Il professor Fabio Castelli insegna Idrologia e costruzioni idrauliche all’Università di Firenze. È uno dei massimi esperti di alluvioni dell’Arno, autore di numerose pubblicazioni sul tema della prevenzione del rischio idraulico.
Professor Castelli, qual è il rischio che Firenze corre oggi rispetto al 1966?
Quando si parla di rischio bisogna sempre distinguere l’aspetto della pericolosità, cioè la probabilità che un’alluvione avvenga, da quello della vulnerabilità, cioè il danno che l’alluvione potrebbe fare. Sulla pericolosità le cose sono migliorate, in parte già grazie agli interventi sui ponti fatti subito dopo l’alluvione del ’66 e poi, soprattutto, con i lavori attualmente in corso per le casse d’espansione nella zona di Figline. Dunque la probabilità che possa avvenire un’alluvione come quella è diminuita.
Ma se dovesse succedere, Firenze è ancora vulnerabile?
Non solo: le cose sono peggiorate. Nelle zone alluvionate nel ‘66, quelle immediatamente a valle di Firenze, l’urbanizzazione era limitata. Il valore di ciò che oggi è esposto al rischio è aumentato tantissimo. C’è poi il rischio per le persone, e anche lì siamo messi un po’ peggio. Faccio un esempio: si fa un uso poco controllato degli scantinati nel centro di Firenze. Ufficialmente sono tutti venduti o adibiti a magazzini. Ma abbiamo la certezza che non vengano utilizzati come abitazioni temporanee? Pensiamo poi ai turisti, che allora non c’erano e che non conoscono bene la problematica. C’è molto da migliorare, soprattutto in termini di consapevolezza da parte dei cittadini.
Il principio è lo stesso: laddove si sa con certezza cosa è esposto al rischio, si riescono a mettere in campo strategie di intervento efficaci. Penso ad esempio ai programmi specifici per la messa in sicurezza delle opere d’arte: Comune e Protezione civile stanno lavorando molto bene.
Su cosa si deve ancora investire?
Sull’educazione e sulla consapevolezza. Le opere idrauliche diminuiscono la pericolosità in modo significativo ma non saranno mai totalmente risolutive. L’obiettivo dev’essere quello di raggiungere un livello di sicurezza tale per cui il rischio residuo, che comunque rimarrà, possa essere correttamente gestito dalla Protezione civile con i sistemi di allertamento. Probabilmente molti cittadini di Firenze non si rendono ancora pienamente conto di quanto la loro abitazione sia esposta.
Costruire un nuovo rapporto con l’Arno potrebbe essere d’aiuto?
Sicuramente è auspicabile, anche per maturare la consapevolezza di cos’è un fiume. Il problema della fruibilità dell’Arno è la sua discontinuità nella zona centrale, dal Ponte alle Grazie fino al Ponte Vespucci, dove abbiamo un restringimento artificiale dell’alveo che non permette di avere quelle passerelle pedonali che si possono invece realizzare alle Cascine o nelle zone a monte. Il progetto Rogers prevede una serie di corridoi mobili al livello dell’acqua, per la verità abbastanza complicati da realizzare. Ma come le esperienze di altre città ci insegnano, avvicinare il cittadino al fiume fa bene a una comunità. Più un ambiente viene vissuto, più lo si conosce e più può essere protetto e salvaguardato.
Da lunedì 4 novembre per 7 mesi e mezzo: iniziano i lavori in piazza dell’Isolotto, alla periferia di Firenze, e i cantieri andranno avanti in fasi diverse, 4 “blocchi” che interesseranno 3 parti del piazzone da 10mila metri quadrati, anche con il trasloco (temporaneo) del mercato e dei chioschi per consentire i cantieri. Il tutto per un investimento di 3 milioni e mezzo di euro. Ecco cosa c’è da sapere.
I tempi dei lavori in piazza dell’Isolotto
Se tutto andrà liscio e non ci saranno ritardi, la prossima estate i cittadini potranno passeggiare nella nuova piazza riqualificata dell’Isolotto: il Comune di Firenze indica come possibile periodo di fine lavori quello tra giugno e luglio 2020, al massimo settembre 2020.
Le fasi dei cantieri e il trasloco del mercato dell’Isolotto
3 i “blocchi” (più uno) in cui è divisa la riqualificazione. La prima fase dei lavori in piazza dell’Isolotto parte il 4 novembre dalla porzione di piazza verso la passerella, con gli operai all’opera nel posteggio nei pressi di lungarno dei Pioppi. Durante il periodo di Natale ci sarà un periodo di stop e subito dopo le festività i cantieri entreranno nel vivo: la seconda fase prevede lo spostamento del mercato nel parcheggio lato lungarno dei Pioppi (che nel frattempo sarà in larga parte concluso), mentre il cantiere si trasferirà di fronte alla chiesa.
Il terzo step prevede invece il rifacimento della parte centrale di piazza dell’Isolotto con l’arrivo della nuova tettoia per il mercato, più grande e che potrà ospitare anche eventi. Una volta finito il cuore dell’agorà dell’Isolotto gli ambulanti prenderanno posto sotto la pensilina e nella nuova piazza pedonale (con banchi a isole di quattro). A questo punto resteranno solo da ultimare le operazione di rifinitura al parcheggio lato lungarno dei Pioppi.
I lavori in via delle Magnolie
Anche via delle Magnolie sarà interessata dai cantieri, non sarà chiusa al traffico ma ci saranno restringimenti di carreggiata. “La società vincitrice della gara di appalto si è impegnata ad accorciare i tempi, accorpando il rifacimento di via delle Magnolie alle altre fasi: la strada verrà rifatta progressivamente con lo spostamento dei cantieri”, spiega Renzo Pampaloni ex consigliere di Quartiere, oggi a capo della Commissione urbanistica di Palazzo Vecchio.
I lavori e il progetto per piazza dell’Isolotto: i rendering
Via il parcheggio davanti ai portici, al suo posto un’area pedonale (con il recupero dei posti auto tutto intorno), addio alla vecchia tettoia, rimpiazzata da una più grande per mercato ed eventi. E poi un’area giochi per bimbi e un fontanello di acqua potabile nel giardino di fronte alla chiesa: dal sagrato si svilupperà una passeggiata pedonale fino al lungarno dei Pioppi, senza barriere architettoniche, mentre vicino alla postazione di raccolta rifiuti saranno installati i servizi igienici. Ecco come si presenterà piazza dell’Isolotto dopo la fine dei lavori e del progetto di riqualificazione.
I rendering del progetto per la nuova piazza dell'Isolotto
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Il nuovo pilomat
Sul fronte della viabilità arriverà un pilomatall’incrocio tra via delle Magnolie e via dei Ligustri: la nuova colonnina si alzerà e si abbasserà per impedire o consentire l’ingresso alla nuova zona pedonale, ad esempio per lo scarico merci.
Per quanto riguarda il senso di marcia in via delle Magnolie “v’è la disponibilità a venire incontro alle richieste dei commercianti per mantenere il doppio senso”, assicura il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni, che intanto sta pensando a coinvolgere i bambini delle scuole per immaginare cosa si potrà fare nella nuova piazza e come prendersene cura.
“Dopo un percorso di partecipazione iniziato nel 2013, il confronto con le associazioni di categoria e il reperimento delle risorse, finalmente ci siamo – aggiunge Dormentoni – ora è importante informare le persone e monitorare giorno per giorno l’avanzamento dei lavori, restando in contatto con la cittadinanza e i commercianti. Questo è uno dei più grandi investimenti fatti dal Comune negli ultimi dieci anni per una piazza”. Aggiornamenti sul sito del Quartiere 4 di Firenze.
Galleria dell’Accademia di Firenze gratis per una settimana: da martedì 5 a domenica 10 novembre 2019 il biglietto di ingresso nella “casa” del David di Michelangelo, uno dei principali musei statali della città, è a costo zero per tutti. Il Mibac, il Ministero dei Beni e delle Attività culturali, con l’inziativa “Io vado al museo” ha dato infatti la possibilità a tutti i musei statali di stabilire autonomamente un calendario annuale di aperture gratuite, a cui si aggiunge la prima domenica del mese, da ottobre a marzo, e una settimana d’arte “free” l’anno.
Quando la Galleria dell’Accademia di Firenze è gratis, gli orari
Dopo il classico giorno settimanale di riposo (lunedì), porte aperte gratuitamente alla Galleria dell’Accademia di Firenze da martedì 5 fino a domenica 10 novembre sempre con orario 8.15 – 18.50. La biglietteria è attiva fino alle 18.20 e l’inizio delle operazioni di chiusura parte alle 18.40.
Sempre nel mese di novembre il celebre museo sarà visitabile gratuitamente anche venerdì 22 novembre in occasione della patrona della musica Santa Cecilia. Domenica 8 dicembre, infine, ultima occasione del 2019 per vedere i capolavori custoditi all’interno della galleria senza pagare il biglietto (nei normali giorni l’entrata intera costa 12 euro, il ridotto per i giovani tra i 18 e i 25 anni 2 euro).
Senza dubbio il capolavoro più famoso è il David di Michelangelo, ma la Galleria dell’Accademia conserva molte altre opere da vedere e da scoprire, ad esempio una delle più importanti collezioni di arte medievale al mondo, oltre alle opere di pittura fiorentina dal Milletrecento al Millecinquecento. Una sezione di questo museo statale è inoltre dedicata alla musica, con in mostra i preziosi strumenti musicali storici del conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, ed è presente anche una suggestiva Gipsoteca. Tutte le informazioni sul sito ufficiale della Galleria dell’Accademia.
Alla furia violenta della grande alluvione Firenze reagì con rabbia, ingabbiando il suo fiume tra spallette più alte, facendo dei lungarni i corridoi di scorrimento dai quali, al massimo, l’acqua si guarda a distanza. Rinnegò d’essere una città di fiume: l’Arno dei mulini e delle gualchiere, dei barchetti con le merci e di quelli con la gente, l’Arno dei navicellai, dei renai, dei bagnanti e dei pescatori venne lasciato alle cartoline d’epoca. Da allora serve a essere scavalcato, rimasto solo a segnare un “di qua” e un “di là” (Diladdarno, appunto). La sua potenza distruttrice si è rivelata più volte, nei secoli. Possibile però che il fiume abbia perso la forza vitale, che è ragione stessa della nascita e dello sviluppo di Firenze? Ora che le sue acque non servono agli usi tradizionali – nell’agricoltura, nell’industria, nel lavoro e nei trasporti – davvero il tratto urbano dell’Arno non trova altro scopo se non quello di separare?
In giro per il mondo, specie dove i fiumi venivano trattati come un problema, nascosti sotto al cemento o inquinati al punto di mettere a rischio la pubblica salute, c’è una tendenza diffusa a riscoprirsi città d’acqua. Alcuni sorprendenti programmi di rigenerazione urbana compiuti di recente sono riusciti a ricostruire la percezione dell’ambiente fluviale, mettendolo al centro del discorso cittadino, le sue sponde convertite in nuovi spazi pubblici per le relazioni. Un modo per rispondere, peraltro, al bisogno di decentralizzare le attività dai circuiti del turismo e del commercio.
Anche Firenze ricomincia a guardare all’Arno senza paura. Ogni trauma richiede tempo prima d’esser processato, ma a cinquantatré anni dall’alluvione, con oltre metà della popolazione oggi residente che nel 1966 ancora doveva nascere, è il momento che la città si riavvicini al suo fiume. Ne parliamo in questo numero di novembre, mese tradizionalmente dedicato alla commemorazione della tragedia, perché continuando a ricordare si riesca anche a scacciarne lo spettro. Sicurezza, prevenzione e conoscenza sono le chiavi per far tornare l’Arno a fare il fiume: non più qualcosa che separa, ma un potente canale che unisce.
Arno da vivere
C’è uno spazio enorme che passa la città da parte a parte, dalla periferia al centro e di nuovo alla periferia. Molti lo vedono tutti i giorni e solo allora si ricordano che sta lì, magari innervositi dal tempo che si perde per attraversarlo. Un bel paradosso in una città che reclama spazi per decentralizzare le attività del tempo libero e decongestionare il centro storico. Dall’alluvione del 1966, l’Arno ha vissuto da intruso nella casa dei fiorentini, punito per aver voltato le spalle alla città.
Se il tempo sana le ferite, un piano di manutenzione e messa in sicurezza aiuta a superare la paura: che sia il momento giusto per ricostruire il rapporto tra Firenze e il suo fiume? Per riportare l’Arno a essere quello che è stato nei secoli, uno spazio pubblico di incontro, condivisione e lavoro? Altre città ce l’hanno fatta e anche a Firenze, negli ultimi anni, c’è chi ha timidamente cominciato a ripopolare le sponde.
Dopo anni di paura, la città si riavvicina al suo fiume. E ora sogna un nuovo spazio pubblico lungo le sponde
Manca però una visione d’insieme coerente, un percorso collettivo che definisca la nuova identità urbana dell’Arno. Manca, secondo l’associazione Vivi l’Arno, una “cultura del fiume”. Nata anche per questo, nel mese di novembre l’associazione proporrà una mostra e un calendario di iniziative (vedi sotto) tutte dedicate al fiume.
Ma che cos’è questa cultura del fiume? “È la percezione del fiume come risorsa vitale fondamentale”, spiega Erasmo D’Angelis, tra i fondatori dell’associazione Vivi l’Arno e curatore della mostra. “Le città come Firenze che hanno avuto alluvioni devastanti – continua – tendono a rimuovere non soltanto l’evento doloroso, ma anche il fatto stesso che c’è un fiume. Eppure oggi l’Arno è il più pulito tra i grandi fiumi europei, l’unico tra questi che non riceve scarichi fognari o industriali. L’unico in Italia sul quale si stanno realizzando grandi opere per la sicurezza, alcune già concluse. Ci sono tante cose che possono nascere sul fiume e intorno al fiume”.
Ad esempio? “Ristoranti, luoghi di socializzazione, eventi. Basta guardare alle capitali europee: a Parigi c’è una piscina nella Senna con acqua autodepurata. Pensiamo di poterla portare anche nell’Arno la prossima estate”. Come si cambia la percezione dell’Arno? “Il punto è superare la paura del fiume. Questo è il messaggio culturale che sta dietro alla nostra iniziativa. L’Arno è un amico. Basta abbattere la barriera del ricordo dell’alluvione e ritrovare la confidenza che, storicamente, c’è sempre stata tra la città e il suo fiume”.
Il mese del fiume
Una mostra multimediale, convegni, incontri con esperti, video e performance, per parlare di pianificazione, memoria e gestione del rischio. Si chiama Arno. Pulito. Sicuro. Da vivere la rassegna tutta dedicata al fiume di Firenze (e della Toscana) in programma dal 4 al 21 novembre allo spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi, in via de’ Pucci 16. Ci sarà anche un concorso di idee riservato agli studenti che vorranno immaginare la soluzione più creativa per valorizzare i corsi d’acqua urbani.
Tutte le informazioni e il calendario completo delle iniziative su www.vivilarno.it.
Dove il fiume è tornato a scorrere
Da problema a cuore della vita cittadina: sei progetti di rigenerazione fluviale che hanno avuto successo.
Chicago
La Rust Belt americana dice tutto del rapporto tra città e fiumi agli albori dell’era industriale: a Cleveland, nel 1969, il Cuyahoga prese letteralmente fuoco tanto era inquinato. A Chicago si costruì una serie di canali per invertire la corrente del fiume omonimo ed evitare che contaminasse quelle del Lago Michigan.
Oggi la Chicago Riverwalk è un percorso pedonale con bar, ristoranti, noleggio di kayak e battelli, giardino acquatico galleggiante. Poco più a monte nascerà il Wild Mile, un ecoparco unico al mondo che celebra la salvaguardia di flora e fauna nel cuore della metropoli.
New York
Manhattan è una città tra due fiumi, l’Hudson e l’East River. L’uragano Sandy del 2012 ha ricordato l’urgenza di rimetterli al centro della pianificazione urbanistica: l’innalzamento delle acque è una seria minaccia per una delle aree più densamente popolate del mondo. Il progetto “Big U” è un sistema di protezione delle sponde che abbraccia Lower Manhattan per 12 km formando, appunto, una grande “U” fatta di infrastrutture sociali, giardini e spazi verdi che in caso di inondazioni funzionano come barriera. E sull’East River, un tempo uno dei fiumi più inquinati del mondo, nascerà una piscina di acqua filtrata a misura di famiglia.
Parigi
Forse non c’è un tratto urbano di fiume così impresso nell’immaginario collettivo come quello della Senna a Parigi. La capitale parigina non ha mai messo in discussione la centralità delle sue acque, ancora oggi un riferimento per la pianificazione urbanistica in Europa. La spiaggia metropolitana allestita ogni estate sulla rive droite dal 2002 è un’idea da allora copiata in tutto il mondo. E le Berges de Seine, la promenade di 2,3 chilometri tra spazi a filo d’acqua, un giardino galleggiante in cinque isole e un fitto calendario di iniziative all’aria aperta, hanno rafforzato i lungosenna come cuore della vita cittadina.
Seul
Vent’anni fa il canale Cheong Gye Cheon era invisibile, coperto da una delle principali arterie stradali della città. Dal 2005 i suoi 11 chilometri di sponde disegnano una lunga linea verde che taglia la città, un parco pedonale i cui spazi si adattano al livello dell’acqua, prevenendo allo stesso tempo i rischi della stagione dei monsoni. C’è voluto un investimento gigantesco (pari a 700 milioni di euro) ma il fiume si è ripopolato di specie animali e piante acquatiche e tutta l’area è oggi uno degli spazi più amati da residenti e turisti.
Lione
Per anni le sponde del Rodano sono servite come parcheggio. Oggi le auto sono messe al bando e il centro di Lione è un parco lineare di 100 ettari con viali alberati, giardini e un’ampia gradinata che dal 2007, anno dell’inaugurazione, ha riportato i cittadini a contatto con lo spazio naturale. Lo hanno chiesto loro stessi: il progetto nasce anche dalle suggestioni dei residenti, raccolte con un processo partecipativo. Niente di avveniristico, ma una soluzione, funzionale, essenziale ed esteticamente gradevole. Tanto basta.
Medellín
Parques del Río, un enorme progetto di recupero ambientale e funzionale che sta riportando il fiume nel luogo che gli spetta: al centro esatto della città, una delle più vibranti del Sudamerica dal punto di vista urbanistico e non solo.
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Un progetto per Firenze:il parco lineare dell’Arno
Giardini pedonali sulle sponde, piattaforme galleggianti, un ponte pedonale tra una riva e l’altra. Nardella riscopre la proposta Rogers-Cantella: “Obiettivo di mandato”
Èrimasto chiuso in un cassetto per 36 anni ma, soffiata via la polvere, si è riscoperto più attuale di allora. Nel 1983 due architetti molto legati a Firenze, Richard Rogers e Claudio Cantella, firmarono un progetto per trasformare le sponde dell’Arno in uno spazio pubblico, un parco lineare che riavvicinasse la città al suo fiume. Che oggi, in una versione rivista e ampliata, potrebbe creare un asse di connessione tra la parte est della città e quella a ovest, tra centro e periferie.
Rendering del progetto Rogers-Cantella per un parco lineare dell’Arno, nella versione aggiornata al 2019. Vista dell’Arno dal Ponte alle Grazie verso Ponte Vecchio .
Lo ha rispolverato il sindaco Dario Nardella, annunciando che di volerlo realizzare entro il suo mandato. Il progetto prevede che al confine occidentale, al Poderaccio, nasca un parco di edutainment sul tema dell’acqua, tagliato a metà dall’estuario della Greve. Sulla sponda opposta, a Le Piagge, un campus universitario per lo studio dei cambiamenti climatici. E un nuovo ponte a collegare le due rive.
Rendering del progetto Rogers-Cantella per un parco lineare dell’Arno, nella versione aggiornata al 2019. Le sponde dell’Arno accessibili dagli Uffizi e Lungarno Torrigiani.
All’altro capo di Firenze nascerebbe invece il parco lineare immaginato da Rogers e Cantella lungo tutto il tratto urbano del fiume, dal centro storico a San Niccolò, dal Lungarno del Tempio a Bellariva e fino all’Albereta, a Gavinana e alla Nave a Rovezzano. Un sistema di percorsi pedonali e ciclabili al livello del fiume, su entrambi i lati, raggiungibili da una serie di punti di discesa, con strutture per il tempo libero, il canottaggio e la navigazione. E dove non esistono le sponde, la passeggiata proseguirebbe su delle passerelle mobili temporanee, facili da smontare in caso di piena.
Rendering del progetto Rogers-Cantella per un parco lineare dell’Arno, nella versione aggiornata al 2019. La passerella pedonale per Porta San Niccolò
Con una porta d’accesso dal centro storico su Lungarno della Zecca Vecchia e, soprattutto, una nuova passerella pedonale per attraversare l’Arno dalla sponda nord a Porta San Niccolò. Il tutto seguendo il ciclo naturale: nelle stagioni fredde, quando il livello sale, i percorsi scompaiono sott’acqua, per ricomparire poi in primavera, al ritorno della bella stagione.
Sotto l’acqua arriva un brutto pareggio tra Fiorentina e Parma. Gara condizionata dalle tante assenze. Montella deve rinunciare a Ribery, Caceres e Pezzella e torna al 4-3-3 con Boateng punta centrale e Chiesa-Ghezzal (all’esordio dal primo minuto) a supporto. Tridente atipico anche per il Parma di D’Aversa con Karamoh, Kulusevski e Gervinho e Cornelius in panchina.
Primo Tempo Fiorentina-Parma
Il Parma parte meglio e riesce a trovare molti spazi tra le file dei viola. Al 13’ è Gervinho a impensierire la difesa della Fiorentina ma Dragovski riesce a salvarsi superando l’attaccante in uscita. Tantissimi gli errori ed i palloni persi malamente dai giocatori viola che nel primo tempo non impensieriscono quasi mai gli emiliani. Ed è proprio Chiesa a perdere palla a centrocampo, al 39’ con Kucka abilissimo a lanciare Gervinho in contropiede. Tocco sotto e Parma in vantaggio. Al 42’, poco prima dell’intervallo, Ranieri crossa per Boateng che di testa manda la palla in alto.
Secondo Tempo Fiorentina-Parma
Più vivace la Fiorentina nella ripresa anche grazie all’ingresso di Vlahovic che sostituisce Ghezzal riproponendo il 3-5-2 con Chiesa a destra. Al 66’ è Castrovilli a segnare un il pareggio con un gol di testa su cross di Dalbert ripetendo la prodezza vista contro il Sassuolo. Dopo l’1-1 la Fiorentina cerca di chiudere la gara e, dopo 3 minuti, ci prova Vlahovic ma Sepe para. Al 72’ è sempre il giovane attaccante a riprovare il colpo importante ma mette la sfera alta, sopra la traversa. All’85’ esordisce Pedro e dopo un minuto è Pulgar ad impensierire il pacchetto arretrato ducale ma senza successo. Il punteggio non cambia e le squadre devono accontentarsi di muovere la classifica.
L’allenatore
Vincenzo Montella giustifica la prestazione dei viola. “Quando hai 5-6 under 23 in campo non è facile, tutti hanno dato un’ottima risposta e bisogna fargli i complimenti. La mentalità che stiamo acquisendo è quella giusta. Dopo il primo tempo dovevamo dare qualcosa in più e il gol ci ha dato la strigliata, ma nel secondo abbiamo riempito con più giocatori l’area. Abbiamo tirato 19 volte in porta, la squadra nel secondo tempo è stata più presente e – aggiunge l’allenatore viola – se fossimo stati più precisi potevamo raccogliere tre punti. Bene però in questa settimana dove abbiamo avuto impegni ravvicinati. Chiesa è un generoso, ha giocato con un po’ di influenza, a volta deve dialogare maggiormente con i compagni ma è uno che crea superiorità. Sono contento di quello che ha fatto, certo mi arrabbio per quella palla persa ma siamo noi che chiediamo ai giocatori di rischiare la giocata: diventerà un top player perché ascolta e ha voglia di migliorarsi, non dimentichiamoci che ha solo 22 anni”.
Dopo le “vacanze”, torna la domenica al museo. Da ottobre 2019 fino a marzo 2020 ogni prima domenica del mese sarà possibile entrare gratis anche nei musei statali di Firenze, per l’iniziativa del ministero per i Beni e le attività culturali “Io vado al museo” che consente a tutti l’accesso a costo zero. A Firenze aderiscono i principali luoghi d’arte, dagli Uffizi alla Galleria dell’Accademia fino a Palazzo Pitti e Boboli.
Dopo la pausa primaverile ed estiva, i musei statali di Firenze tornano a essere gratis domenica 6 ottobre 2019 e lo saranno anche le prime domeniche di novembre e dicembre. Ecco il calendario di fine 2019, per le aperture gratuite:
domenica 6 ottobre 2019
domenica 3 novembre 2019
domenica 1 dicembre 2019
Quali musei di Firenze sono gratis la prima domenica del mese
In queste date l’ingresso è libero in 8 musei statali di Firenze, che normalmente sono a pagamento. Ecco l’elenco completo e gli orari festivi di apertura.
Galleria degli Uffizi, orario 8.15 – 18.50
Palazzo Pitti, orario 8.15 – 18.50
Giardino di Boboli, orario 8.15 – 17.30 (chiusura alle ore 16.30 nei mesi di novembre e dicembre)
Galleria dell’Accademia, orario 8.15 – 18.50
Museo del Bargello, orario 8.15 – 14.00
Cappelle Medicee, orario 8.15 – 14.00
Palazzo Davanzati, orario 13.15 – 19.00 (visite ai piani superiori alle 15.00, 16.00, 17.00)
La prima domenica del mese si svolge inoltre la “Domenica metropolitana”: i residenti nella Città metropolitana di Firenze entrano gratis nei musei civici (ossia quelli gestiti direttamente dal Comune come Palazzo Vecchio e il Museo Novecento) e possono partecipare a visite guidate e iniziative per famiglie, sempre a costo zero (su prenotazione).
Tutto pronto per Fiorentina Parma, domenica 3 novembre alle ore 18.00 al Franchi i viola disputeranno l’undicesima giornata di Serie A dopo la vittoria infrasettimanale contro il Sassuolo. Tutto ciò che c’è da sapere per vedere la partita in diretta in tv, in streaming, su sky, skygo, nowtv e dazn.
Dice vedere Fiorentina Parma in tv: sky o dazn?
La partita sarà trasmessa in diretta e in esclusiva dai canali satellitari Sky: Sky Sport Serie A, Sky Sport Uno e Sky Sport, anche in 4K HDR per i clienti Sky Q. Diretta a partire dalle ore 18.00 di domenica 3 novembre 2019.
Dove vedere Fiorentina Parma in streaming
Gli abbonati Sky potranno seguire la partita anche su SkyGo, l’app di streaming in diretta per seguire i programmi del proprio pacchetto Sky anche su pc, tablet e smartphone. Fiorentina Parma sarà trasmessa inoltre anche su NowTv, la piattaforma di streaming a pagamento.
La radiocronaca in diretta sarà trasmessa da RadioRai.
Fiorentina Parma in chiaro?
Non ci sono opzioni per vedere Fiorentina Parma in chiaro.
Una quattro giorni dedicata al fatto a mano: alla Fortezza da Basso di Firenze torna Florence Creativity per il secondo appuntamento del 2019, quello d’autunno, che porta in città decine di espositori da tutta Italia specializzati nell’handmade, nell’hobbistica e nel bricolage, anche con un lungo programma di corsi, workshop e dimostrazioni.
La manifestazione è nata 7 anni fa e, forte del successo tra il pubblico durante i 2 eventi annuali (uno in primavera, l’altro nel periodo autunnale), arriva adesso alla 13esima edizione.
Creatività a Firenze: date, espositori
Florence Creativity 2019 è uno tra gli eventi del ponte di Ognissanti a Firenze. La manifestazione si apre giovedì 31 ottobre per andare avanti fino a domenica 3 novembre. Tessuti, nastri, ricamo, uncinetto, perline, bijoux: nei vari stand è possibile trovare i materiali più ricercati e innovativi del settore ad esempio per creare decorazioni fai-da-te per la casa o addobbare l’albero di Natale, piccoli gioielli, soprammobili, abiti, accessori e molto altro.
Anche per l’edizione autunnale 2019, tra i “piatti forti” di Florence Creativity c’è un lungo programma di eventi, dimostrazioni e incontri organizzati dai vari espositori e da professionisti del settore. La novità è la creazione dentro la Fortezza da Basso di Firenze del Creativity Lab, un’area riservata alle lezioni, accanto al padiglione principale.
La maggior parte dei workshop è a pagamento e permette di scoprire i segreti e i nuovi procedimenti legati alle varie tecniche creative, si va dalle lezioni per realizzare calzini personalizzati ai ferri a quelle sulle “trecce reversibili”, dalla stampa botanica alla creazione di addobbi per Natale. Il programma dettagliato è sul sito ufficiale della manifestazione.
Foto: pagina Facebook Florence Creativity
Florence Creativity: orari, biglietti, costi (e la riduzione online)
Florence Creativity 2019 è aperta da giovedì 31 a domenica 3 novembre, ogni giorno con orario continuato 9.30 – 19.00, questo il costo dei biglietti di ingresso: intero 10 euro, ridotto 6 euro (over 70, diversamente abili, gruppi), i bambini fino ai 10 anni e gli accompagnatori dei disabili entrano gratis. È possibile comprare il tagliando anche online: registrandosi sul sito ufficiale si ha anche diritto alla riduzione del biglietto.
Portate l’ombrello. Il meteo per il weekend lungo, quello del ponte di Ognissanti, promette qualche scherzetto a Firenze e dintorni, dicono le previsioni del Lamma: se il 1° novembre andrà tutto sommato bene, a parte qualche nuvola soprattutto nella seconda parte della giornata, la situazione tornerà a peggiorare tra il 2 e il 3 novembre, con una domenica che si preannuncia all’insegna della pioggia. Vediamo allora come andrà.
L’inizio del ponte di Ognissanti, il meteo del 1° novembre a Firenze
Dopo le precipitazioni di giovedì, la situazione torna a stabilizzarsi già durante la notte di Halloween. Le previsioni degli esperti del Lamma per venerdì 1° novembre indicano, per la zona fiorentina, cielo parzialmente nuvoloso al mattino. Dal pomeriggio aumenteranno le nuvole, ma non ci saranno piogge. Le temperature minime saranno in calo attestandosi a Firenze sugli 11 gradi. Aumenterà però l’escursione termica perché durante il giorno a Firenze la colonnina di mercurio farà segnare i 19 gradi.
Le previsioni per il weekend: sabato 2 novembre
Cielo molto nuvoloso nella mattinata di sabato 2 novembre, con il successivo arrivo di piogge su Firenze, deboli nel pomeriggio, più intense dalla serata. Le temperature andranno dai 13 ai 17 gradi.
Per quanto riguarda la giornata di domenica 3 novembre, al momento le previsioni meteo del Lamma indicano tempo perturbato con piogge diffuse e temporali, non solo a Firenze ma anche su buona parte della Toscana. Le temperature rimarranno stazionarie. Per sapere cosa fare (anche al coperto) ecco la nostra guida al weekend, con tutti gli eventi a Firenze.
Le condizioni perturbate non ci lasceranno nelle prossime settimane: gli esperti considerano probabile la persistenza sulla Toscana di un flusso perturbato atlantico che continuerà a portare piogge frequenti. La situazione è comunque in evoluzione, per gli ultimi aggiornamenti consultate il bollettino meteo per la Toscana del Lamma.
A tutto artigianato. Durante il Ponte di Ognissanti sono numerosi i mercatini di Firenze dedicati al fatto a mano e alle eccellenze locali, che invadono piazze e strade tra venerdì 1 novembre, sabato 2 e domenica 3 novembre 2019. Si va dai moderni tessitori, ai maestri del Made in Tuscany, fino alla fiera tutta dedicata a chi, per hobby, si dedica alle decorazioni e alle creazioni fai-da-te. Ecco i principali appuntamenti in programma weekend.
I mercati contadini
La filiera corta non fa ponte per Ognissanti. In Oltrarno, in piazza Tasso, appuntamento nel pomeriggio del primo novembre (ore 16.00 – 20.00) con il mercato contadino organizzato dai piccoli produttori che fanno parte della Comunità di resistenza contadina Jerome Laronze. Sui banchi verdure di stagione, pane da grani antichi, conserve, olio, ritrovati erboristici e molto altro. Nella mattinata di sabato 2 novembre, nel piazzale del Re alle Cascine, si rinnova poi l’appuntamento settimanale con il mercato di Campagna Amica organizzato da Coldiretti, che propone oltre 20 stand di prodotti a chilometro zero.
Mercatino dell’artigianato in piazza Ciompi
Prosegue il programma mensile di mercatini in piazza dei Ciompi, nel cuore del centro storico di Firenze: questo weekend, sabato 2 novembre, è la volta di “Artefacendo”, evento organizzato da Cna. Dalle ore 10 alle 20 una trentina di espositori mettono in mostra il meglio dell’artigianato artistico, delle produzioni moda e dei complementi di arredo, anche con dimostrazioni dal vivo per scoprire come nasce il “fatto a mano” fiorentino.
Il mercatino “Artefacendo” in piazza dei Ciompi. Foto: pagina Facebook Cna Firenze
Mercatini a Firenze nel ponte di Ognissanti: ArTour (2-3 novembre)
Per tutto il ponte di Ognissanti in piazza Strozzi prendono posto gli stand “Artour – il bello in piazza” , uno dei mercatini dedicati all’artigianato artistico di Firenze e della Toscana. Appuntamento da giovedì 31 ottobre e poi venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 novembre 2019, dalle 10 alle 20. In mostra i prodotti del “Made in Tuscany”. Prossimo appuntamento nel weekend dell’8 dicembre.
Fierucola della lana in piazza Santissima Annunziata
Tra i mercatini più caratteristici del weekend e del ponte di Ognissanti a Firenze, segnaliamo la Fiera delle lane di San Martino in piazza Santissima Annunziata sabato 2 e domenica 3 novembre. Filati di lana, alpaca, seta, stoffe tessute al telaio, maglioni fatti ai ferri, abiti in fibre naturali: sono loro i protagonisti di questo mercatino, diventato ormai un appuntamento tradizionale. Previste ogni giorno dimostrazioni di filatura e di tessitura oltre a spettacoli musicali. Orario: 9.00 – 20.00.
Cioccolato e tartufo al centro San Donato (Novoli)
“Ciokko Tartufestival”: si chiama così l’evento che per tutto il ponte di Ognissanti (31 ottobre, 1, 2 e 3 novembre) è ospitato nella piazza del centro commerciale San Donato a Novoli (fermata “San Donato – Università” della linea 2 della tramvia di Firenze). Una fiera dove gustare prelibatezze a base del tartufo (sul menù c’è la pasta al tartufo, ma anche le crepes da gustare con questo pregiato tubero) e le mille golose varianti della cioccolata. Ogni giorno spettacoli delle scuole di ballo, laboratori per bambini, teatrino dei burattini dei Pupi di Stac, show cooking. Programma completo consultabile sull’evento Facebook. Orario: 9.30 – 21.30.
Non è un mercatino, ma una grande fiera dedicata a tutti gli appassionati (e alle appassionate) di hobbistica, bricolage, decorazioni. L’ingresso è a pagamento, ma all’interno dei padiglioni della Fortezza da Basso si può trovare di tutto: perline, materiali per gli addobbi, creazioni fatte a mano, oltre a uno spazio dove partecipare a workshop per scoprire le tecniche creative per originali. Gli eventi partono il 31 ottobre e vanno avanti fino a domenica 3 novembre. Qui tutti i dettagli su Florence Creativity.