però di due procedure diverse: per i locali dove abbiano soggiornato persone con infezione da Covid-19 entrano in azione ditte specializzate che seguono procedimenti professionali effettuando in alcuni casi anche la sanificazione con ozono (qui vi abbiamo parlato di un’azienda di Firenze che si occupa di questo tipo di bonifiche ambientali); cosa diversa invece è la sanificazione quotidiana per i negozi e le aziende in attività, che può essere “fai-da-te”, ma secondo regole precise, e con un costo minore rispetto agli interventi dei professionisti.

In questo ultimo caso viene disposta una pulizia a fondo almeno una volta al giorno (o come detto in base ai turni di lavoro), che secondo l’ordinanza della Regione Toscana può essere effettuata anche usando prodotti e disinfettanti comunemente in commercio.

I prodotti per la sanificazione: come si fa?

Le disposizione della Regione Toscana poi indicano quali prodotti usare per la sanificazione quotidiana degli ambienti, per prevenire la diffusione del Covid 19, in particolare:

  • etanolo (alcol etilico) al 70%
  • prodotti con con una concentrazione dello 0,1% e 0,5% di cloro attivo (candeggina)
  • altri prodotti disinfettanti che uccidono virus, batteri e agenti patogeni.

Come si fa? Questa pulizia a fondo deve concentrarsi in particolare sulle superfici toccate più di frequente, come ad esempio porte e maniglie, tavoli e tastierini dei bancomat, oltre ai servizi igienici.

Sanificare gli impianti di areazione e di condizionamento

Il protocollo di sicurezza per il Covi-19 stilato dalla Regione Toscana per aziende e negozi prevede oltre alla sanificazione degli ambienti anche la pulizia periodica dei condizionatori e degli impianti di aerazione, facendo riferimento ai suggerimenti dell’Istituto Superiore di Sanità. Se questo non viene fatto, devono restare spenti.

L’ISS consiglia di pulire almeno una volta a settimana i filtri, in base alle indicazioni del produttore, perché la polvere catturata rappresenta un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri, funghi e agenti biologici come il coronavirus. Bisogna però evitare di spruzzare i prodotti e i disinfettanti direttamente sul filtro per non rischiare poi di respirare sostanze inquinamenti durante il funzionamento degli impianti di condizionamento.

Sanificazione coronavirus Covid impianti condizionamento condizionatori

Vanno poi pulite le prese e le griglie di ventilazione con panni in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75% asciugando successivamente. In ogni si consiglia di ventilare gli ambienti e aumentare il ricambio d’aria.

Sanificazione Covid-19, il testo dell’ordinanza e il vademecum dell’ISS (pdf)

Ecco quindi due link utili sul tema della sanificazione degli ambienti e dei protocolli di sicurezza per aziende, negozi e studi professionali:

Test sierologico, prosegue lo screening: chi deve farlo e dove si può fare in Toscana

Dopo operatori sanitari e forze dell’ordine, ora tocca a tutti quelli che lavorano a contatto con il pubblico. Saranno loro a sottoporsi per primi al test sierologico gratuito previsto dalla campagna di screening della Regione Toscana per tracciare il contagio da coronavirus. L’obiettivo è raggiungere presto le 400 mila persone testate. Un’ordinanza del presidente della Regione, la numero 39, fissa regole e priorità per le analisi e l’elenco dei laboratori dove si può fare il test sierologico in Toscana.

Test sierologico, prosegue lo screening del coronavirus in Toscana

Il test sierologico serve a rilevare se una persona ha sviluppato gli anticorpi al coronavirus e quindi se lo ha contratto. In caso di esito dubbio o positivo verrà eseguito il tampone per avere la conferma del contagio. Da questo si potrà capire se il paziente ha superato la malattia ed è quindi immune oppure se il virus è ancora presente nell’organismo e dunque se la persona, anche se asintomatica, è ancora potenzialmente contagiosa.

Lo screening di massa era partito all’inizio di aprile da operatori sanitari, ospiti delle Rsa e residenze per disabili, personale del volontariato impegnato nell’emergenza sanitaria e di protezione sociale. Oltre a questi, lavoratori delle farmacie, personale degli istituti penitenziari, forze dell’ordine, vigili del fuoco e chiunque fosse impegnato nell’assistenza alla popolazione anziana e fragile.

Test sierologico, chi lo deve fare in Toscana

Oggi che altri kit di analisi sono disponibili, lo screening proseguirà sottoponendo al test nuove categorie di lavoratori e cittadini.

Coronavirus, test sierologici in Toscana: a chi saranno fatte le analisi del sangue

Secondo quanto fissato dall’ordinanza del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, i prossimi a effettuare il test per il coronavirus saranno gli agenti della Polizia municipale e della Polizia provinciale, chi lavora negli esercizi commerciali e grandi strutture di vendita alimentare e chi è addetto al trasporto delle merci.

Ci saranno poi i lavoratori di aziende pubbliche o private di smaltimento e raccolta dei rifiuti la cui attività implica il contatto con rifiuti potenzialmente infetti, i dipendenti pubblici, la cui attività implica contatto con il pubblico. Allo stesso modo i dipendenti degli uffici postali che hanno contatti con il pubblico, i dipendenti dei servizi bancari, finanziari e assicurativi che hanno contatti con i clienti.

Ordinanza della Regione Toscana, chi deve fare il test sierologico per covid

Test sierologici anche ai lavoratori dei servizi a domicilio, i lavoratori della editoria e della emittenza radiotelevisiva a contatto con il pubblico, gli edicolanti e librai, gli operatori del trasporto pubblico locale ugualmente in contatto con il pubblico.

E ancora, tassisti, operatori delle imprese o agenzie di onoranze funebri, gli operatori della logistica la cui attività implica il contatto con il pubblico. Infine, il personale dei consolati a contatto con il pubblico, il personale dei porti e degli aeroporti.

Il caso del distretto della carta

Caso a parte è poi quello dei lavoratori del distretto cartario, nella Lucchesia. Si tratta di un distretto che non ha mai interrotto le attività e che quindi potrà fornire indicazioni utili sull’impatto del virus all’interno di un’area industriale ben definita.

L’elenco si allargherà ulteriormente via via che nuovi kit saranno disponibili.

Dove fare il test sierologico da coronavirus in Toscana

L’ordinanza del presidente della Regione Toscana (qui il testo completo) fissa anche l’elenco dei laboratori dove è possibile fare il test sierologico. Sono quaranta, distribuiti in tutte e 1 le province toscane. A loro potranno rivolgersi i cittadini delle categorie che hanno priorità nel sottoporsi al test.

Coronavirus, i test: tampone o analisi del sangue e degli anticorpi?

I laboratori che effettuano il test sierologico per il coronavirus in Toscana sono elencati di seguito.

  • Ambulatori Misericordia Campi Bisenzio
    055/89411 – 3429506677
  • Bianalisi – Villafranca Lunigiana
    0187/493638
  • Biolabor – Livorno
    3403494270 – 3468404949
  • Biomedical – Monsummano Terme
    0572/951359 Monsummano Terme – 0574/604147 Prato
  • Biomedix – Aulla
    0187/420680
  • Cam – Viareggio
    0584/962153
  • Casa Di Cura Villa Tirrena – Livorno
    0586/263101
  • Cdl Omnia Medica – Pistoia
    0573/26683
  • Centro Analisi Cascina – Cascina
    050/711123
  • Centro Analisi Cliniche Alba – Poggibonsi
    0577/600893
  • Centro Diagnostico Senese – Siena
    0577/51026
  • Centro Diagnostico Valdichiana – Foiano Della Chiana
    0575/641106
  • Centro Ricerche Cliniche – Pisa
    050/503020
  • Data Medica – Montecatini Terme
    0572/911611 – 3245612221
  • Diagnosys – Prato
    0574/31303 – 25063
  • Ecol Studio – Lucca
    0583/808840
  • Iama – Prato
    388/3676306
  • Istituto Ecomedica – Empoli
    0571/99281
  • Istituto Fanfani – Firenze
    055/4970324 – 055/4970486 – 055/4970636
  • Istituto Prosperius – Firenze
    055/50661
  • Istituto Ragionieri – Sesto Fiorentino
    055/4200056
  • Istituto Senese – Grosseto
    0564/24190
  • Kobiol – Pisa
    3516684845
  • Labgamma – Grosseto
    0564/451184 – 0564/458999 – 335323966
  • Laboratorio Analisi Bruno – Carrara
    0585/857987
  • Laboratorio Apuano – Massa
    3482894690
  • Laboratorio Nuovo – Cecina
    0586/635170
  • Laboratorio Pieroni – Camaiore
    3482894690
  • Laboratorio Analisi Tirreno – Carrara
    0585/631795
  • Lacc – Pontedera
    0587/53924
  • Lam – Pisa
    050/44022
  • Lam Sanvito – Capannori
    0583/936430
  • Lamm Srl – Lucca
    0583/581491
  • Lea Srl – Empoli
    0571/543985 – 3713547896
  • Multitest – Livorno
    331/7411339
  • Nuova Igea – Firenze
    055/600546 -055/6540501 – 055/4376697 – 055/701607
  • Polo Ggb – Siena
    0577/381312
  • San Giuseppe Analisi – Arezzo
    0575/3734459 – 3929065215
  • Sanavir Srl – Pistoia
    0573/506329
  • Synlabmed – Sesto Fiorentino
    055/4211617

Coronavirus in Toscana, le ultime notizie del 19 aprile

Altri 135 nuovi casi di positività e 9 decessi, ma anche 90 guarigioni. Mentre i tamponi sfondano quota 100 mila: queste le ultime notizie dal bollettino regionale di oggi, domenica 19 aprile, sul contagio da coronavirus in Toscana.

Coronavirus, ultime notizie dalla Toscana (19 aprile)

Il totale dei casi di positività registrati in Toscana dall’inizio dell’epidemia è di 8.372. Sono 2.609 i casi segnalati complessivamente in provincia di Firenze (46 in più rispetto a ieri), 466 a Prato (9 in più), 557 a Pistoia (3 in più), 933 a Massa (15 in più), 1.197 a Lucca (32 in più), 778 a Pisa (4 in più), 489 a Livorno (9 in più), 558 ad Arezzo (10 in più), 405 a Siena (6 in più), 380 a Grosseto (1 in più).

Di questi, 6.496 (+26 rispetto a ieri) sono i casi attualmente attivi.

I decessi salgono a 637. Dei 19 registrati dal bollettino di ieri (11 uomini e 8 donne con un’età media di poco più di 81 anni), 10 sono quelli notificati nella provincia di Firenze, 1 a Prato, 1 a Massa, 3 a Lucca, 1 a Pisa, 3 a Livorno.

La provincia con la letalità (percentuale dei deceduti sul totale dei casi) più alta continua ad essere Pistoia con 12,2%, seguita da Massa con 10,9%. Le più basse Arezzo con il 4,1% e Grosseto con 3,7%. La Toscana ad oggi arriva al 7,6% contro una media italiana che ieri era 13,2%.

Coronavirus, il bollettino del 19 aprile in Toscana

La Toscana si conferma inoltre all’11° posto in Italia per la numerosità di casi: circa 224 ogni 100.000 abitanti. La media italiana, a ieri, era di 291,5. La provincia più colpita è Massa con 479 casi per 100.000 abitanti, seguono Lucca con 309 e Firenze con 258.

Ricoverati al minimo dal 22 marzo

Si riducono ancora le persone ricoverate in ospedale. Sono 1.044, 37 in meno di ieri. Di queste, 192 in terapia intensiva (-6 rispetto a ieri). Il trend discendente dei ricoverati, totali e in terapia intensiva, si conferma ulteriormente e raggiunge il punto più basso dal 22 marzo per i ricoveri totali e dal 20 marzo per le terapie intensive.

Le persone complessivamente guarite salgono a 1.239 (più 90 rispetto a ieri). Si dividono in 639 persone “clinicamente guarite” (+ 8 persone), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 600 (+ 82 persone) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Oltre i 100 mila tamponi

La Toscana supera il muro dei 100 mila tamponi. Con i 4.072 eseguiti da ieri (di cui 3.550 analizzati) il totale sale infatti a 103.975.

Le persone in isolamento domiciliare con sintomi lievi sono 5.452, 63 in più rispetto a ieri. Quelle isolate in sorveglianza attiva perché entrate in contatto con persone positive sono 18.096 (più 109 rispetto a ieri).

 

Un protocollo per la sicurezza nella fase 2 in Toscana: patto tra Regione e categorie

Riprendere a vivere contrastando il virus, incoraggiando la “fase 2” di ripartenza del lavoro con misure di sicurezza rafforzate (come quelle introdotte dall’ordinanza del presidente della Regione Toscana): è il protocollo proposto dalla Regione e già firmato da sindacati e associazioni di categoria. Resta in sospeso, al momento, l’adesione di Confindustria, che ha preso qualche giorno per discuterne con i territori.

Protocollo per la sicurezza: chi aderisce in Toscana

Il protocollo ha già le firme di Cgil, Cisl e Uil, da Cna e Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio, Legacoop Toscana, Cispel Toscana, Federalberghi, Assopellettieri, Cia, Confagricoltura e Agc Toscana. Oltre a questi, aderiscono l’Anci, l’associazione dei comuni toscani, e l’Upi, l’Unione delle province.

Confindustria Toscana si confronterà sui contenuti con le sue organizzazioni territoriali prima di aderire al protocollo. Ma ha fatto sapere di apprezzarne “lo spirito, che si rifà al patto per lo sviluppo del luglio 2019″, garantendo “ampia disponibilità a collaborare in questa fase così difficile sui temi della sicurezza e dello sviluppo”.

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Sicurezza e lavoro: il protocollo della Regione Toscana (formato pdf)

Il testo completo del patto per la sicurezza e la responsabilità è disponibile qui in formato pdf.

Tutto parte da una considerazione: nel 2020 è previsto un calo di almeno il 5,1% del Pil della zona Euro. Per l’Italia le stime più conservative prevedono del -6,5%, ma si potrebbe arrivare molto più in basso. Per la Toscana potrebbe essere ancora peggio.

Questo perché una buona fetta della produzione regionale è rappresentata da settori molto esposti alla competizione internazionale. Su tutti, la moda e la manifattura. Oltre a questi, anche il turismo e la cultura, settori di rilievo per la Toscana, rischiano una ripartenza lenta e ancora lontana nel tempo.

Toscana, le regole per l’avvio della fase 2

Le sigle che hanno firmato il protocollo condividono la necessità di favorire la ripartenza dell’apparato produttivo. Bisogna insomma procedere verso la “fase 2″ e far ripartire il lavoro”. Fermo restando l’assoluta priorità della salute collettiva, per la quale la Regione è già intervenuta con l’ordinanza numero 38 che fissa le nuove regole da rispettare in tutti i luoghi di lavoro che hanno già ripreso o vorranno riprendere le attività.

Toscana, dieci regole anti coronavirus per la sicurezza sul lavoro

L’ordinanza 38 della Regione Toscana per la sicurezza sul lavoro

L’obiettivo è ora costruire protocolli regionali di sicurezza per i diversi settori, da declinare a livello prima regionale e poi territoriale.

Nel patto, le sigle si sono espresse a favore delle garanzie sui prestiti introdotte per fornire liquidità alle imprese. Appoggio anche per quanto riguarda i nuovi ammortizzatori sociali e la possibilità di istituire un reddito di emergenza.

Il documento riconosce poi un ruolo fondamentale al rilancio della domanda pubblica. In particolare nei settori strategici come sanità, scuola, ricerca, assetto idrogeologico, sostegno all’economia circolare, all’innovazione tecnologica, contrasto ai cambiamenti climatici, rigenerazione urbana, infrastrutture e servizi alle persone.

Fase 2, la Toscana firma un protocollo per partire in sicurezza

“Il risultato raggiunto oggi – commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi – è quello di una regione che si dimostra coesa, che anche se discute trova il punto più alto di equilibrio possibile e più avanzato, una regione che coinvolge unitariamente e in modo compatto le forze sociali e le istituzioni”. “Questo documento – conclude – dà forza alla discussione sui territori e alla Regione Toscana che si dimostra unita nei confronti del governo nazionale. Un risultato straordinario e abbastanza unico nel panorama italiano”.